Nell’immagine satellitare si nota il muro di cemento con le torrette e i cortili recintati da gabbie. Il Cpr è stato commissariato da dicembre 2023, ma le condizioni di vita rimangono disumane secondo le organizzazioni civili. Le immagini satellitari esclusive eseguite da PlaceMarks mostrano i campi presenti in tutta Europa: soluzione per bloccare, respingere e confinare: marginalizzazione invece di pianificazione urbana.
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Migranti climatici. ActionAid: il controllo prevale sulla tutela dei diritti umani
“Il cambiamento climatico non conosce frontiere”: il report segnala un aumento della metà degli sfollati con nove milioni di nuovi casi
“La governance internazionale delle migrazioni attuale è il risultato di profonde disuguaglianze economiche e sociali. In questo contesto, gli interessi degli Stati prevalgono sui diritti umani, con un’agenda incentrata sul paradigma della deterrenza e sull’esternalizzazione delle frontiere. La risposta alle migrazioni climatiche risente di questo approccio, focalizzandosi esclusivamente sulla dimensione esterna che promuove l’adattamento in situ, trascurando l’ampliamento della protezione legale interna come efficace intervento a sostegno della migrazione.” Commenta così Roberto Sensi di ActionAid l’ultimo report sulle migrazioni climatiche: qual è allora la situazione ad oggi di un fenomeno destinato nel futuro a crescere?
Intelligenza artificiale. La nuova legge europea rischia di attivare una sorveglianza lesiva dei diritti dei migranti
Da tecnologie di protezione a strumenti di respingimento: sono scelte politiche, secondo Rodelli di Access Now
Il 13 marzo 2024 il Parlamento dell’Unione europea (Ue) ha adottato il testo finale dell’Artificial Intelligence Act (AI Act), dopo l’accordo con la Commissione e il Consiglio raggiunto a dicembre 2023.
Seppure costituisca il primo tentativo al Mondo di regolamentare lo sviluppo e l’uso di sistemi basati sull’intelligenza artificiale potenzialmente rischiosi per i diritti dei cittadini, l’AI Act fallisce nella protezione delle persone migranti, come denunciato da #ProtectNotSurveil, una coalizione di organizzazioni di diritti, tra cui Access Now e Amnesty International.
Le donne che subiscono violenza di genere hanno diritto alla protezione internazionale
La Corte di giustizia dell'Ue riconosce questi casi come una forma di persecuzione. Nel nostro Paese pochissimi sono accettati
La Corte di giustizia dell’Unione europea (Ue) ha stabilito il 16 gennaio 2024 che le donne migranti soggette a violenza di genere nel loro Paese di origine hanno diritto a ricevere lo status di rifugiate o la protezione sussidiaria. Il pronunciamento è avvenuto in seguito alla richiesta della Bulgaria di valutare il caso di una donna turca di origini curde che, vittima di un matrimonio forzato e violenza domestica, aveva fatto domanda di protezione internazionale.
Milioni di persone in movimento nel Mondo: il nostro è il “Secolo mobile”. Per i ricchi non ci sono problemi, ma per molti è illegale
La prospettiva storica di Gabriele del Grande spiega perché abolire il divieto di viaggio dei poveri
La Ue ha votato il nuovo patto sui migranti che da alcuni è ritenuto un patto storico con il parziale superamento dell’accordo di Dublino. In un momento in cui dall’Italia all’America, dal Regno Unito all’Australia le leggi sull’immigrazione diventano sempre più stringenti, il tema della migrazione è al centro dell’agenda politica dei tanti Paesi che andranno a votare nel prossimo futuro ed è difficile immaginare un mondo con le frontiere aperte.
Migranti: Stati Uniti e Unione Europea sempre più blindati
Ue registra un sesto degli arrivi rispetto agli USA, ma i morti sono sei volte di più
Secondo la U.S. Customs and Border Protection (CBP), da gennaio a settembre 2023 le forze dell’ordine hanno fermato 1.756.652 persone al confine fra Messico e Stati Uniti (Usa). I migranti provengono maggiormente da Messico (30,9%), Venezuela (12,9%), Guatemala (10%) e Honduras (9,8%). Nello stesso periodo, Frontex ha registrato 278.805 ingressi irregolari nell’Unione Europea (Ue), tenendo in considerazione sia le rotte via mare (Mediterraneo e Isole Canarie) che quelle via terra (Balcani e confine orientale).
