La grave siccità che ha colpito le nostre montagne quest’estate non sarà un evento isolato: uno studio pubblicato su Scientific Report conferma che questo trend negativo colpisce da decenni le aree montuose di tutto il Mondo, che hanno perso due settimane di neve l’anno rispetto al 1982.
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DOSSIER MONTAGNA: ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE Ripensare tutto: sicurezza, abitare, relazioni umane, cura dell’ecosistema
Bilancio con Benedetti, Calzolari, Gogna e Mercalli. Al centro la crisi climatica
L’anno internazionale dello sviluppo sostenibile della montagna sta arrivando all’ultima tappa: la stagione invernale, che – perlomeno in Europa – coincide con quella della sci. È tempo di bilancio dei mesi appena trascorsi, prima di dedicarci a quella che ormai è chiamata la “monocoltura dello sci”, che ha la sua apoteosi nelle Olimpiadi invernali.
DOSSIER MONTAGNA: ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE Se la montagna soffre, soffriamo anche noi
Celebrazioni: occasione perduta. Ripartire dal basso e dai giovani
A guardarle dal basso sono belle. Anzi, bellissime. E il mondo, visto da lassù, si presenta nuovo, con tutt’altre prospettive e contorni inediti. Non è retorica, ma un’ammissione inalienabile del reale. Ammesso ovviamente che questa bellezza delle montagne, tutt’altro che illusoria, non sia inquinata nello sguardo dagli effetti di interventi umani di discutibile significato, che spesso corrispondono anche a un doloroso e profondo impatto ambientale. Questa premessa apparentemente trascurabile è invece utile e necessaria per fare una riflessione sull’Anno internazionale dello sviluppo sostenibile della montagna, proclamato dall’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu) per questo 2022 e che sta per chiudersi.
DOSSIER MONTAGNA: ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE Il pericolo non si affronta con l’ossessione della sicurezza, secondo Alessandro Gogna
La lezione della Marmolada: alpinismo con libertà, responsabilità e conoscenza del cambiamento climatico
Marmolada, 3 luglio 2022, ore 14.30: un’enorme massa di ghiaccio si stacca dalla parte alta del ghiacciaio e scivola a valle, trascinando detriti e uccidendo undici alpinisti.
Subito parte la litania dei “si poteva” e dei “si doveva”: prevedere, informare, monitorare, vietare. Con gli inevitabili colpevoli individuali e istituzionali che, a vario titolo, non hanno previsto, informato, monitorato, vietato. La tragedia, si dice, sarebbe stata certo evitata se fossero state messe in atto le giuste misure di divieto, monitoraggio, informazione e prevenzione. Un circolo vizioso che pare individuare nella strada normativa dei regolamenti, dei divieti e dei patentini l’unica possibile per frequentare la montagna in sicurezza.
DOSSIER MONTAGNA: ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE Vivere in alta quota per sfuggire al riscaldamento globale: per Luca Mercalli è ancora possibile
Le terre alte resteranno comunque più vivibili. Cambieranno paesaggi e turismo
“Non voglio dipingere la montagna come un Eldorado – afferma ad Agenda17 Luca Mercalli, climatologo e presidente della Società meteorologica italiana (Smi) –. È un luogo che avrà i suoi problemi come qualsiasi altro, ma almeno rispetto al caldo, che è l’elemento più vistoso e certo del cambiamento climatico (non a caso si chiama riscaldamento globale), la montagna è ancora un luogo dove avere un po’ più di fresco.
DOPO COP27 Brasile, Indonesia e Repubblica del Congo uniti in una OPEC delle foreste pluviali
Se paghiamo il petrolio al prezzo stabilito dal cartello dei produttori, dovremmo remunerare così anche le risorse ambientali
Sono in corso trattative tra Brasile, Indonesia e Repubblica Democratica del Congo (RDC) – i tre grandi Paesi che detengono oltre metà della foresta pluviale tropicale del Pianeta – per formare un’alleanza strategica, soprannominata l’OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries) delle foreste pluviali.
L’alleanza è stata lanciata il 14 novembre 2022 alla Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici (Conference of Parties, COP27) in Egitto.
