“I fiumi non sono solo l’acqua dei fiumi, ma l’insieme di acqua, sponde e retroterra: da questo complesso dobbiamo stare distanti. Da sempre la vegetazione cresce lungo le sponde e nelle golene e non è un problema se non pretendiamo di ridurre la superficie golenale per guadagnare spazi dove costruire. Perché il problema è nella nostra pretesa di sfruttamento delle aree fluviali: lasciamo in pace i fiumi, stiamo lontani con le nostre costruzioni ma vicini con la nostra attenzione e gli sforzi di manutenzione”. È quanto dichiara ad Agenda17 Paolo Pileri, docente di Pianificazione e progettazione urbanistica e territoriale presso il Politecnico di Milano.
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SPECIALE ALLUVIONI E SICCITÀ “La buona progettazione idraulica si fa con la compatibilità ambientale”. Intervista all’ingegner Leonardo Schippa
Leonardo Schippa, docente di Idraulica fluviale e protezione idraulica del territorio presso l’ Università di Ferrara, è membro esperto di Idraulica Fluviale del Comitato scientifico costituito dall’Autorità distrettuale del bacino del Po per l’attuazione del progetto di”Rinaturazione dell’area Po”, finanziato con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il progetto di rinaturalizzazione del Po è particolarmente significativo perché deve rispondere alle esigenze di sicurezza, approvvigionamento idrico e tutela della biodiversità di un’area vastissima, che va dal Piemonte all’Adriatico.
Alluvione all’infrarosso
L’evento estremo è avvenuto nel marzo 2021 ed è stato il più grave degli ultimi 30 anni. Per sei giorni, le strade e i ponti che attraversano il fiume sono rimasti sott’acqua, i traghetti sono rimasti bloccati per 9 giorni, i soccorsi di emergenza sono stati più di mille e 18mila persone sono state evacuate dall’area alluvionata.
Le “Anziane per il clima” citano la Svizzera davanti alla Corte europea per i diritti dell’uomo per inazione climatica
Le ondate di calore provocano sensibili aumenti della mortalità nella popolazione anziana
La Corte europea dei diritti dell’uomo dell’ uomo di Strasburgo (Cedu) dovrà esprimersi sui piani climatici inadeguati della Svizzera, Paese che circa 2mila signore hanno citato in giudizio per politiche inefficaci nell’affrontare l’emergenza clima che mette a rischio vita e salute.
Le ricorrenti sono le Anziane per il Clima (Senior Women for Climate Protection Switzerland), età media 73 anni, appoggiate da Greenpeace e da molte associazioni ambientaliste, che vogliono “accendere i riflettori sia sul problema del surriscaldamento globale, sia sulla inazione contro la lotta climatica che da anni denunciano scienziati e milioni di giovani”.
Senza neve
I cittadini delle Terre alte devono essere protagonisti della transizione
Parlare di neve, oggi, significa parlare soprattutto della sua assenza. Significa capirne le ragioni, le conseguenze e le inevitabili dinamiche che condizionano – e condizioneranno sempre più – non solo le economie di montagna e il turismo invernale, ma anche l’ambiente e le nostre vite.
“Cura del Mondo e urgenza climatica”. Partire dall’eredità del pensiero di Elena Pulcini
Convegno dell'associazione AfsEP a Firenze
“Consapevole dell’urgenza di intervenire per contrastare l’escalation dei rischi globali, provocati dall’orientamento individualista e acquisitivo dell’homo oeconomicus, figura dominante nella società contemporanea e principale responsabile della deriva autodistruttiva dell’umanità e del Pianeta, Elena Pulcini lascia in eredità un pensiero teso al recupero e allo sviluppo delle facoltà relazionali emotive ed affettive, oggi indispensabili per una radicale trasformazione del soggetto, da cui partire per scongiurare la catastrofe globale.” Elena Pulcini (10/3/1950 – 9/4/2021) ha insegnato per molti anni Filosofia sociale all’Università di Firenze e, con queste parole, il sito dell’associazione a lei dedicata (AfsEP- Associazione di filosofia sociale Elena Pulcini) ricorda il suo campo di interessi e l’impegno intellettuale e civile, che l’associazione intende valorizzare.
