Narendra Modi ha vinto le elezioni indiane per la terza volta, ma non ottiene il plebiscito sperato nella più grande democrazia del Mondo. Quasi un miliardo di votanti (un decimo dell’Umanità) nell’arco di 44 giorni, con un milione di cabine elettorali perché ci sia almeno un seggio elettorale nel raggio di 2 chilometri, 15 milioni di addetti alle operazioni, più di 10 miliardi di dollari di spese stimati.
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Sanità: secondo l’Oms siamo diventati un sistema misto pubblico-privato. E chi non ha risorse proprie rinuncia alle cure, mentre l’aspettativa di vita dei più fragili diminuisce
Ultimi fra i Paesi sviluppati; in affanno anche l'assistenza famigliare. Le analisi Gimbe e Censis
Nel nostro Paese la situazione sul fronte sanitario, legata anche all’aumento della povertà assoluta, è sempre più critica: “le disuguaglianze sociali nell’accesso alle cure e l’impossibilità di far fronte ai bisogni di salute con risorse proprie rischiano di compromettere la salute e la vita dei più poveri, in particolare nel Mezzogiorno, dove l’impatto sanitario, economico e sociale senza precedenti rischia di peggiorare ulteriormente con l’autonomia differenziata” afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, a commento degli ultimi dati.
Dal Pnrr 405 milioni per realizzare “Housing temporanei e stazioni di posta” dedicate alle persone senzatetto
Servirebbero però interventi strutturali, e l’assenza del reddito di cittadinanza ingrosserà le file dei bisognosi, secondo l’ “avvocato di strada” Antonio Mumolo
Secondo l’Istat, nel 2021 erano oltre 96mila le persone senza tetto e senza fissa dimora in Italia, di cui più di uno su dieci è un minore. Mentre tuttavia alcuni di loro scelgono deliberatamente di fare una vita da clochard, per la stragrande maggioranza dei casi non si tratta di una scelta. Tra i fattori che conducono a questa condizione, infatti, uno dei più rilevanti è la perdita del lavoro, che può portare a un rapido peggioramento delle condizioni socio-economiche, cui si aggiungono altri fattori di marginalità come avere una cittadinanza diversa da quella italiana o problemi di natura sanitaria o psicologica.
Cresce la povertà assoluta nel nostro Paese. Una famiglia numerosa su quattro è in gravissima indigenza. Colpiti soprattutto stranieri e lavoratori giovani
I dati Istat per il 2022 confermano la tendenza rilevata in giugno da Caritas
La povertà assoluta si conferma in crescita nel nostro Paese. L’Istituto nazionale di statistica (Istat) ha pubblicato il report annuale con i dati per il 2022 e la situazione è sempre più difficile sia per le famiglie sia a livello individuale, a causa soprattutto dell’accelerazione dell’inflazione, che pesa maggiormente sulle fasce economicamente più deboli della popolazione. Ora, una persona su dieci è povera.
Un italiano su dieci in povertà assoluta, compresi laureati e occupati. Il rapporto Caritas
Un quarto sono bambini. La sanità pubblica è una difesa, ma va tutelata e potenziata
“La povertà in Italia può ormai dirsi un fenomeno strutturale visto che tocca quasi un residente su dieci. Il 9,4% della popolazione residente vive infatti, secondo l’Istat, in una condizione di povertà assoluta”: si apre così il primo Report statistico nazionale sulla povertà presentato recentemente dalla Caritas italiana. I dati si riferiscono a 255.957 persone che si sono rivolte ad essa nel 2022, con un incremento del 12.5% rispetto al 2021.
La povertà è ereditaria
Non basta nemmeno trovare lavoro: i salari sono troppo bassi
Secondo l’ultimo report dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), in Italia sono presenti 5,6 milioni di individui in condizione di povertà assoluta, definita come la soglia per accedere ai beni e servizi necessari per uno standard di vita minimamente accettabile. Si tratta di poco più di 1,9 milioni di famiglie, con un’incidenza maggiore al Sud e minore al Nord (10% contro 6,7%).
MIGRAZIONI Guerra ucraina, povertà e crisi climatica ne cambiano la geografia
Nel nostro Paese arrivano profughi ucraini e molti italiani emigrano
Con oltre 91mila di profughi ucraini entrati in Italia dall’inizio della guerra, la geografia dei flussi migratori nel nostro Paese cambia radicalmente volto. Secondo il monitoraggio del Viminale effettuato ad aprile, 48.817 sono donne, 10.229 uomini e 33.796 minori.
In Emilia anche chi vive in strada ha il medico di medicina generale
Diritto alla salute per legge ai senza fissa dimora. Grazie anche alla Onlus Avvocato di strada, lo studio legale più grande del Paese e con minor fatturato presieduto da Antonio Mumolo
La legge della Regione Emilia-Romagna 10/2021, entrata in vigore lo scorso 29 dicembre, garantisce – per la prima volta nel nostro Paese – il diritto alla salute delle persone senza fissa dimora.
Aumentano le disuguaglianze tra ricchi e poveri. E la responsabilità è soprattutto politica (2)
Politiche sociali inadeguate per l’impoverimento dei Governi. E la giustizia climatica sembra ancora lontana, secondo l’economista Sandrine Labory di Unife
Una via per capire le crescenti disuguaglianze evidenziate dal World Inequality Report 2022 è il gap tra la ricchezza netta dei Governi e quella del settore privato. Negli ultimi quarant’anni i Paesi sono diventati più ricchi, ma i loro Governi sono diventati significativamente più poveri. La quasi totalità della ricchezza è infatti in mano privata, come dimostra il fatto che la quota detenuta dagli attori pubblici nei Paesi più ricchi è vicina allo zero o negativa.
Aumentano le disuguaglianze tra ricchi e poveri. E la responsabilità è soprattutto politica (1)
Le disuguaglianze interne aumentano, ma la colpa non è solo delle politiche di liberalizzazione, secondo l’economista Federico Frattini di Unife
Finalizzato a delineare un quadro generale delle disuguaglianze a livello globale, l’ultima edizione del World Inequality Report 2022 affronta anche l’effetto del Covid-19 su redditi e ricchezza e la correlazione tra il possesso della ricchezza e l’impatto sul cambiamento climatico. Il quadro che ne emerge è che, ancora una volta, le disuguaglianze sono una scelta politica, e non un fatto inevitabile.
In fuga dalla povertà
Il documentarista italiano Nicolò Filippo Rosso ritrae una donna in fuga con due bambini sulle rive del Rio Bravo. La foto, che compone il reportage Exodus, vincitore del World Report Award 2021, mette in luce il fenomeno della migrazione di massa nell’America Latina.
Con un tasso di povertà pari al 94,5% nella capitale Caracas, il Venezuela, su una popolazione di 30 milioni di persone, conta a oggi 6 milioni di migranti, di cui 4 milioni nei Paesi limitrofi.
Poveri alla fame
La foto di Domingos Peixoto fotoreporter brasiliano dell’Agência O Globo, vincitore di numerosi premi internazionali, mostra brasiliani in cerca di avanzi di cibo tra carcasse e scarti di macelleria (Rio de Janeiro). Il reportage, Brazil 2021: A dor da fome (Il dolore della fame), di cui fa parte, ha messo a nudo la portata della crisi economica e sociale in Brasile
La pandemia da Covid-19 ha aggravato la crisi politica, economica e sociale che, iniziata in Brasile nel 2015, ha letteralmente travolto il Paese. Si stima che il numero di senzatetto, solo nella città di San Paolo, sia arrivato a 40mila, in base alle indicazioni delle associazioni che lavorano sul territorio.