Mentre il numero di infezioni da SARS-CoV-2 risale e Covid-19 entra in una fase endemica, è ancora work in progress la conoscenza e la gestione delle conseguenze a lungo termine di questo virus: la sindrome post Covid-19 o Long-Covid. Un articolo recentemente pubblicato sulla rivista Nature ha identificato dei potenziali biomarcatori nel sangue di pazienti affetti da Long-Covid che potrebbero facilitare la diagnosi e, in futuro, la comprensione delle dimensioni del fenomeno.
Tag: Long-Covid
Aumentano i casi di Covid-19. Siamo giunti a una situazione endemica? Siamo pronti per affrontare un autunno di convivenza con il virus? L’analisi di Roberta Siliquini, presidente Siti
I nuovi vaccini, la loro disponibilità e le indicazioni di utilizzo
Sale il numero di chi contrae l’infezione anche dopo numerose vaccinazioni e ripetuti contagi, mentre mancano direttive precise su come comportarsi. A partire dal mondo della scuola, che ha riaperto senza nessuna indicazione da parte del ministero. Abbiamo chiesto il quadro della situazione a Roberta Siliquini, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’Università di Torino e presidente della Società italiana d’Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SItI).
Long-Covid: verso una definizione standard. Molti e gravi sintomi persistenti
Secondo Carlo Contini, infettivologo Unife, alla base c’è un'infiammazione persistente
A più di due anni dall’inizio della pandemia Covid-19 abbiamo un quadro più completo, non solo della natura del coronavirus, ma anche della malattia. “Mentre inizialmente si pensava che fosse solo un’influenza – afferma Carlo Contini, docente di malattie infettive e direttore dell’Unità complessa di malattie infettive dell’Università di Ferrara – poi il SARS-CoV-2 ha mostrato di avere i connotati di un virus che può sostenere una malattia grave, soprattutto nelle persone fragili e nelle persone con immunodeficienza.