Migranti in aumento in tutto il Mondo. Cresce la pressione sulle città: la risposta è la pianificazione urbana
Isolare nei Cpr ai margini dell’abitato è sbagliato. Il “modello Vienna” insegna come integrare in una metropoli con forte immigrazione
I rifugiati nel mondo sono aumentati del 21% alla fine del 2022, il che significa che una persona su 74 è sradicata dal proprio Paese, a causa di guerre, violenze, persecuzioni, violazioni dei diritti umani e catastrofi naturali. Le persone costrette a emigrare dal luogo d’origine alla fine di giugno 2023 sono complessivamente 110 milioni in tutto il Mondo e di queste tre su cinque si insediano in aree urbane. E quanto emerge dal rapporto “Mid-Year Trends 2023” recentemente pubblicato dall’ Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, (UNHCR, United Nations High Commissioner for Refugees).
Sempre più donne migranti intrappolate all’imbuto d’Europa
Assistenza sanitaria negata, notti nei container, rischio di sfruttamento sessuale
La “doppia violenza” che le donne migranti subiscono in Italia si concretizza anche al confine italo-francese, dove sono in aumento respingimenti e violazioni dei loro diritti, come testimonia il report “Inter-rotte” dell’associazione umanitaria WeWorld. A causa della reintroduzione dei controlli alle frontiere nel 2015 da parte del governo francese, sono migliaia le persone, provenienti sia dalla rotta balcanica che da quella mediterranea, che rimangono bloccate a Ventimiglia: motivo per cui la città è stata soprannominata “imbuto d’Europa”.
“Doppia violenza” sulle donne migranti richiedenti asilo (in aumento)
Sistema di accoglienza impreparato ad affrontare le tantissime violenze subite: solo, e sempre più, controllo e detenzione
L’accordo siglato dall’Unione Europea (Ue) con la Tunisia per il controllo delle frontiere ha destato preoccupazione in diverse organizzazioni per i diritti umani, fra cui Donne in rete contro la violenza (D.i.Re), che collabora con la sezione italiana dell’Alto commissariato delle Nazioni unite sui rifugiati (United Nations High Commissioner for Refugees – UNHCR) nell’accoglienza di donne migranti rifugiate e richiedenti asilo.
La globalizzazione dell’economia si regge sulle spalle dei lavoratori migranti (2)
Gli stranieri contribuiscono al bilancio statale e sono un ammortizzatore sociale nelle crisi
In Italia nel 2021 l’occupazione ha registrato una ripresa: il numero degli occupati totali è salito a 22.554 milioni, con un recupero significativo rispetto alle perdite causate dalla pandemia nell’anno precedente. Nel 2021 gli stranieri occupati in Italia rappresentano un decimo dei lavoratori totali e
sono stati un totale di 3,14 milioni suddivisi tra circa 285mila dipendenti agricoli, 1,9 milioni dipendenti in altri settori, 532mila collaboratori domestici e 421mila autonomi.
La globalizzazione dell’economia si regge sulle spalle dei lavoratori migranti (1)
Istat: occupati in lavori poveri, senza riconoscimento delle qualifiche
Dall’ America Latina al Nord America, dall’Asia e dall’Africa all’Europa, milioni di persone nel Mondo lasciano il proprio Paese di origine in cerca di un impiego, non necessariamente un lavoro migliore ma qualsiasi lavoro. Secondo l’Organizzazione Internazionale del lavoro (International Labor Organization -ILO) la migrazione per lavoro costituisce un aspetto fondamentale della globalizzazione e provoca un significativo impatto sull’economia mondiale perché i lavoratori migranti inviano a casa rimesse preziose per le economie dei Paesi di origine per sostenere le proprie famiglie.
MIGRAZIONI Tornano gli sbarchi. Colpa anche della crisi climatica
Cala il totale, ma alla guerra si sono aggiunti i disastri del clima
I dati a lungo termine mostrano che la migrazione internazionale non è uniforme in tutto il Mondo, ma è plasmata da fattori economici, geografici, demografici, climatici, bellici e di altro tipo che determinano modelli migratori distinti che seguono specifici “corridoi”.