“Non voglio dipingere la montagna come un Eldorado – afferma ad Agenda17 Luca Mercalli, climatologo e presidente della Società meteorologica italiana (Smi) –. È un luogo che avrà i suoi problemi come qualsiasi altro, ma almeno rispetto al caldo, che è l’elemento più vistoso e certo del cambiamento climatico (non a caso si chiama riscaldamento globale), la montagna è ancora un luogo dove avere un po’ più di fresco.
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DOPO COP27 Il ritorno del Brasile nella lotta alla crisi climatica
Forse la deforestazione dell’Amazzonia non si fermerà, ma sicuramente diminuirà, secondo Gianfranco Franz, docente Unife
La Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici (Conference of Parties, COP27), tenutasi in Egitto dal 6 al 18 novembre, ha visto il ritorno sulla scena internazionale di Luis Inácio Lula Da Silva, presidente eletto del Brasile, che assumerà l’incarico a partire dal primo gennaio 2023.
Nel suo discorso al summit globale del clima, il leader brasiliano ha criticato le spese eccessive per gli armamenti in un Mondo segnato da molteplici sfide, che vanno dalla fame ai cambiamenti climatici, sottolineando che la lotta alla povertà e alla crisi climatica non sono obiettivi separabili ma vanno affrontati insieme.
COP27, temperature e scioglimento dei ghiacci maggiori del previsto
Si scioglie la Groenlandia. Impossibile contenere l’aumento delle temperature sotto un grado e mezzo. Nel nord est del Paese, il ghiacciaio Zachariae Isstrøm diventa un fiume d’acqua
Secondo uno studio pubblicato su Nature, la perdita di ghiaccio della grande isola artica è stata a lungo sottostimata. Entro il 2100, il flusso di ghiaccio della Groenlandia nord-orientale contribuirà all’innalzamento del livello del mare sei volte in più rispetto al previsto: un contributo aggiuntivo tra 13,5 e 15,5 millimetri, pari a quello dell’intera calotta glaciale della Groenlandia negli ultimi 50 anni.
DOSSIER ASSEMBLEE dei CITTADINI. Per il clima occorre trovare soluzioni alla crisi della democrazia rappresentativa
Quando pensiamo alla democrazia rappresentativa tutti ci riferiamo a un modello di democrazia caratterizzato dalla scelta tramite elezioni di rappresentanti che prendono decisioni a nome e nell’interesse dell’intera popolazione. È un modello che ha avuto origine nel Settecento, con la Rivoluzioni americana e francese, e che ha finito per far coincidere la democrazia rappresentativa con la democrazia elettorale, anche se in realtà la democrazia rappresentativa non implica necessariamente i processi elettorali.
DOSSIER ASSEMBLEE dei CITTADINI Dalla rappresentanza alla ‘lottocrazia’
Non c’è decarbonizzazione senza democratizzazione
Mentre le nostre conoscenze confermano il cambiamento climatico causato dall’uomo, il ticchettio dell’orologio del clima avanza inesorabile e incalzante; gli anni passano, le temperature medie del pianeta aumentano, e continuiamo a ‘ballare sul Titanic’ navigando sulla rotta di collisione…
Il punto cruciale è quindi se le società umane siano in grado di prendere le decisioni adeguate per affrontare la sfida, nonché di poi attuarle realmente (aspetto questo sempre in secondo piano nel discorso pubblico, ma imprescindibile se si mira ad avere un impatto effettivo).
DOSSIER ASSEMBLEE dei CITTADINI Emergenza climatica e partecipazione: le assemblee non bastano se la politica non riscopre il proprio ruolo
Il contesto
“Gli obiettivi ambientali dell’Agenda 2030 dell’Onu, l’Accordo di Parigi sul clima, le strategie europee e nazionali in materia di ambiente richiedono l’impegno concreto di tutte le componenti della società, a partire dalle istituzioni”. Questo l’incipit del recente Rapporto ambientale 2022 della Banca d’Italia.
