In Trentino il reinserimento degli orsi funziona. “Il 95% sono invisibili e ci sono ampi margini per aumentare ancora la popolazione”

Secondo il responsabile Ispra, Piero Genovesi, è una bufala che gli orsi in Regione sarebbero troppi

“I numeri sono quelli attesi, non c’è nulla di straordinario.” Queste le parole di Piero Genovesi, responsabile Ispra della conservazione della fauna e del monitoraggio della biodiversità. “L’orso non è una specie che può avere una demografia esplosiva. Nello studio di fattibilità che fu realizzato nel 1997, prima della reintroduzione, si stimava che nell’area interessata si potesse arrivare a 120 – 130 plantigradi.”

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Mamma orsa uccisa in Trentino: il bilancio del veterinario locale che conosce tutta la storia e il territorio

Alessandro De Guelmi: l’abbattimento di un esemplare è un fallimento della politica e della società civile

“L’abbattimento di un animale protetto quale l’orso non può che segnare il fallimento della politica, ma in generale anche l’incapacità della società civile di confrontarsi in modo aperto e costruttivo su temi divisivi. Paradossale che il maggior responsabile politico di questa cattiva gestione degli orsi in Trentino si erga adesso, attraverso proclami inattuabili e l’emanazione di ordinanze, a paladino della sicurezza delle persone, dimenticando le sue gravi responsabilità in merito alle carenze in termini di ricerca, monitoraggio, conoscenze, informazione, comunicazione e prevenzione in generale.” Sono le parole di Alessandro De Guelmi, ex veterinario che è stato responsabile del benessere e dell’anestesia degli orsi durante le fasi di cattura in Trentino.

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La pelle dell’orso. Appesa come trofeo da chi cavalca la paura. Gli stessi che prima ne favorirono l’immigrazione come simpatica mascotte

I plantigradi non amano la compagnia degli uomini, ma noi li attiriamo con il cibo

Una mamma orsa (identificata ufficialmente come Kj1) uccisa su ordine del presidente della Provincia autonoma di Trento e un cucciolo di pochi mesi investito da un veicolo. In pochi giorni, in Trentino è di nuovo esplosa una questione che da tempo fa discutere. Dopo gli anni in cui – con grande battage pubblicitario e campagne massicce di marketing volute anche dagli enti locali – si erano reintrodotte alcune decina di orsi, la capacità di gestire la convivenza con questa specie si dimostra sempre più scarsa e mancano misure di prevenzione coerenti e adeguate a evitare incidenti e potenziali aggressioni.

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