Continua nel Regno Unito il dibattito sulle terapie farmacologiche utilizzate come sospensori transitori della pubertà negli adolescenti transgender. Mentre da un lato a fine luglio l’Alta corte di giustizia inglese ha confermato il bando alle terapie imposto dal precedente governo conservatore con un provvedimento di emergenza sulla base del Rapporto Cass, la British Medical Association (l’associazione dei medici inglesi) ha fatto richiesta che le terapie possano essere riprese per i minori di 18 anni.
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Contributi al dialogo – Attacco ai pochi diritti trans* in Italia
Dal caso dell’Ospedale Careggi al modello psichiatrizzante
La salute dei giovani transgender, argomento da trattare con gentilezza e competenza scientifica, è diventata ostaggio di una politica che ha abdicato al dibattito pubblico informato per la tifoseria ideologica senza argomentazioni.
Il contributo al dialogo che segue si allontana prospetticamente dagli schieramenti politici, senza trascurarne lo specifico, per analizzare, dal punto di vista di una esplicita scelta militante, una generalizzata deriva di patologizzazione delle persone trans* e di esclusione dai diritti alla salute anche a causa dell’impostazione fortemente binaria degli strumenti amministrativi della sanità pubblica.
Adolescenti transgender: il dibattito sui farmaci sospensori della pubertà tiene in ostaggio la salute
La revisione delle linee guida sulla disforia di genere potrebbe bloccare la prescrizione della triptorelina. Ma ha senso parlare di malattia?
L’Italia è tra i nove Paesi dei ventisette dell’Unione europea (Ue) che non hanno firmato la dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità Lgbtiq+ e, mentre tutti i grandi Paesi europei nel testo “si impegnano ad attuare strategie nazionali per le persone Lgbtiq+”, in Italia si va in direzione opposta.