Come nell’oceano così in cielo. Il problema dei detriti è globale. Quelli spaziali sono un’ inedita emergenza: un nuovo obiettivo per l’Agenda Onu 2030 (1)

I progetti degli scienziati e i dubbi di Bianchi, responsabile del radiotelescopio Croce del Nord, sulla attuale efficacia dell’Onu

Un diciottesimo obiettivo di sviluppo sostenibile per la protezione dell’ambiente sopra la Terra. Questa la proposta di un gruppo di esperti ed esperte pubblicata su One Earth per contrastare il problema dei detriti spaziali.

La proposta intende trarre ispirazione dal quattordicesimo obiettivo, La vita sott’acqua, e dalla gestione dei rifiuti di plastica negli oceani, proponendo alcune strategie: un tetto massimo al lancio di nuovi satelliti, la rimozione o il riciclo di quelli inutilizzati, la responsabilità estesa del produttore, un trattato internazionale vincolante e un nuovo obiettivo di sviluppo sostenibile.

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Anche lo Spazio è una risorsa esauribile

Detriti in orbita a causa di un nuovo incidente. Rischi per i satelliti e l’industria aerospaziale

Quando si parla di consumo responsabile, in particolare per quanto riguarda la gestione sostenibile delle risorse e la riduzione degli scarti, l’attenzione è concentrata sugli ambienti terrestri e acquatici. Ma esiste un altro “ambiente” nel quale le questioni di sostenibilità sono sempre più problematiche: lo Spazio. Recentemente la Space Force statunitense, la nuova branca delle forze armate americane responsabile delle attività militari aerospaziali, con un tweet ha confermato l’esplosione in orbita di un razzo di fabbricazione russa, che si è frantumato in almeno sedici pezzi.

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Istat, quanto siamo lontani dal traguardo di consumo e produzione responsabile

L’obiettivo 12 dell’ Agenda 2030 dell’ Onu misurato secondo otto parametri

L’Istituto nazionale di statistica (Istat) redige annualmente un Rapporto SDGs (Sustainable Development Goals) nel quale illustra lo stato di attuazione in Italia dei 17 obiettivi (GOAL) dell’Agenda Onu 2030.
L’edizione 2021 in riferimento all’obiettivo 12 – consumo e produzione responsabile – mostra che i progressi nel contenimento del consumo di materia (CMI), verificatisi a partire dal 2010, negli ultimi cinque anni hanno subito una battuta d’arresto.

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