Alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo una grande mostra collettiva sui rapporti affettivi e conflittuali fra uomo e natura

The Butterfly Affect (l’ “affetto” farfalla) chiude con eventi e performance

Ancora una volta l’arte guarda alla natura, in particolare al mondo vegetale, come ispirazione per costruire un altro futuro, senza però tralasciare il conflitto. La mostra “The Butterfly Affect”, ospitata dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino e curata da Irene Calderoni e Bernardo Follini, presentano la sfera dell’affettività interspecie come modalità con cui immaginare nuovi paradigmi di coesistenza sociale e ambientale, allontanandosi dalle prescrizioni del dominio estrattivo.

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Lupi e orsi: l’Europa mette in forse la protezione e in Trentino i primi abbattimenti

Boitani de La Sapienza e Grignolio di Unife: gestire l’aumento degli esemplari con informazione, comunicazione e condivisione dati e valori della biodiversità

“Ogni volta che c’è un contatto tra specie animali diverse ci sono delle modificazioni comportamentali e sono ormai diversi i filoni di ricerca che studiano il comportamento animale in contesti urbani o rurali. Tuttavia è delicato cercare di capire cosa succede quando gli animali stanno vicino all’uomo e capire, eventualmente, come intervenire e come comportarsi. È prima di tutto una questione di aumento della conoscenza e della ricerca scientifica nonché di condivisione dei dati, ma anche, ed è l’aspetto più complicato, di condivisione dei valori.” È quanto dichiara ad Agenda17 Stefano Grignolio, ricercatore e docente di Gestione della biodiversità presso l’Università di Ferrara.

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SPECIALE XYLELLA L’epidemia continua e si espande oltre l’olivo anche in altri Paesi. Conferenza EFSA

Le temperature più alte connesse al cambiamento climatico facilitano la diffusione del batterio. Adattamento, rimedi e riconversione

Il 19 e 20 agosto 2023 si è tenuta a Lione, organizzata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (European Food Safety Authority – EFSA) la quarta conferenza europea su Xylella fastidiosa che ha fatto il punto sui risultati delle ricerche condotte da quando il batterio è stato individuato nel 2013 in Europa, a partire dall’Italia, e ha analizzato gli approcci scientifici per lo sviluppo di soluzioni pratiche per il controllo dei focolai, sparsi ormai in numerosi Paesi europei (Spagna, Francia, Montenegro) e nel mondo (Usa, Argentina).

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SPECIALE XYLELLA Xylella, dieci anni dopo

La storia degli olivi della Puglia è anche quella di una controversia scientifica e conflitto sociale esemplari. E molto attuali.

La storia degli olivi della Puglia è anche quella di una controversia scientifica e conflitto sociale esemplari. E molto attuali.

In questo podcast parleremo dell’epidemia di Xylella, disastro naturale che dal 2008 ha colpito gli ulivi secolari di una vasta area della Puglia e che, nella dimenticanza generale causata anche da guerre e pandemie, continua ad avanzare modificando il paesaggio e arrecando danni all’economia legata alla produzione dell’olio d’oliva.

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SPECIALE XYLELLA Dopo la pandemia, ripartire da una società che cambia

Nuova alleanza tra conoscenze scientifiche e degli agricoltori. No ai sussidi ma presidi territoriali produttivi e rinaturalizzazione

Lì, dove ha avuto origine la pandemia di Xylella, può ripartire un modo nuovo di guardare al territorio e di prevenire catastrofi future. Per farlo occorre ricucire lo strappo tra cittadini, agricoltori e ricerca scientifica, ma soprattutto serve un cambiamento di visione. La diffusione del batterio ha trovato terreno fertile in un sistema agricolo disorganizzato e fragile, solo con un rinnovato presidio sul territorio si potranno gestire le crisi future.

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I fiumi alpini e l’uomo. Un’amicizia finita male, secondo Stefano Fenoglio cofondatore di Alpstream

Il centro di ricerche studia i corsi a monte e la conservazione della loro biodiversità

Venivamo da una prolungata siccità nel 2022 e 2023, quando il cambio di rotta del mese di maggio – che ha prodotto le alluvioni in Emilia Romagna – ha portato significative nevicate tardive in quota sui monti, che, se hanno colmato temporaneamente i corsi d’acqua, non hanno potuto però ristabilire le condizioni di equilibrio dei fiumi alpini. Alpstream è il nome del primo Centro di ricerca per lo studio dei fiumi alpini del nostro Paese, e si occupa di analizzare la relazione tra crisi climatica e stato dei fiumi alpini. Sono ricerche preziose perché permettono di individuare fenomeni meno appariscenti di quanto non sia un grande fiume come il Po in secca in pianura, ma che costituiscono il campanello d’allarme anche per altre problematiche.

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La crisi ambientale si combatte anche con il turismo lento

Da Mantova a Ferrara lungo il Po: un progetto guidato da Gianfranco Franz di Unife

“In un questa fase storica in cui la crisi ambientale è diventata una sfida complessa, è importante concentrare l’attenzione sul soggetto fiume Po perché generalmente il turismo viene visto come una ‘soluzione di piccola portata’, secondaria rispetto alla considerazione che si assegna ai grandi progetti infrastrutturali e ingegneristici sui quali si concentra l’attenzione delle istituzioni e delle classi dirigenti, le quali spesso ignorano che da almeno vent’ anni il turismo è la più grande industria globale, per numero di persone (come addetti o come fruitori), per fatturati e per paesi del mondo coinvolti.”

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Il Parlamento europeo dice sì alla legge per il ripristino della natura

Nonostante alcuni tagli su agricoltura e torbiere la Restoration Law tutelerà il 20% dei territori Ue

Con 336 voti a favore, 300 contrari e 13 astensioni, il Parlamento ha adottato la sua versione negoziale della legge. Il testo definitivo verrà in autunno, quando Parlamento, Consiglio e Commissione si riuniranno nel Trilogo. È stata una vittoria sofferta per una legge fondamentale, giocata sul filo di pochi voti, vittoria a cui ha contribuito anche un drappello di rappresentanti del Ppe che non ha seguito le decisioni del gruppo parlamentare che intendeva affossare la legge (e anche questa è una buona notizia: la coscienza del bene comune supera gli interessi degli schieramenti).

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La Svizzera verso la neutralità climatica grazie a un’iniziativa popolare

È stata approvata dai cittadini svizzeri la Legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica (LOCli) che prevede che la Confederazione raggiunga la neutralità climatica entro il 2050.

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