L’ultimo giorno di febbraio ricorre la Giornata mondiale delle malattie rare (Rare Disease Day), movimento globale sulle malattie rare che lavora per l’equità nelle opportunità sociali, nell’assistenza sanitaria e nell’accesso alla diagnosi e alle terapie per le persone che vivono con una malattia rara.
Una città a misura di donna
Costruire una città che va bene per le donne significa costruire una città che va bene per tutti
In questi anni nel nostro Paese si è parlato molto di progettazione urbana secondo diversi modelli di città: smart, green, ecosostenibili, sicure, accessibili e inclusive, città partecipate, città “30 kmh”, fino alla città “15 minuti”. Su Agenda17 troviamo anche il manifesto contro la città autoritaria e il modello della città felice.
In questo articolo vorrei proporre il modello della città femminista, una città a misura di donne, perché, come si evince dai modelli teorici e dalle sperimentazioni fatte, in Europa da Vienna e Barcellona, in Canada a Montreal, in Australia a Melbourne, “costruire una città che va bene per le donne significa costruire una città che va bene per tutti”, tenendo ben presente che una città femminista non è fatta soltanto di pietre, non è soltanto una diversa destinazione degli spazi pubblici o un’aggiunta a quelli esistenti, ma è un progetto unitario del vivere insieme.
Piano per il clima e montagna: dati vecchi e accanimento terapeutico per la monocultura dello sci (1)
Al centro interessi economici e non la tutela del territorio, secondo Merola ideatore di “Adaptation”
Secondo Fondazione Cima, la situazione della neve è in peggioramento in Italia: a febbraio, il deficit dello snow water equivalent, cioè l’acqua contenuta nella neve, è di -64% a livello nazionale, con la situazione peggiore sugli Appennini. Nonostante questi dati allarmanti, la poca concretezza riscontrata in tutto il Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico (Pnacc) si conferma anche nelle misure per il settore alpino.
È possibile una città “felice” per tutti?
In questi giorni è entrato nel dibattito ferrarese un tema che potremmo definire nuovo (nel senso di mai sentito prima, non nuovo in assoluto), ovvero la felicità come soggetto politico.
Purtroppo, non ho potuto essere presente al dibattito cui ha partecipato tra l’altro Mons. Perego, ma personalmente credo che la valenza politica di questo tema la si possa associare alla questione posta da Hannah Arendt, ovvero del come contrastare la privazione del “diritto di avere diritti” che “si manifesta soprattutto nella privazione di un posto nel mondo che dia alle opinioni un peso e alle azioni un effetto” e quindi alle persone un ruolo.
Dalla città autoritaria alla città felice
Contro la città autoritaria il sociologo Alfredo Alietti e l’architetto Romeo Farinella dell’Università di Ferrara hanno scritto un “manifesto” che invita al confronto interdisciplinare. Sono già intervenuti Carlo Zanotti, medico e socio dell’Associazione Ferrara sostenibile 2030, segnalando le implicazioni di questo modello urbano per la salute, e Francesca Cigala Fulgosi, medico, membro di Extinction Rebellion e del Forum Ferrara Partecipata, che ha affermato la necessità di ripensare nuove forme di governo superando i fallimenti della “retorica del consenso” diffusa in tante amministrazioni locali.
Intelligenza artificiale per scoprire nuovi antibiotici. Analizzata l’efficacia di milioni di composti
Riccardo Zese di Unife spiega come si possono “aprire” le “scatole nere” delle reti neurali a grafo impiegate in questo e altri campi
Le tecnologie di intelligenza artificiale si stanno rivelando strumenti preziosi per aumentare l’efficienza nella scoperta di nuovi antibiotici contro batteri multi-resistenti, imminente minaccia per la salute pubblica. Questi sistemi computazionali permettono di processare enormi quantità di dati, tagliando tempi e costi nel processo di drug discovery, ma sono ancora considerati delle “black boxes” dal funzionamento oscuro.
