“Per fare la fusione nucleare, a livello mondiale, ci sono due tipi di approcci: uno, il cosiddetto Tokamak, usa il sistema toroidale, mentre l’altro è a confinamento inerziale e fa convergere tanti laser su una zona circoscritta. È molto difficile scommettere oggi su una delle due in termini di successo finale, è una competizione avvincente tra approcci diversi che mirano allo stesso risultato.
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TRANSIZIONE ENERGETICA Al Cnr di Pisa passi avanti verso la fusione nucleare controllata
Potrebbe presto affiancare le fonti esistenti, ma bisogna investire nella ricerca, secondo Leonida Gizzi
“C’è del realismo nell’inseguire il sogno della fusione per l’energia. Un realismo alimentato dai continui traguardi che confermano la nostra crescente capacità di controllo del processo e lasciano prevedere che la soluzione del problema fusione controllata sarà scientificamente acquisita in tempi brevi.” Lo afferma Leonida Antonio Gizzi, direttore di ricerca dell’Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ino) di Pisa nel seminario sulla fusione laser recentemente organizzato dall’associazione Energia ecologia economia.
Passi avanti nella fusione nucleare. Ma l’energia prodotta è inferiore a quella fornita alla macchina
Secondo Fiorentini di Unife, ci vorrà ancora tempo per la produzione su larga scala
All’interno del programma europeo di ricerca nel settore della fusione termonucleare, il Joint European Torus (JET), reattore sperimentale europeo, attualmente il più grande e potente generatore al Mondo con sede alla UK Atomic Energy Authority (UKAEA), ha recentemente generato una quantità di energia pari a cinquantanove megajoule mantenendola per cinque secondi di funzionamento e raggiungendo la potenza media di undici megawatt.