L’unica via sostenibile per rilanciare il Paese è ripensare le realtà urbane aumentando mobilità sostenibile, economia circolare e infrastrutture intelligenti. “Nelle città è in atto una rivoluzione ecologica ma è troppo lenta. Per città più sostenibili, resilienti e sicure servono politiche coraggiose e risorse economiche all’altezza della sfida. Manca una visione d’insieme, una strategia nazionale urbana che non lasci soli i Comuni nell’affrontare i temi legati a sicurezza e vivibilità. A partire dall’adattamento alla crisi climatica, che causa sempre più danni e perdite di vite umane; alla rigenerazione urbana e alla messa in sicurezza degli edifici, dalla presenza di amianto e dal rischio di terremoti; alla lotta allo smog, che causa quasi 50mila morti premature solo per il PM2,5.”
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Diritto all’abitare. La città ha un potenziale enorme di diritti fondamentali e umani, ma anche molti modi per escludere, emarginare, segregare, sfruttare, opprimere, confinare, rendere “incapaci”
Intervista a Maria Giulia Bernardini e Orsetta Giolo, relatrici al Festival di Internazionale
Partendo dal concetto di “città autoritaria”, Agenda17 ha dedicato ampio spazio al dibattito sui temi legati all’abitare e alla città.
È stato un confronto a molte voci, provenienti da campi disciplinari ed esperienze diverse, che ha coinvolto sia esperti accademici e ricercatori, sia “saperi laici” che hanno autonomamente sviluppato conoscenze e visioni sui problemi e sul futuro dell’ urbanità.
“Contro la città autoritaria”. Intervista ad Alietti e Farinella, relatori al Festival di Internazionale
L’essenza della città autoritaria è la negazione, in nome del primato dell’economico sul sociale, dell’idea stessa di urbanità intesa come incontro tra le differenze
“Contro la città autoritaria” è il manifesto con cui il sociologo Alfredo Alietti e l’architetto Romeo Farinella dell’Università di Ferrara hanno lanciato l’idea di un confronto interdisciplinare sui luoghi dell’abitare. Agenda17 ha raccolto l’invito a questo confronto aprendolo a molte voci, provenienti da campi disciplinari ed esperienze molto diverse.
Città autoritaria. Prospettive e future analisi
Siamo molto grati alla redazione di Agenda17 che ha lanciato un dibattito aperto sulla proposta del “Manifesto contro la città autoritaria”. La gratitudine è altresì fondata sul valore delle osservazioni e dei contributi, molti dei quali ci permettono di inquadrare meglio i contenuti della nostra proposta. In queste brevi riflessioni tentiamo di rispondere alle tante sollecitazioni, scusandoci in anticipo se non tutte saranno trattate come si dovrebbe.
Contro la città autoritaria. Diritto all’abitare, diritti e spazi urbani: riflessioni giusfilosofiche “sulla soglia”
L’espressione “diritto all’abitare” è composta da concetti che rinviano a universi teorici e semantici diversi, afferenti, da un lato, ai diritti fondamentali – colti alla luce della storia della loro progressiva affermazione in chiave universale – e, dall’altro, all’urbanistica e all’architettura.
Pietre senza popolo. Riqualificazione urbana per i ricchi ed espulsione per i poveri (3)
Individui nomadi in cerca di lusso e successo al posto del popolo. Città “disneyalizzate” per turisti omologati. Ma ci sono modi e regole per resistere
A Venezia, Milano, Firenze, Roma e Napoli sia il processo di gentrification che quello dell’ “overturismo”, con i loro correlati di speculazione immobiliare e “dysneificazione della cultura”, hanno portato a un aumento del costo della vita e dell’abitare, costringendo le famiglie a spostarsi da case in cui hanno vissuto per anni rintanandosi in periferie o quartieri popolari.