Attenti ai Climate Tipping Point: i punti di crisi irreversibile dei sistemi naturali investiti dal cambiamento climatico
Alcuni sono già a rischio anche limitando il riscaldamento globale a 1,5 gradi. Un nuovo report li individua
Il cambiamento climatico potrebbe influenzare alcune parti del sistema Terra, innescando punti di non equilibrio e conducendo il Pianeta verso uno stato qualitativamente diverso. Esistono infatti delle soglie critiche, i cosiddetti climate tipping points (CTP), il cui superamento può causare cambiamenti di grande portata, con effetti retroattivi e amplificanti (feedback positivi) tali da provocare trasformazioni irreversibili, come l’inevitabile collasso di una calotta glaciale o la chiusura di un sito di convezione nell’oceano profondo.
Ultimo appello per Assange: se respinto, il giornalista sarà estradato negli Usa e la libertà di stampa morirà con lui
Il 20 e 21 febbraio l’udienza a Londra. Fondamentali la mobilitazione dell’opinione pubblica e il ruolo dell’Australia
“Mi appello al Governo del Regno Unito affinché riveda l’ordine di estradizione di Assange per garantire il pieno rispetto del divieto assoluto e inderogabile di respingimento della tortura e di altri trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti e prendere tutte le misure necessarie per la salvaguardia della salute fisica e mentale di Assange.” È quanto ha chiesto la relatrice speciale delle Nazioni unite (Onu) sulla tortura Alice Jill Edwards in un comunicato rilasciato in vista dell’udienza finale per l’estradizione del giornalista australiano, prevista per il 20 e 21 febbraio.
Andrei Molodkin minaccia di distruggere Picasso e Ultima generazione copre la teca di Botticelli: non ci resta che l’arte?
Appello estremo all'opinione pubblica e agli intellettuali per Assange e per il clima
“L’urgenza del mio progetto è quella di mostrare che la democrazia si trova in grave pericolo. Oggi la voce della cultura è più determinante di quella dei politici.” Andrei Molodkin, che ha già denunciato la guerra in Ucraina, oggi minaccia di distruggere sedici opere d’arte di sua proprietà se il fondatore di WikiLeaks dovesse morire in carcere.
Le parole e le cose – Nonviolenza
Una rilettura del Potere di tutti di Aldo Capitini come antidoto alle guerre del presente
Aldo Capitini – scrive Norberto Bobbio nell’Introduzione a Il potere di tutti evocando l’XI Tesi di Marx su Feuerbach – “legge e discute i filosofi, ma mira a trasformare il mondo non a interpretarlo”: ne identifica e denuncia le insufficienze e ne propone una visione alternativa, non da utopista, quanto piuttosto da “profeta”.
L’utopista e il profeta, due figure che gettano lo sguardo sul futuro diverso possibile, ma con approcci radicalmente diversi: “Il profeta, in quanto volto alla realtà da liberare, è proteso verso il futuro – scrive ancora Bobbio – .
Difendere i pascoli alpini coinvolgendo le comunità: il progetto LIFE PASTORALP
Biodiversità in crisi per il cambiamento climatico
“Essendo uno degli ecosistemi più sensibili ai cambiamenti climatici e ai disturbi antropici, i pascoli alpini sono stati identificati come hotspot per quanto riguarda i cambiamenti del clima e dell’uso del suolo. Il progetto LIFE PASTORALP unisce due approcci, biofisico e socio-economico, per affrontare la vulnerabilità dei pascoli alpini e offre strumenti per migliorarne la capacità di ridurla”: si presenta così PASTORALP, il progetto scelto come progetto LIFE per il mese di gennaio 2024 che ha coinvolto due parchi rappresentativi dell’ambiente alpino occidentale: il Parco nazionale del Gran Paradiso, in Italia, e il Parc National des Ecrins, in Francia.
Balcani a rischio di un nuovo conflitto. L'”europeizzazione” di quell’area è fallita, secondo il politologo Francesco Ronchi
Nazionalismo etnico e violenza politica continuano e minacciano l'Europa. L’integrazione va rilanciata su basi nuove
I Paesi dell’Europa politicamente dimenticati e le dinamiche che potrebbero riaccendere nuovi conflitti armati sono al centro del lavoro di Francesco Ronchi, docente di Politica europea alla Columbia University di New York e incaricato dal Parlamento europeo a sostegno della democrazia nei Balcani, che ha pubblicato le proprie analisi nel recente “La scomparsa dei Balcani”.