“Il problema dello stigma nei confronti dei disturbi mentali è ancora oggi molto evidente, in particolare nei Paesi occidentali. L’essere affetti da un disturbo psichico è spesso ricondotto a una vulnerabilità della persona, un’incapacità di mettere in atto la propria forza di volontà o reagire alla vita. Quindi la sofferenza psichica è percepita come qualcosa inerente l’essere deboli, incapaci e di cui vergognarsi personalmente, con quanto ne consegue in termini di diagnosi precoce e precoci cure.” È quanto afferma ad Agenda17 Luigi Grassi, docente di Psichiatria presso l’Università di Ferrara.
Oceano Artico, le isole Svalbard brillano di meno
La foto di Stefano Guindani, fotoreporter italiano, mostra il passaggio dal bianco al grigio causato dalla riduzione dell’albedo per via del riscaldamento globale
Nel marzo del 1986 alle isole Svalbard, l’arcipelago della Norvegia che è il luogo abitato più a Nord della Terra, fu registrata la temperatura record di -46,3 °C.
DOSSIER Dopo COP26 Finanza, foreste e giustizia climatica: su questo si giocherà il futuro dell’ambiente
Interessi di mercato, complessità scientifica della riforestazione e difficoltà nelle strategie di equità. Poche soluzioni e molti problemi dalla Conferenza delle parti
Si è conclusa la Conferenza delle parti (Conference of Parties, COP26) di Glasgow, la Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici. Sei anni dopo gli Accordi di Parigi, quando i Paesi si impegnarono a creare piani nazionali di riduzione delle emissioni per limitare l’aumento della temperatura globale a 1.5 gradi, le promesse ambientali e l’impegno a finanziare la transizione anche nei Paesi in via di sviluppo appaiono ancora lontani dall’essere mantenuti.
DOSSIER Dopo COP26 Piantare mille miliardi di alberi e bloccare la deforestazione? Dipende da come
La gestione delle foreste divide esperti e ambientalisti
Nelle scorse settimane, mentre il G20 prometteva di piantare mille miliardi di alberi, alla COP 26 ci si proponeva di fermare la deforestazione entro il 2030. Un obiettivo importante, potenzialmente decisivo per il futuro dell’ambiente e per la mitigazione del cambiamento climatico. Eppure la gestione delle foreste come risposta al riscaldamento globale continua a generare interrogativi per quanto riguarda l’efficacia degli interventi e le ripercussioni sulla salute degli habitat naturali.
DOSSIER Dopo COP26 Chi non inquina paga
Le isole del Pacifico rischiano di scomparire sommerse dall’Oceano
Simon Kofe, Ministro degli esteri di Tuvalu, piccolo Stato insulare nell’Oceano Pacifico, ha lanciato un grido d’allarme nel corso degli incontri COP26 inviando un videomessaggio durante il quale parla con le gambe sommerse dal mare fino alle ginocchia
DOSSIER Dopo COP26 Per i Paesi è tempo di giustizia climatica
Quelli poveri pagano un conto pesantissimo a causa delle nazioni ricche che inquinano
Giustizia climatica significa molte cose, ma alla base c’è il riconoscimento che i Paesi che sono colpiti in modo sproporzionato dal cambiamento climatico non sono quelli maggiormente responsabili dell’aumento delle emissioni.
DOSSIER Dopo COP26 Le parole e le cose – Giustizia climatica
Sempre più spesso i cittadini citano in giudizio i governi per inadempienze nella lotta contro il cambiamento climatico, basandosi su dati scientifici. Ma né la scienza, né il giudice possono giocare il ruolo di un “legislatore parallelo”. Fondamentale il funzionamento delle politiche ambientali come fonti di produzione giuridica e la partecipazione pubblica democratica alle deliberazioni legislative. Solo in un quadro di regole certe, la locuzione “giustizia climatica” può acquistare un significato di valore e di obiettivo.
DOSSIER Dopo COP26 Ruolo nuovo e decisivo della finanza
Quella “verde” è un’illusione. Gli investimenti vanno indirizzati con politiche comuni coraggiose, anche se impopolari, secondo l’economista Roberto Fazioli. Fondamentale una tassa sulla CO2
“Non esistono una finanza buona e una finanza cattiva: esiste la finanza che si muove per convenienze relative. Oggi investiamo molto nel green per diversi motivi, ma allo stesso tempo rimane conveniente anche investire nel fossile perché ha un rendimento maggiore a fronte della crescente domanda di energia. In questo scenario, l’unica via praticabile è una tassa globale sulla CO2”. È quanto dichiara ad Agenda17 Roberto Fazioli, docente di Economia dell’energia e dell’ambiente presso l’Università di Ferrara.
La pandemia di Covid-19 ha avuto origine a Wuhan
Uno studio pubblicato su Science ricostruisce la mappa dei primi casi nel dicembre 2019, confermando l’origine della pandemia nel mercato di Huanan
Affrontare il limbo della precarietà giovanile con Gol
Ma il progetto del Pnrr non basta per risolvere il problema
Precariato. Emigrazione professionalizzata. Transizione occupazionale. Termini che descrivono la debole situazione lavorativa di milioni di giovani italiani (nella fascia di età dai 18 ai 34 anni). Lo Stato interviene con politiche attive del lavoro per le categorie più esposte al rischio disoccupazione, e fra queste ne esiste una rivolta proprio a questa fascia della popolazione: Garanzia giovani, il programma dell’Unione europea ideato nel 2014.
La gestione dei contenuti nella società dell’algocrazia: il vero potere è nelle mani di chi gestisce gli algoritmi
Di recente il gruppo Facebook, di cui fa parte l’omonimo social network, ha annunciato il suo cambio di nome in “Meta”. Tra i motivi del cambiamento molti critici intravedono la volontà di risollevarsi dallo scandalo seguito alla pubblicazione dei Facebook Papers, documenti interni che gettano ombre sulla gestione dei contenuti e sul trattamento dei dati degli utenti. Ma come funziona davvero il meccanismo che determina cosa pubblicare e, soprattutto, cosa censurare?
Obiettivo 12 Sostenibilità ed efficienza necessitano di cooperazione internazionale, afferma l’economista Massimiliano Mazzanti. E i produttori devono assumersi maggiori responsabilità
L’obiettivo deve essere ridurre i rifiuti, e non solo differenziare e riciclare. Ma per fare questo non basta la responsabilizzazione dei consumatori; occorre che siano anzitutto i produttori ad agire. La sostenibilità si persegue attraverso l’innovazione dei materiali, dei processi e dei comportamenti. Ma al centro devono esserci le politiche delle istituzioni internazionali.