Non sono bastati i no di Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Finlandia e Svezia, né l’astensione del Belgio o le proteste di tanti imprenditori agricoli. Alla fine, il Consiglio dell’Unione Europea ha detto di sì alla Restoration Law, dopo anni di trattative, colpi di scena e periodi di stallo.
Tag: Nature Restoration Law
Ancora rinvii per la Nature Restoration Law. Anche l’Italia si oppone nonostante l’appello di scienziati e WWF
La legge consentirebbe il ripristino e non solo la tutela dell’ambiente europeo. Interessi contrastanti di una parte del mondo agricolo
Tutto sembrava procedere per il meglio per la La Nature Restoration Law (NRL), la legge europea per il ripristino della natura. L’accordo, con tutte le sue modifiche, sembrava accontentare tutti. Sembrava fatta insomma, invece il voto è stato rinviato per l’opposizione di alcuni Paesi UE tra cui Italia, Ungheria, Austria, Finlandia, Olanda, Polonia e Svezia che hanno di fatto impedito l’adozione della legge.
La Nature Restoration Law ce l’ha fatta: dopo due anni di trattative approvato il testo della legge europea per il ripristino della natura
Per WWF Italia “gli eurodeputati hanno dato ascolto alla scienza”. Ora la palla passa agli Stati membri
Il 27 febbraio al Parlamento europeo un voto che avrebbe dovuto svolgersi senza sorprese, quasi come una semplice formalità, ha invece tenuto tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo. Si trattava del voto finale sulla Nature Restoration Law, l’ambiziosa legge sul ripristino degli ecosistemi di tutta Europa.
Nature Restoration Law: passa la legge fondamentale per la tutela della biodiversità e degli habitat in Europa
Restano però numerosi punti deboli, secondo le associazioni ambientaliste
“Il tentativo di affossare la Restoration Law è stato respinto e per la biodiversità europea può davvero cominciare una stagione in cui la natura la proteggiamo davvero e la ripristiniamo” ha dichiarato la Lega italiana per la protezione degli uccelli (Lipu) commentando l’accordo provvisorio raggiunto dal Trilogo, composto da Commissione europea, Consiglio dell’Unione europea (Ue) e Parlamento europeo, accordo che ora andrà sottoposta ai voti finali. Rimangono però diversi dubbi sul testo.