“La disobbedienza compare quotidianamente nella discussione pubblica. C’è chi la evoca fiducioso, e chi la deplora; chi la attende, e chi la teme. In ogni caso, sembra far parte del nostro vissuto politico quotidiano. Eppure, oggi è difficile valutarne la consistenza storica e politica.”
Così Federico Zuolo, docente di filosofia politica dell’Università di Genova, introduce, nell’ambito delle iniziative organizzate dal Laboratorio per la pace dell’Università di Ferrara, il suo libro “Disobbedire. Se, come, quando”, in cui analizza i vari aspetti che caratterizzano la disobbedienza nel tentativo di costruire uno spazio discorsivo condiviso, aperto a prospettive valoriali, politiche e umane di diversa origine.
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DOSSIER ASSEMBLEE dei CITTADINI. Per il clima occorre trovare soluzioni alla crisi della democrazia rappresentativa
Quando pensiamo alla democrazia rappresentativa tutti ci riferiamo a un modello di democrazia caratterizzato dalla scelta tramite elezioni di rappresentanti che prendono decisioni a nome e nell’interesse dell’intera popolazione. È un modello che ha avuto origine nel Settecento, con la Rivoluzioni americana e francese, e che ha finito per far coincidere la democrazia rappresentativa con la democrazia elettorale, anche se in realtà la democrazia rappresentativa non implica necessariamente i processi elettorali.
DOSSIER ASSEMBLEE dei CITTADINI Dalla rappresentanza alla ‘lottocrazia’
Non c’è decarbonizzazione senza democratizzazione
Mentre le nostre conoscenze confermano il cambiamento climatico causato dall’uomo, il ticchettio dell’orologio del clima avanza inesorabile e incalzante; gli anni passano, le temperature medie del pianeta aumentano, e continuiamo a ‘ballare sul Titanic’ navigando sulla rotta di collisione…
Il punto cruciale è quindi se le società umane siano in grado di prendere le decisioni adeguate per affrontare la sfida, nonché di poi attuarle realmente (aspetto questo sempre in secondo piano nel discorso pubblico, ma imprescindibile se si mira ad avere un impatto effettivo).
DOSSIER ASSEMBLEE dei CITTADINI Emergenza climatica e partecipazione: le assemblee non bastano se la politica non riscopre il proprio ruolo
Il contesto
“Gli obiettivi ambientali dell’Agenda 2030 dell’Onu, l’Accordo di Parigi sul clima, le strategie europee e nazionali in materia di ambiente richiedono l’impegno concreto di tutte le componenti della società, a partire dalle istituzioni”. Questo l’incipit del recente Rapporto ambientale 2022 della Banca d’Italia.
DOSSIER ASSEMBLEE dei CITTADINI L’effettiva partecipazione dipende dal modello adottato
Dalla semplice consultazione alla deliberazione
In che misura i cittadini possono essere coinvolti nelle scelte che i decisori politici compiono per raggiungere specifici obiettivi? Nelle principali democrazie occidentali sono stati messi a punto strumenti partecipativi con l’obiettivo di offrire la possibilità ai cittadini di prendere parte attivamente a processi consultivi e discussioni che possono influenzare le decisioni pubbliche su temi di rilevanza sociale (es. cambiamento climatico, vaccini e trattamenti sanitari, biotecnologie, nanotecnologie, intelligenza artificiale, ecc.).
Le parole e le cose – Cura
Una parola dai molti significati e dalla forte valenza politica. La prospettiva è quella di una “democrazia della cura”
Nonostante la fase acuta della pandemia sembri essersi esaurita, la parola “cura”, comparsa assai di frequente all’interno dei vari dibattiti pubblici, continua a fare stabilmente parte del lessico impiegato dalle istituzioni, dai professionisti e dalla società civile, in ambiti e con finalità anche profondamente diversi.