Diversi fattori ci fanno sperare che l’epidemia del vaiolo delle scimmie si possa contenere e risolvere in tempi relativamente brevi. Il fatto che sia un virus a DNA dovrebbe renderlo abbastanza stabile e tendenzialmente poco prono a mutazioni, anche se a metà settembre sono stati individuati negli Stati Uniti alcuni campioni da persone infettate in cui parti del DNA virale risultano mancanti o in diverso ordine rispetto alla sequenza nota finora. I ricercatori dello studio, al momento in fase di valutazione, non sembrano allarmati.
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Vaiolo delle scimmie: epidemia e pregiudizio per l’orientamento sessuale (1)
Sta avvenendo quanto accadde con l'AIDS, secondo Sandro Mattioli, presidente di Plus. Carlo Contini, infettivologo Unife, sottolinea il ruolo degli asintomatici e delle pluripatologie
Il vaiolo delle scimmie è una malattia con cui l’uomo convive ormai da decenni, ma della cui esistenza abbiamo preso coscienza solo da poco in Occidente. Al momento questo virus è stato rilevato in 107 Paesi nel mondo e, oltre a causare febbre e fastidiose lesioni cutanee, sta iniziando ad avere anche un forte impatto sociale: il rischio di un’epidemia di stigma e discriminazione. “Sto avendo un déjà vu rispetto alle prime diagnosi di HIV“ dichiara ad Agenda17 Sandro Mattioli, presidente dell’associazione Plus, persone LGBT+ Sieropositive.
Il giudizio dei magistrati può dipendere da “pregiudizi cognitivi”
Secondo una ricerca UCL, l'arbitrarietà delle scienze forensi può riguardare anche test “sicuri” come impronte digitali e DNA
Sono stati circa un migliaio ogni anno, dal 1991 al 2021, gli innocenti condannati ingiustamente in Italia. Questo ha comportato una spesa di quasi 28 milioni di euro in indennizzi e risarcimenti vari da parte dello Stato e severe ripercussioni a livello sociale e psicologico. Perché tanti errori giudiziari e investigativi? Itiel Dror, ricercatore dello University College London (UCL), ha dedicato la sua carriera ventennale a individuare i pregiudizi cognitivi che possono falsare l’esito di tali procedimenti, con risultati già adottati da diversi Paesi per ridurre i margini di errore che possono determinare condanne ingiuste.
Donne nella ricerca scientifica: la pandemia ha aggravato il divario di genere (2)
Ruoli famigliari, stereotipi, pregiudizi e mentalità maschilista anche fra donne tra le cause
Uno dei principali limiti alla carriera scientifica per le donne è che, oltre a comparire in misura minore come prime autrici, i loro articoli hanno inferiore probabilità di essere pubblicati in riviste di alto livello e ricevere citazioni. Sono aspetti che incidono sul punteggio scientifico, il cosiddetto impact factor, utile e indispensabile per progredire nella carriera e per ricevere finanziamenti indispensabili alla ricerca.