Le piccole e medie imprese italiane (Pmi) rappresentano il motore della crescita del Paese, costituendo la struttura del tessuto produttivo italiano. Per questa ragione a loro è dato il compito di trainare la crescita italiana in un sentiero di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Come suggeriscono i recenti dati ISTAT già nel 2022 circa il 65% del tessuto manifatturiero italiano aveva intrapreso delle azioni specifiche volte ad intraprendere un percorso di sostenibilità duraturo nel tempo in ogni suo ambito.
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In Italia il primato per Pil di montagna grazie ad artigianato e turismo. Ma gli abitanti se ne vanno
Investire nella sicurezza del territorio e contro il cambiamento climatico
L’Organizzazione delle nazioni unite (Onu) riconosce i territori montani come risorsa globale ed essenziale per l’umanità e il Pianeta. Oltre al fondamentale ruolo a livello ambientale, climatico e culturale, hanno un peso sempre maggiore anche nel settore economico. E, nell’Unione europea (Ue), è l’Italia il primo Paese per Prodotto interno lordo (Pil) generato in aree montane con oltre un quarto (27,7%) del totale europeo prodotto in esse.
Ecuador, un altro mondo è possibile. Il caso di Salinas: dalla miseria e sfruttamento all’affermazione di una “ricchezza comunitaria” (1)
In un Paese oppresso da violenza ed emigrazione ma che ha deciso di uscire dall’economia fossile
Nel 1971, quando arrivarono i primi volontari, il capoluogo Salinas de Guaranda in Ecuador, situato nella provincia di Bolívar a 3.550 metri di altitudine nei pressi del vulcano Chimborazo, contava un centinaio di famiglie che vivevano in capanne. Circa il 45% dei bambini moriva prima di compiere un anno di vita. Cinquant’anni dopo Salinas de Guaranda è il centro di un sistema economico produttivo basato su quattro attività: agricola/alimentare, turistica, artigianale ed educativo/culturale. Nel territorio, inoltre, è possibile contare circa trenta microimprese e cooperative che assicurano il lavoro a tempo indeterminato a centinaia di salineros.
Nobel Economia a Claudia Goldin per gli studi sul mercato del lavoro femminile. L’analisi di Laura Ramaciotti, economista e Rettrice Unife
In posizioni lavorative elevate le donne hanno prestazioni superiori; meglio offrire eque condizioni di ingresso nel mercato occupazionale piuttosto che incentivi
Claudia Goldin, docente ad Harvard, è la terza donna a vincere il Premio Nobel per l’economia e la prima a farlo per ricerche che riguardano la comprensione dei risultati del mercato del lavoro femminile e gli strumenti per raggiungere la parità tra uomini e donne sul posto di lavoro. Ne abbiamo parlato con la rettrice dell’Università di Ferrara, che insegna economia applicata e si occupa di politiche per l’innovazione aziendale.
Farmaci e cosmetici dagli scarti di lavorazioni agricole. È l’economia circolare
Si studiano sistemi nanotecnologici per aumentarne la solubilità e facilitare l’assimilazione
Una transizione verso un futuro progressivamente più sostenibile, in cui l’emissione di gas serra, il recupero del degrado ambientale, l’eliminazione della povertà estrema e il recupero di una condizione sociale inclusiva e più equa siano realizzabili richiede una economia diversa, vale a dire processi produttivi e tecnologie più rispettose dell’ambiente ma soprattutto una diversa concezione del benessere, associata a criteri nuovi basati non solo sul flusso dei ricavi, il Pil, e la quantità di macchine e di infrastrutture, ma che tenga in considerazione tutto l’arco della ricchezza, economica, naturale, umana e sociale.
Meno vacanze per la classe media impoverita da inflazione e guerra. L’analisi di Gianfranco Franz di Unife
Il “turismo lento” è il futuro, mentre i mega concerti sono bellissimi ma pericolosi per i monumenti e la natura
La stagione turistica non è ancora finita, ma agosto ormai ci ha lasciati e sono possibili i primi bilanci. E non sono positivi. A parte le ondate di calore, che hanno portato alcuni a sconsigliare i viaggi nel nostro Paese, e Medicane, il ciclone tropicale del Mediterraneo, che non saranno eccezioni a causa del cambiamento climatico, i conti non sono soddisfacenti. A partire da quelli degli italiani, che hanno fatto meno vacanze e per periodi più brevi.