DOPO COP27 Il ritorno del Brasile nella lotta alla crisi climatica
Forse la deforestazione dell’Amazzonia non si fermerà, ma sicuramente diminuirà, secondo Gianfranco Franz, docente Unife
La Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici (Conference of Parties, COP27), tenutasi in Egitto dal 6 al 18 novembre, ha visto il ritorno sulla scena internazionale di Luis Inácio Lula Da Silva, presidente eletto del Brasile, che assumerà l’incarico a partire dal primo gennaio 2023.
Nel suo discorso al summit globale del clima, il leader brasiliano ha criticato le spese eccessive per gli armamenti in un Mondo segnato da molteplici sfide, che vanno dalla fame ai cambiamenti climatici, sottolineando che la lotta alla povertà e alla crisi climatica non sono obiettivi separabili ma vanno affrontati insieme.
EcosistER: rete ibrida tra università, imprese ed enti pubblici per la transizione ecologica del sistema produttivo emiliano
Unife capofila con Massimiliano Mazzanti per l’economia circolare e costiera
L’Emilia Romagna è uno dei dodici ecosistemi dell’innovazione finanziati con i fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr): 110 milioni di euro per la costruzione di un nuovo patto tra clima e lavoro. Gli ecosistemi dell’innovazione sono reti ibride tra accademia, mondo produttivo ed enti pubblici per avviare concretamente l’intersezione tra sostenibilità economica, ambientale e impatto sociale sul territorio.
Farmaci nelle acque di scarico: in pericolo sistemi ambientali e salute
Più medicinali e inquinamento, mentre tracciamento e smaltimento sono scarsi, secondo Paola Verlicchi di Unife, che guida un innovativo progetto di depurazione con energie rinnovabili
Il consumo di medicinali non è mai stato così elevato. Secondo stime dell’IMS Institute for Healthcare Informatics, nel 2020 sono state somministrate 4500 miliardi di dosi a livello globale. Sebbene i benefici siano innegabili, non mancano gli effetti collaterali, tra i quali, oltre al fenomeno dell’antibioticoresistenza, rientra anche il problema del loro smaltimento.
Eventi estremi: alluvioni e desertificazione insieme
Paolo Ciavola di Unife: la crisi ambientale è complessa ma ha cause chiare, però si può intervenire anche con la partecipazione dei cittadini
Gli eventi meteorologici estremi associati a gravi inondazioni, dai forti nubifragi delle nostre latitudini alle violente tempeste tropicali, sono sempre più diffusi e frequenti. Limitiamoci a scorrere il calendario degli ultimi due mesi: a metà settembre, nelle Marche, le piogge torrenziali più intense degli ultimi dieci anni hanno portato all’inondazione di vaste porzioni di territorio, con tragiche conseguenze. Negli stessi giorni, il maltempo e le alluvioni colpivano anche la Spagna e il Portogallo.
Divieti di balneazione estivi: la temperatura elevata del mare può aver favorito la sopravvivenza dei batteri fecali
Servono nuovi dati e modelli secondo i ricercatori Cnr Penna e Quero
L’estate è stata caratterizzata da numerosi divieti di balneazione per elevata concentrazione di Escherichia Coli ed enterococchi intestinali, un fenomeno solitamente legato alle piogge abbondanti e che si esaurisce di in 24-48 ore, ma che quest’anno ha avuto caratteristiche diverse. Come dichiarano ad Agenda17 Grazia Marina Quero e Pierluigi Penna, ricercatori del Centro nazionale di ricerca per le risorse biologiche marine (Cnr-Irbim) di Ancona: “Quest’ estate la situazione è stata più complessa: si sono avute alte concentrazioni di batteri fecali anche senza pioggia”.
Economia circolare. Ricerca e tecnologia del riciclo consentono di salvare il salvabile del cibo che buttiamo
Uno studio dell’Osservatorio sulle eccedenze, sui recuperi e sugli sprechi alimentari (Oersa) del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), ha indagato le due linee di spreco alimentare: quella domestica e quella del settore primario. Se ridurre gli sprechi è il primo obiettivo, il secondo passo è utilizzare la scienza e la tecnologia per trasformare gli scarti in nuova materia.