La condanna Onu dell’aggressione all’Ucraina è ferma ma inefficace: il diritto di veto è un limite difficilmente superabile

Manca un coordinamento tra gli Stati e la risoluzione è poco coraggiosa, secondo la giurista Annoni

“L’attacco russo all’Ucraina costituisce una grave violazione del divieto di uso della forza. A fronte di tale violazione è naturale rivolgere lo sguardo al ruolo dell’Organizzazione delle nazioni unite (Onu, United Nations UN), istituita dagli Stati vincitori della Seconda guerra mondiale per salvare le future generazioni dal flagello della guerra, e soprattutto al ruolo del Consiglio di sicurezza, che ha la principale responsabilità del mantenimento di pace e sicurezza internazionali” ha affermato Alessandra Annoni, docente di Diritto internazionale presso l’Università di Ferrara, durante l’incontro online “Chi (non) dice Umanità. La guerra in Ucraina e le vie della pace”.

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On the road

Nel progetto fotografico “Time to Change” di Stefano Guindani per Banca generali, pneumatici fuori uso avviati a recupero

Nel 2020, in Italia, la quantità di pneumatici fuori uso (pfu) avviata a recupero dai due principali consorzi di gestione – Ecopneus ed Ecotyre – è stata di 201.115 tonnellate. Il 41% dei materiali separati è stato avviato a recupero di materia e il 59% a recupero di energia come combustibile.
Uno dei mercati con il maggior potenziale di sviluppo per la circolarità di pfu è quello degli asfalti modificati con tecnologie rubberized asphalt. Se la Spagna è leader europeo del settore, con oltre 1.600 km di strade realizzate con queste tecnologie, in Italia i chilometri sono poco meno di 600, pari allo 0,09% circa degli oltre 650mila km della rete stradale nazionale.

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Ucraina: la guerra e la responsabilità di fermare la violenza

In queste pagine intendo proporre, innanzi tutto, qualche breve considerazione sulla natura della guerra in corso in Ucraina e sul contesto generale in cui il conflitto ha preso corpo; e poi alcune riflessioni sul senso di ciò che stanno facendo – o che potrebbero fare – l’Unione europea e gli Stati Uniti di fronte al dilagare della violenza.

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Ice Memory, collaborazione internazionale in Antartide per il clima del Pianeta

La comunità scientifica senza bandiere realizza una biblioteca dei ghiacci da tutto il Mondo

Fate la ricerca non fate la guerra. Mentre giungono notizie sconfortanti di interruzioni di collaborazioni scientifiche internazionali a causa della guerra in Ucraina, vi proponiamo una storia di ricerca che va in tutt’altra direzione.
Con la guida di scienziati da tanti Paesi, e il commento di Massimo Coltorti di Unife, vediamo come studiando la storia dei ghiacci si possa affrontare il problema planetario della salvaguardia del clima.

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Guerra in Ucraina | Unife aderisce all’appello per la pace della CRUI

L’Università di Ferrara aderisce all’appello della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), profondamente preoccupata da quanto sta avvenendo in Ucraina, a sostegno di un’azione diplomatica forte e immediata.

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SPECIALE 8 MARZO La 194 è ancora una buona legge, ma spesso il diritto all’aborto è negato

Troppi obiettori. I dati e le iniziative delle associazioni

La legge 194 del 1978 consente alla donna di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza (ivg) in una struttura pubblica, regolamentando i casi previsti e le procedure da seguire. Prima della sua pubblicazione, l’esecutore dell’aborto e la donna erano perseguibili penalmente con una pena da due a cinque anni di reclusione.

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SPECIALE 8 MARZO La debolezza dei consultori compromette la salute delle donne

Riorganizzare la sanità territoriale e inserire la telemedicina

A quarant’anni dall’approvazione della legge 194, molte voci si sollevano per richiedere l’applicazione effettiva e un adeguamento delle norme che legalizzano nel nostro Paese l’interruzione volontaria di gravidanza (ivg), oltre che il necessario rinforzo della sanità territoriale indirizzata alle donne e alle coppie.

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SPECIALE 8 MARZO Educazione sessuale: costruire fiducia tra giovani e istituzioni

La scuola è uno spazio strategico

“L’educazione sessuale e l’informazione sui metodi contraccettivi al momento sono delegate alle famiglie, ma devono essere inserite in programmi gestiti dalla sanità in sinergia con le istituzioni scolastiche – afferma ad Agenda17 la senatrice Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione igiene e sanità –. La scuola deve essere la dimensione della crescita e del confronto, e gli stessi insegnanti devono essere formati su queste tematiche. I programmi devono essere aggiornati e coordinati.

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SPECIALE 8 MARZO Mille donne protagoniste in sanità lanciano un progetto per il 2022

Un’elaborazione a tutto campo articolata anche in un fitto calendario di incontri

Un blog dedicato a interviste e contributi su diversi temi e problemi che vedono le donne protagoniste – dalle malattie rare agli ostacoli alla ricerca per le donne nel mondo accademico, alla condizione delle donne nei contesti di guerra – è il primo strumento di cui si è dotata la “Community delle donne protagoniste in sanità” che si è recentemente riunita per elaborare progetto e programmi.

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Secondo il politologo Alessandro Colombo la guerra in Ucraina deriva dal fallimento dell’ordine internazionale. Con gravi conseguenze per il futuro

Un seminario co-organizzato da Unife fa il punto e disegna il ruolo del mondo accademico nella ricerca della pace

“In questi giorni abbiamo spesso sentito affermare che il conflitto tra Russia e Ucraina cambia tutto, che nulla sarà più come prima e che si tratta di un’aggressione non solo all’Ucraina ma al modello stesso di ordine internazionale che si è delineato negli ultimi trenta o quarant’anni. Io credo invece che dovremmo essere più cauti: questa aggressione non è un fattore distruttivo dell’ordine internazionale, ma, piuttosto, un prodotto della fine di quell’ordine. Viviamo già dentro il suo collasso e ci sono molti elementi che lo evidenziano.”

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Storico accordo Onu per fermare l’inquinamento da plastica. Ma bisogna monitorare nuove sostanze e rischi ignoti

L’80% di molecole immesse nell’ambiente è ancora da valutare

Gli Stati membri delle Nazioni unite all’Assemblea delle nazioni unite per l’ambiente (United Nations Environment Assembly UNEA-5.2) hanno deciso all’unanimità di elaborare un Trattato giuridicamente vincolante per porre fine all’inquinamento da plastica. E’ un impegno solenne accolto con grande favore e, persino commozione, da parte dei delegati presenti. Ma occorrerà un grande e difficile impegno per conseguire risultati concreti. Un passaggio prioritario e fondamentale per la riduzione dell’inquinamento da sostanze di sintesi come la plastica è quello di conoscere ciò che viene immesso nell’ambiente. Ma siamo molto lontani da questo obiettivo.

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