A luglio 2025 la legge 405 del 1975 che istituì i consultori familiari pubblici compirà cinquant’anni. Negli ultimi anni le logiche di depotenziamento e aziendalizzazione li hanno spesso ridotti a semplici ambulatori sanitari svuotandoli del loro senso sociale e di confronto con e tra le utenti.
In questo quadro, i movimenti femministi e transfemministi hanno avviato una riflessione che ha portato a interessanti sperimentazioni quali le consultorie autogestite. Una di queste è la consultoria autogestita universitaria di Bologna Mala Consilia.
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Le consultorie femministe autogestite: recuperare il senso sociale dei consultori pubblici (2)
Le consultorie femministe autogestite: recuperare il senso sociale dei consultori pubblici (1)
Potenzialità e limitazioni della legge attuale. Creare spazi di scambio di sapere e alleanze per migliorare il servizio pubblico, secondo Bruna Mura docente di Sociologia dei generi presso l’Università di Urbino
È ora di bilanci per la legge che quasi cinquant’anni fa istituì i consultori familiari pubblici (legge 405 del luglio 1975). Fin dalla loro nascita i consultori pubblici sono stati caratterizzati da potenzialità e limitazioni, ma negli ultimi anni le logiche di depotenziamento e aziendalizzazione li hanno spesso ridotti a semplici ambulatori sanitari, svuotandoli del loro senso sociale e di confronto con e tra le utenti.
SPECIALE 8 MARZO La debolezza dei consultori compromette la salute delle donne
Riorganizzare la sanità territoriale e inserire la telemedicina
A quarant’anni dall’approvazione della legge 194, molte voci si sollevano per richiedere l’applicazione effettiva e un adeguamento delle norme che legalizzano nel nostro Paese l’interruzione volontaria di gravidanza (ivg), oltre che il necessario rinforzo della sanità territoriale indirizzata alle donne e alle coppie.