In questi giorni è entrato nel dibattito ferrarese un tema che potremmo definire nuovo (nel senso di mai sentito prima, non nuovo in assoluto), ovvero la felicità come soggetto politico.
Purtroppo, non ho potuto essere presente al dibattito cui ha partecipato tra l’altro Mons. Perego, ma personalmente credo che la valenza politica di questo tema la si possa associare alla questione posta da Hannah Arendt, ovvero del come contrastare la privazione del “diritto di avere diritti” che “si manifesta soprattutto nella privazione di un posto nel mondo che dia alle opinioni un peso e alle azioni un effetto” e quindi alle persone un ruolo.
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Giornalismo e pacifismo: al via a Ferrara la prima edizione di Aspettando Internazionale
Due giornate di incontri con i lavori degli studenti su divulgazione e ricerca e dibattiti su pace e Medio Oriente
Si terrà il 12 e il 13 settembre a Ferrara nello spazio di Laboratori aperti, ex Teatro Verdi, la prima edizione di Aspettando internazionale, un’occasione di confronto tra studenti, ricercatori e studiosi sui temi che saranno al centro del Festival di Internazionale, in programma dal 29 settembre al 1 ottobre. L’iniziativa, promossa dal Comune di Ferrara e dalla rivista Internazionale, in collaborazione con l’Università di Ferrara, il Laboratorio di Studi urbani, il Laboratorio per la pace e Laboratori aperti, toccherà due temi importanti: la comunicazione scientifica e le soluzioni per la pace.
Disegnare la città: università e cittadini insieme
A Ferrara un incontro di progettazione partecipata con l'architetto Farinella e le associazioni
“Le sfide che le città affrontano possono essere vinte in modo da permettere loro di continuare a prosperare e crescere, migliorando l’utilizzo delle risorse e riducendo l’inquinamento e la povertà. Il futuro che vogliamo include città che offrano opportunità per tutti, con accesso ai servizi di base, all’energia, all’alloggio, ai trasporti e molto altro.” Queste sono le parole che illustrano l’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030 dell’Onu: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi.
Ridurre la vulnerabilità degli edifici, perché non sappiamo quando, ma ogni giorno che passa il terremoto si avvicina
A rischio molta edificazione del dopoguerra, in parte da ricostruire
Nove anni fa, il 29 maggio del 2012, la seconda forte scossa del terremoto dell’Emilia.