Pietre senza popolo. Riqualificazione urbana per i ricchi ed espulsione per i poveri (2)
A Venezia, Milano, Firenze, Roma e Napoli speculazione immobiliare e “overtourism”. L’arte è un patrimonio delle città, ma il turismo è una risorsa instabile. Quando Chiara Ferragni “lancia” Botticelli
I processi di turisticizzazione e gentrification che stanno colpendo da alcuni decenni le città in tutto il Mondo hanno ricadute anche sui nostri centri storici. Il ciclo di seminari “Pietre senza popolo” organizzato dall’Università di Ferrara ha visto la partecipazione di numerosi esperti e studiosi per analizzare i casi di cinque tra le principali città del nostro Paese, evidenziando cause ed effetti della globalizzazione su di esse e sui loro abitanti, sempre più marginalizzati.
Pietre senza popolo. Riqualificazione urbana per i ricchi ed espulsione per i poveri (1)
Globalizzazione e “gentrification” cambiano il volto delle grandi città, da Londra agli USA
Negli ultimi anni, “sono rimaste le ‘pietre’, l’urbs, ma la civitas è scomparsa”: con questa affermazione Tomaso Montanari, storico dell’arte e saggista, sintetizza l’effetto combinato delle trasformazioni che hanno stravolto le nostre città a causa della globalizzazione e dell’iper-turistizzazione che essa porta con sé.
Contro la città autoritaria. L’associazione Sex and the City studia Milano dal punto di vista delle donne: dagli spazi pubblici a quelli di cura domestici
Esperienze dirette contro la paura nei luoghi urbani e progetti di abitare collettivo collaborativo oltre i legami di sangue
“Quando ci si occupa di città ‘a misura di donna’ l’unica soluzione è dare voce alle donne: non possiamo ipotizzare cosa è meglio per loro se non glielo abbiamo mai chiesto. Nelle nostre ricerche partiamo da queste domande, concentrandoci in particolare sul tema del lavoro di cura nella famiglia e su quello della percezione della paura nei luoghi dell’abitare, perché è attorno a essi che si ancorano le grandi differenze della vita quotidiana tra uomini, donne e minoranze di genere.” È quanto dichiarano ad Agenda17 Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro, ricercatrici e fondatrici dell’associazione di promozione sociale (Aps) Sex & the City.
Contro la città autoritaria. Libere, non coraggiose. Una lettura femminista della paura nello spazio pubblico
Esplorare come la pianificazione urbana possa intervenire, immaginando e costruendo le condizioni per ridurre, se non addirittura invertire, la tendenza delle donne a sentirsi insicure nello spazio condiviso, è l’obiettivo di “Libere, non coraggiose”, l’ultima ricerca di “Sex & the City” pubblicata da LetteraVentidue. Nata nel 2020 come ricerca urbana sviluppata per Milano Urban Center (Comune di Milano), e poi consolidata in associazione di promozione sociale nel 2022, Sex & the City ha l’obiettivo di costruire un quadro capace di integrare la dimensione di genere nella riflessione sulla città.
Contro la città autoritaria. Lunga vita all’urbanità
Coltiviamo spazi di gratuità nelle città
Un vecchio e celebre libro di Donald Norman, “La caffettiera del masochista. Il design degli oggetti quotidiani”, raccontava un mondo di oggetti che ci rende la vita difficile perché progettati male. Mi viene sempre in mente quando mi aggiro per piazze appena riqualificate dove le panchine stanno al sole, dove i materiali in pietra accrescono il calore nelle giornate estive, dove la luce è troppo intensa. Anche le città per come le progettiamo sanno essere masochiste.
Contro la città autoritaria. Lo sguardo delle donne per ritrovare il senso del vivere insieme
Nella storia della progressiva conquista da parte delle donne del diritto ad esprimersi in tutte le professioni, l’architettura è stata un baluardo piuttosto duro da conquistare. Tenute lontane dalla possibilità di progettare lo spazio pubblico, governato da sempre dal pensiero maschile, le donne hanno sviluppato nei secoli una cultura dell’abitare, che, trasformata in competenze progettuali, nel ‘900 è uscita dallo spazio privato ed ha espresso in più occasioni una qualità umana e professionale inconfondibile.