Eventi estremi: alluvioni e desertificazione insieme
Paolo Ciavola di Unife: la crisi ambientale è complessa ma ha cause chiare, però si può intervenire anche con la partecipazione dei cittadini
Gli eventi meteorologici estremi associati a gravi inondazioni, dai forti nubifragi delle nostre latitudini alle violente tempeste tropicali, sono sempre più diffusi e frequenti. Limitiamoci a scorrere il calendario degli ultimi due mesi: a metà settembre, nelle Marche, le piogge torrenziali più intense degli ultimi dieci anni hanno portato all’inondazione di vaste porzioni di territorio, con tragiche conseguenze. Negli stessi giorni, il maltempo e le alluvioni colpivano anche la Spagna e il Portogallo.
Anno record di incendi in Europa (2)
Il Carso a fuoco questa estate: un grande laboratorio delle cause ambientali e dei possibili interventi di gestione partecipata, secondo Giorgio Alberti, Università di Udine
Da metà luglio a inizio agosto, una serie incessante di focolai incendiari si è avvicendata nei boschi del Carso al confine tra Italia (Province di Gorizia e Trieste) e Slovenia. Le fiamme si sono propagate con un’intensità mai vista prima mettendo a repentaglio, sul fronte italiano, l’intera area compresa tra Gorizia, Monfalcone e Trieste: vie di collegamento chiuse per diversi giorni, alcuni centri abitati evacuati, interruzioni della linea elettrica, chiusura temporanea di stabilimenti industriali e attività commerciali, picchi di polveri sottili tanto elevati da richiedere l’uso delle mascherine ffp2.
Anno record di incendi in Europa (1)
Numero e vastità degli incendi aumentano ogni anno. Colpa del clima, secondo Giovanni Bacaro dell'Università di Trieste. Ma possiamo invertire la tendenza
Un’estate più rovente che mai, quella che si è appena conclusa. Oltre alla protratta siccità e alle temperature mai così alte – basti pensare ai famosi 40 gradi di Londra – quest’anno è stato da record anche per il numero e l’estensione degli incendi divampati in tutta Europa.
Secondo i dati del Sistema informativo europeo degli incendi forestali (European Forest Fire Information System, EFFIS), finora sono andati in fumo 770.658 ettari di boschi e foreste – un’estensione pari a tre volte il Lussemburgo – nel corso di 2570 episodi che hanno interessato svariate porzioni del nostro continente, anche in regioni che di solito non sono colpite in modo significativo da questo tipo di eventi.
MONTAGNA: ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. La siccità compromette anche gli alpeggi
Malgari sempre più in difficoltà. A fine settembre scendono le mandrie, ma forse non risaliranno più
L’estate 2022 è ormai conclusa e sarà ricordata come una delle meno piovose del secolo soprattutto nelle zone del Nord Italia, come ben evidenziato dal bollettino emesso dall’Osservatorio siccità del Centro nazionale delle ricerche (Cnr) a fine agosto. I fenomeni temporaleschi del mese di agosto, anche se accolti come una benedizione, sono stati intensi e concentrati in tempi brevi e spazi ristretti.
Alluvioni: il Belpaese si scioglie
La fascia azzurro chiaro e beige lungo le coste è dovuta ai sedimenti delle alluvioni nelle Marche e centro Italia, trasportati in Adriatico dalle correnti. Immagine del 18 settembre dal satellite Sentinel-3
Dopo l’estate degli incendi, con l’avvicinarsi dell’autunno arrivano le alluvioni e i risultati si vedono anche dallo Spazio.
Lo scorso anno, secondo i dati ClimaCittà, in Italia si sono registrati: 88 allagamenti da piogge intense; 3 danni al patrimonio storico dovuti alle piogge; 14 danni da grandinate; 11 esondazioni; 15 frane causate da piogge; 9 danni a infrastrutture causati da piogge; 46 danni causati da trombe d’aria.
Quest’anno sono già stati registrati: 64 allagamenti da pioggia intensa;
Clima: votare non basta più. La politica del Novecento è bloccata. Serve un’Assemblea dei cittadini
La catastrofe climatica è ora. Ma i governi non riescono a prendere le decisioni necessarie
“Il livello dei mari è salito a un ritmo triplicato rispetto al secolo scorso, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera del 2019 è stata la più alta degli ultimi due milioni di anni, e quella di metano e protossido di azoto non si era mai vista negli ultimi 800mila anni. Alcuni cambiamenti climatici sono già da ritenersi irreversibili”.