Si è conclusa la Conferenza delle parti (Conference of Parties, COP26) di Glasgow, la Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici. Sei anni dopo gli Accordi di Parigi, quando i Paesi si impegnarono a creare piani nazionali di riduzione delle emissioni per limitare l’aumento della temperatura globale a 1.5 gradi, le promesse ambientali e l’impegno a finanziare la transizione anche nei Paesi in via di sviluppo appaiono ancora lontani dall’essere mantenuti.
Tag: clima
DOSSIER Dopo COP26 Chi non inquina paga
Le isole del Pacifico rischiano di scomparire sommerse dall’Oceano
Simon Kofe, Ministro degli esteri di Tuvalu, piccolo Stato insulare nell’Oceano Pacifico, ha lanciato un grido d’allarme nel corso degli incontri COP26 inviando un videomessaggio durante il quale parla con le gambe sommerse dal mare fino alle ginocchia
DOSSIER Dopo COP26 Per i Paesi è tempo di giustizia climatica
Quelli poveri pagano un conto pesantissimo a causa delle nazioni ricche che inquinano
Giustizia climatica significa molte cose, ma alla base c’è il riconoscimento che i Paesi che sono colpiti in modo sproporzionato dal cambiamento climatico non sono quelli maggiormente responsabili dell’aumento delle emissioni.
DOSSIER Dopo COP26 Le parole e le cose – Giustizia climatica
Sempre più spesso i cittadini citano in giudizio i governi per inadempienze nella lotta contro il cambiamento climatico, basandosi su dati scientifici. Ma né la scienza, né il giudice possono giocare il ruolo di un “legislatore parallelo”. Fondamentale il funzionamento delle politiche ambientali come fonti di produzione giuridica e la partecipazione pubblica democratica alle deliberazioni legislative. Solo in un quadro di regole certe, la locuzione “giustizia climatica” può acquistare un significato di valore e di obiettivo.
DOSSIER “GIUDIZIO UNIVERSALE” La prima causa legale contro lo Stato italiano per inadempienza contro il cambiamento climatico
Mentre si avvicina l’appuntamento istituzionale mondiale di Glasgow, i cittadini si rivolgono direttamente ai tribunali
La crisi climatica è in atto. Non lo testimoniano solamente le cronache giornalistiche di ricorrenti disastri; la conferma autorevole è già nel sesto rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), di cui è stato pubblicato in agosto il primo volume.
DOSSIER “GIUDIZIO UNIVERSALE” Luca Mercalli: ci rimane poco tempo; la causa climatica è la “Causa del secolo”
“Io credo – afferma Luca Mercalli, climatologo e presidente della Società meteorologica italiana (Smi) -, che la politica sia sottoposta a una enorme quantità di pressioni, sia economiche sia sociali. Il modo di affrontare il problema, non solo climatico ma ambientale, con effetti cioè anche sulla biodiversità e sull’inquinamento, ha due punti deboli: realizza il suo obiettivo su tempi lunghi e non assicura che lo sforzo prodotto localmente sia associato a quello di altri Paesi, cioè che si agisca su scala ampia se non globale, come un approccio serio richiederebbe.”
DOSSIER “GIUDIZIO UNIVERSALE” Le sentenze giuridiche potrebbero essere un punto di svolta contro i cambiamenti climatici
Sono passati più di vent’anni dalla sesta Conferenza delle parti (COP 6) delle Nazioni unite a L’Aia durante la quale si parlò per la prima volta di “giustizia climatica”. Con questo termine si indica il fatto che il riscaldamento globale non ha solo implicazioni ambientali, ma anche etiche e politiche.
DOSSIER “GIUDIZIO UNIVERSALE” Secondo il giurista Magri, invece della via giudiziaria, meglio applicare il nuovo regolamento europeo
“Quando si parla di iniziative giudiziarie bisogna saper distinguere: ogni caso è un caso a sé, e come tale va analizzato – afferma Marco Magri, docente di Diritto amministrativo presso l’Università di Ferrara -, come si evince dalle recenti sentenze che hanno visto condannare in Germania il governo federale e in Olanda una multinazionale energetica come la Shell.
“The End Of The World”, lo spettacolo multimediale che celebra la bellezza del Pianeta sull’orlo del disastro ecologico
Arte e scienza per la natura sono uno dei fili che percorre il Festival Aperto “Principio speranza” di Reggio Emilia
Dopo due anni si riempiono di nuovo – venerdì 24 settembre – le piazze di tutto il Mondo per lo sciopero globale dei Fridays for Future. Due anni in cui ha imperversato la pandemia, che ha piegato a sé l’attenzione del Mondo.
Ma alla catastrofe ecologica si è continuato sempre a pensare, divisi fra paura e speranza. Un punto di vista certamente fra i più interessanti è quello dell’espressione artistica…
Stoccare la CO2 in Adriatico? Idrogeno “blu” per la decarbonizzazione?
Per ENI è la soluzione giusta per la transizione energetica. La Regione Emilia Romagna è interessata, gli scienziati obiettano su molti punti e gli ambientalisti si oppongono.
Antartide, pericolo collisione fra giganti di ghiaccio
Nelle scorse settimane, un iceberg di 1270 km2, pari all’estensione del comune di Roma Capitale, alla deriva lungo la costa occidentale dell’Antartide, ha sfiorato la piattaforma di ghiaccio Brunt, dalla quale si era staccato a fine febbraio. Le immagini provengono dal satellite Sentinel-1 del programma Copernicus, un’iniziativa congiunta tra la Commissione europea e l’Agenzia spaziale europea (ESA, European Space Agency) per il monitoraggio della Terra dallo spazio.
Neanche la pandemia ferma il consumo del suolo in Italia: nel 2020 persi altri 56 km² (2)
La tutela del territorio nel Pnrr. Per il giurista Russo è necessaria una legge quadro nazionale
Come evidenziato dal report Ispra, nel nostro Paese manca una legge fondamentale per la tutela dell’ambiente, del territorio e del paesaggio italiano. Ancora oggi non abbiamo una strategia nazionale che permetta un uso consapevole e sostenibile del suolo e, dall’altro lato, l’aumento della capacità delle aree urbane di far fronte alle nuove sfide cui la fragilità del territorio e i cambiamenti climatici ci mettono davanti sempre più spesso.