A una qualsiasi azienda che si vedesse respinto il 75% dei propri prodotti non resterebbe che portare i Libri in Tribunale. Che dire allora di una istituzione pubblica che si vede rifiutare oltre il 75% del lavoro svolto? Ebbene questo è il risultato raggiunto dal Sistema carcerario del nostro Paese. Questa è la recidiva, quel fenomeno, cioè, che vede rientrare in cella chi ne è appena uscito.
Tag: diritti
SPECIALE CARCERE Laurearsi per cambiare vita
Percorso utilissimo ma con molti ostacoli, secondo Stefania Carnevale, delegata Unife. “Studenti senza mani e senza braccia” per carenza di strumenti
Laurearsi in carcere è possibile. È del novembre del 2020 il primo detenuto ad aver conseguito, con lode, la laurea presso l’Università di Ferrara; e fa parte di un gruppo di alcune decine di detenuti che sono giunti al traguardo in uno dei numerosi atenei del nostro Paese che aderiscono alla Conferenza nazionale universitaria poli penitenziari (Cnupp), istituita presso la Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui).
SPECIALE CARCERE La scuola come scelta
Decidere di studiare in carcere apre alla possibilità di una nuova vita. In un docu-film l’esperienza di Ferrara
Dall’obbligo alla scelta, si può riassumere così l’evoluzione che ha subìto la scuola in carcere. Chi viene a scuola ora lo fa scegliendo liberamente tra le diverse attività trattamentali previste dall’ordinamento carcerario, ma spesso l’istruzione in carcere è per molti il primo approccio in assoluto all’istruzione!
Non solo hijab nelle proteste delle donne in Iran. In gioco la libertà e il diritto di scelta di tutti
Da due mesi le donne in tutto l’Iran mettono la loro vita in pericolo scendendo nelle strade al grido di “Jin, jiyan azadî ” (donna, vita libertà) dopo la brutale uccisione della ventiduenne curdo-iraniana Mahsa Amini avvenuta il 16 settembre dopo tre giorni dal suo arresto perché non indossava correttamente il velo.
Record di candidati indigeni per le elezioni in Brasile
Difendere il proprio territorio, ma soprattutto per difendersi dal genocidio, secondo l’avvocato Ricardo Rao
Circa 34mila chilometri quadrati – un’area superiore a quella del Belgio – di foresta amazzonica disboscata dal 2019, anno in cui Jair Bolsonaro è stato eletto Presidente del Brasile, a oggi. Senza contare la gestione della pandemia da Covid-19, che ha contato oltre 34milioni di contagi e 600mila decessi e che ha fortemente interessato la comunità indigena, spesso abbandonata a se stessa e alle proprie difficoltà. Queste sono solo alcune delle ragioni che giustificherebbero l’aumentato numero di candidati indigeni alle elezioni politiche in Brasile: si parla di quasi il doppio rispetto alle elezioni precedenti.
Afghanistan: repressione contro le ragazze che vogliono andare a scuola. Ma non si piegano
Il primo rapporto Onu sulla situazioni dei diritti umani
In Afghanistan non si ferma l’oppressione nei confronti delle studentesse, giovani donne che hanno perso il diritto allo studio come abbiamo riportato negli ultimi mesi.
È di pochi giorni fa il violento attacco suicida al Kaj Education Centre a Kabul che ha causato la morte di almeno 38 ragazze e 82 feriti. Le vittime, nella maggioranza donne di etnia hazara, stavano preparando gli esami di ammissione all’università.
Elezioni: preoccupa l’astensione, ma cinque milioni di elettori non potranno votare
Per il voto elettronico ci sono legge e fondi. In Europa si fa, da noi è rinviato
Con l’avvicinarsi della scadenza elettorale del 25 settembre, crescono le preoccupazioni per l’astensionismo specialmente tra i giovani. Secondo i dati di YouTrend, su 46 milioni e 600 mila aventi diritto al voto, la stima di affluenza si aggirerà intorno al 65/70%, in decrescita rispetto al 2018. Gli astenuti potrebbero essere tra i 15 e i 16 milioni, dato più alto di sempre.