Studenti fuorisede fuori casa
Secondo il Rapporto sulla condizione studentesca 2022 del Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu), negli studentati pubblici italiani sono presenti 36.478 posti letto, che coprono solo il 4,77% dei 764.146 studenti fuori provincia che ne avrebbero bisogno. In Emilia-Romagna ci sono 90.635 studenti fuori provincia e 3.535 posti pubblici (3,90%).
La globalizzazione dell’economia si regge sulle spalle dei lavoratori migranti (2)
Gli stranieri contribuiscono al bilancio statale e sono un ammortizzatore sociale nelle crisi
In Italia nel 2021 l’occupazione ha registrato una ripresa: il numero degli occupati totali è salito a 22.554 milioni, con un recupero significativo rispetto alle perdite causate dalla pandemia nell’anno precedente. Nel 2021 gli stranieri occupati in Italia rappresentano un decimo dei lavoratori totali e
sono stati un totale di 3,14 milioni suddivisi tra circa 285mila dipendenti agricoli, 1,9 milioni dipendenti in altri settori, 532mila collaboratori domestici e 421mila autonomi.
La globalizzazione dell’economia si regge sulle spalle dei lavoratori migranti (1)
Istat: occupati in lavori poveri, senza riconoscimento delle qualifiche
Dall’ America Latina al Nord America, dall’Asia e dall’Africa all’Europa, milioni di persone nel Mondo lasciano il proprio Paese di origine in cerca di un impiego, non necessariamente un lavoro migliore ma qualsiasi lavoro. Secondo l’Organizzazione Internazionale del lavoro (International Labor Organization -ILO) la migrazione per lavoro costituisce un aspetto fondamentale della globalizzazione e provoca un significativo impatto sull’economia mondiale perché i lavoratori migranti inviano a casa rimesse preziose per le economie dei Paesi di origine per sostenere le proprie famiglie.
Contributi al dialogo – Conversione ecologica dell’economia e della società
Mobilitazioni dei soggetti e movimenti sociali
La transizione energetica è il tema su cui Agenda 17 declina gran parte dell’ Obiettivo 7: Energia pulita e accessibile. Gli aspetti tecnici e scientifici si intrecciano con quelli economici e ambientali e chiamano in causa i limiti dei modelli di produzione e di consumo.
Il “mix energetico” deciso dall’Unione europea, entro il quale si deve muovere la transizione negli Stati membri, prevede il gas naturale; ma dalla guerra in Ucraina alla decisione di installare i rigassificatori questa decisione è diventata ancor più controversa.
Meno chimica in agricoltura. Ci guadagna l’azienda oltre che la salute
I dati scientifici e il commento di Vincenzo Brandolini, Unife
Utilizzo ridotto di fertilizzanti chimici non significa necessariamente diminuzione dei raccolti e minor guadagno economico. Anzi, in certe situazioni, se vengono impiegate pratiche agronomiche appropriate, l’annata agraria può chiudersi con risultati soddisfacenti per gli agricoltori grazie alla buona produttività e al risparmio di costosi prodotti chimici. Cade così una vecchia diatriba che vede l’inconciliabilità della “naturalità” dei prodotti con il profitto aziendale.
Storico accordo Onu per fermare l’inquinamento da plastica. Ma bisogna monitorare nuove sostanze e rischi ignoti
L’80% di molecole immesse nell’ambiente è ancora da valutare
Gli Stati membri delle Nazioni unite all’Assemblea delle nazioni unite per l’ambiente (United Nations Environment Assembly UNEA-5.2) hanno deciso all’unanimità di elaborare un Trattato giuridicamente vincolante per porre fine all’inquinamento da plastica. E’ un impegno solenne accolto con grande favore e, persino commozione, da parte dei delegati presenti. Ma occorrerà un grande e difficile impegno per conseguire risultati concreti. Un passaggio prioritario e fondamentale per la riduzione dell’inquinamento da sostanze di sintesi come la plastica è quello di conoscere ciò che viene immesso nell’ambiente. Ma siamo molto lontani da questo obiettivo.