Addio ai monti
Ormai è chiaro: la montagna come l’abbiamo conosciuta e frequentata per lungo tempo sta cambiando e cambierà sempre più. Il campanello d’allarme più forte è suonato all’inizio dell’estate scorsa con la tragedia della Marmolada, la “regina delle Dolomiti”, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Via dalla folla e dalle piste: ciaspole e scialpinismo in crescita
Sono i “no crowds”, in aumento secondo Confindustria
Skipass panorama turismo, l’Osservatorio italiano del turismo montano accreditato da Confindustria Federturismo, segnala per questa stagione 2022-2023 la chiara emersione dei “no crowds”, coloro che desiderano “vivere la montagna innevata godendo di ampi spazi, lontano dalla folla delle piste”. Secondo il rapporto previsionale elaborato da Skipass panorama turismo a ottobre 2022, si confermerebbero in crescita attività come lo scialpinismo, le ciaspole e le passeggiate sulla neve. Per lo scialpinismo, in particolare, il rapporto prevedeva una crescita percentuale del 4,33% rispetto alla stagione passata.
Stazioni sciistiche piccole chiuse, quelle grandi sovvenzionate. La risposta è nella creatività delle comunità
Casi, testimoni ed esperti di tanti successi raccontati in “Inverno liquido” da Maurizio Dematteis
Le ultime nevicate, che hanno portato un po’ di sollievo sull’arco alpino, non possono avere la pretesa di risollevare il territorio italiano dall’evidente siccità che già ora lo contraddistingue. Gli ultimi dati, raccolti ed emessi da Fondazione CIMA e aggiornati al 15 febbraio 2023, ribadiscono le condizioni di deficit di risorsa idrica nivale in particolare nella zona alpina (-53%). La neve caduta non è infatti sufficiente a raggiungere i valori medi del periodo 2011-21, soprattutto sulle Alpi.
Sci: si punta tutto sulla neve artificiale. Ma sarà inutile a causa della crisi climatica, dicono gli studi
È necessario diversificare l’offerta turistica per tutelare le comunità, afferma l’Onu
Secondo i dati scientifici nei prossimi anni diventerà quasi impossibile sciare, soprattutto alle quote più basse: eppure, innevamento e nuovi impianti rimangono una priorità nell’agenda degli operatori del settore. Come agire, allora, per uno sviluppo sostenibile e a lungo termine? Dobbiamo cambiare il nostro approccio a ecosistemi delicati come quelli montani, a partire dalla stagione invernale, che più manifesta gli effetti del clima che cambia. Va in questa direzione la risoluzione delle Nazioni unite sullo “Sviluppo sostenibile delle montagne” adottata lo scorso novembre da 110 Paesi: presentata da Italia e Kirghizistan, incoraggia gli Stati a intraprendere azioni di lungo termine per lo sviluppo delle aree montane.
Con volontà e investimenti la decarbonizzazione è possibile, secondo l’ingegnere Piva di Unife
Il mix energetico europeo è un approccio troppo cauto
“L’approccio del mix energetico, che affianca diverse fonti di produzione di energia, comprese quelle fossili, è troppo cauto: siamo riusciti a fare le cose quando c’è stata la volontà. L’unica alternativa è essere decisi: il mix è una prospettiva di buon senso, ma è un approccio estremamente conservativo. Dovremmo imparare da una crisi energetica come quella appena vissuta, che non è stata determinata solo alla guerra ma anche e soprattutto da prezzi troppo bassi e mancanza di investimenti.” È quanto dichiara ad Agenda17 Stefano Piva, docente di Fonti energetiche rinnovabili presso l’Università di Ferrara.
Bene le rinnovabili in Ue secondo Ember. Ma per l’economista Fazioli di Unife restano molti problemi
Persa la sovranità sulle fonti, ora dipendiamo dal mercato. Puntare su accumulo e comunità energetiche
Ember, il think tank ambientale senza scopo di lucro che si batte per la decarbonizzazione, ha rilasciato l’European Electricity Review, un’analisi della produzione energetica in Europa nel 2022, e ha posto l’accento soprattutto sulla crescita dell’energia da fonti rinnovabili. In particolare, il report rileva che negli ultimi quattro mesi dell’anno è calata la produzione di carbone (-6% rispetto al 2021), soprattutto grazie a un calo della domanda di elettricità, e nel 2023 si prevede un’ulteriore diminuzione del 20% della produzione di energia da fonti fossili.