Avevamo guardato con speranza e gratitudine alla campagna di vaccinazioni antipolio per i bambini di Gaza. Speranza perché, dopo un anno di guerra in quella Striscia che ormai è un “cimitero in cui si confondono macerie e resti umani” al limite del genocidio, il Fondo delle Nazioni unite per l‘infanzia (UNICEF), l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il Ministero della sanità palestinese, l’ Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) e tante altre organizzazioni erano riuscite nel compito apparentemente impossibile di restaurare, almeno provvisoriamente, un aspetto del diritto internazionale.
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Il ruolo delle Nazioni Unite nel conflitto in Ucraina
Le capacità degli organi delle Nazioni Unite di incidere sulla sorte di un conflitto in corso sono alquanto ridotte. Occorre interrogarsi sull’esigenza di una riforma
Come stabilito dalla Carta delle Nazioni Unite, il compito principale della sua Organizzazione (Onu) è quello di salvare le future generazioni dal flagello della guerra. Tuttavia, non di rado sono emersi i limiti istituzionali dell’Onu nel perseguire siffatto mandato.
La recente invasione dell’Ucraina da parte della Russia nella notte del 23 febbraio 2022 ha ulteriormente riacceso il dibattito sulla capacità delle Nazioni Unite – soprattutto nella veste dei suoi organi più rappresentativi – di fronteggiare situazioni di crisi politiche internazionali.
La condanna Onu dell’aggressione all’Ucraina è ferma ma inefficace: il diritto di veto è un limite difficilmente superabile
Manca un coordinamento tra gli Stati e la risoluzione è poco coraggiosa, secondo la giurista Annoni
“L’attacco russo all’Ucraina costituisce una grave violazione del divieto di uso della forza. A fronte di tale violazione è naturale rivolgere lo sguardo al ruolo dell’Organizzazione delle nazioni unite (Onu, United Nations UN), istituita dagli Stati vincitori della Seconda guerra mondiale per salvare le future generazioni dal flagello della guerra, e soprattutto al ruolo del Consiglio di sicurezza, che ha la principale responsabilità del mantenimento di pace e sicurezza internazionali” ha affermato Alessandra Annoni, docente di Diritto internazionale presso l’Università di Ferrara, durante l’incontro online “Chi (non) dice Umanità. La guerra in Ucraina e le vie della pace”.