Il Congresso del Movimento Nonviolento, giunto recentemente alla sua XXVII edizione, è stata l’occasione per conoscere storie di resistenti alla guerra, provenienti da aree geografiche e conflitti armati differenti, accomunate dall’assunzione di responsabilità personale nella scelta di obiezione di coscienza al militarismo e di costruzione di ponti di pace con il “nemico”. “Traditori della compattezza etnica”, li avrebbe definiti Alex Langer, disertori dell’odio e delle reciproche propagande di guerra.
Coordinamento donne di montagna: una rete femminile per costruire il cambiamento
Dal Piemonte alla Bolivia. Gli appuntamenti di marzo e giugno
Nelle terre alte lo sguardo delle donne porta lontano. Lo ha intuito, in alta Valle Maira in Piemonte, il Coordinamento Donne di Montagna. In vent’anni di attività ha raggiunto la Bolivia dall’altra parte del mondo, per poi tornare a casa, nelle Valli che si affacciano sul Monviso.
Oggi punta a valorizzare le attività e le piccole aziende a conduzione femminile, a creare una rete di amministratrici dei Comuni delle aree interne, ma soprattutto a rendere la montagna un luogo animato da nuove comunità e da uno sviluppo sostenibile.
Causa climatica “Giudizio Universale”: i tribunali italiani non possono decidere sulle politiche per il clima
La sentenza conferma la debolezza del diritto in questo campo, ma l’azione legale va avanti
“Si tratta di un’occasione persa per le istanze sociali e ambientali nel nostro Paese. Secondo il tribunale nessun giudice italiano può tutelare i diritti fondamentali minacciati dall’inefficienza delle politiche climatiche dello Stato, come avvenuto in molti Paesi europei. È una scelta di retroguardia. Non possiamo negare di essere delusi dall’esito del processo ed è certo che impugneremo la decisione.” Commenta così Marica di Pierri, coordinatrice della campagna Giudizio universale, la prima sentenza dell’azione legale intrapresa due anni fa contro lo Stato italiano per inadempienza climatica.
Dalle casermette del Moncenisio a Ostana: il turismo alternativo passa per le comunità locali, secondo l’architetto Franz di Unife
L'architetto Antonio De Rossi: “la rigenerazione deve essere sociale e culturale oltre che turistica"
“Il turismo lento in tutte le sue forme rappresenta una grande opportunità, non solo per la montagna ma anche per le aree marginali ancora naturalisticamente interessanti. Ne sono un esempio alcuni fiumi italiani, come il Po, il Tagliamento o il Ticino, o una galassia di borghi storici che da questa nicchia di turismo naturalistico, culturale e del benessere possono trarre grande vantaggio in termini di sviluppo locale” afferma ad Agenda17 Gianfranco Franz, docente di Progettazione culturale per turismi sostenibili presso l’Università di Ferrara.
Città felice. A Milano il Borgo Intergenerazionale Greco è un laboratorio permanente di convivenza fra generazioni
In una vecchia cascina abbandonata, abitare è anche un’esperienza ricca di relazioni
Milano non è soltanto la “eco gentrificazione“, secondo un modello che è stato definito di “città autoritaria”, del quartiere di Porta Nuova con il noto Bosco Verticale circondato da uno skyline di grattacieli modernissimi, ma è anche una città in continua evoluzione dove, negli ultimi venti anni, sono stati completamente riqualificati e ridisegnati interi quartieri, anche con il contributo di processi partecipativi che hanno coinvolto cittadini, associazioni, fondazioni no-profit e imprese private.
L’inquinamento dell’aria in Europa resta il principale fattore di rischio ambientale per la salute. Ma emissioni e decessi sono in calo (2)
Forte correlazione con le morti per Covid-19
Nonostante i dati sull’inquinamento atmosferico in Europa siano in miglioramento, l’esposizione agli inquinanti dell’aria rimane un forte problema per la salute della popolazione, in particolare su malattie respiratorie come il Covid-19.
L’inquinamento dell’aria in Europa resta il principale fattore di rischio ambientale per la salute. Ma emissioni e decessi sono in calo (1)
In Italia mortalità doppia della media
In questi mesi in molte città della Pianura Padana si è registrato per più giorni un livello di inquinamento dell’aria molto superiore ai valori massimi previsti dalla legge. Per buona parte del Nord Italia il problema non è nuovo e ha carattere sistemico dovuto alla presenza di grandi città, centri industriali e allevamenti, oltre a subire le caratteristiche geografiche della Pianura padana.
E le conseguenze sulla salute degli abitanti, confermano gli ultimi dati, sono gravissime.
Inquinamento atmosferico: immagini per riflettere
I lavori premiati per il contest “Storie d’Aria” esprimono artisticamente il ruolo fondamentale della qualità dell'aria per la vita sulla Terra
Si è concluso il contest fotografico “Storie d’Aria” promosso dal Laboratorio DOS del Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Ferrara, nell’ambito della Festa dell’Aria 2023 per riflettere sull’importanza della qualità dell’aria.
Perseguendo gli obiettivi dell’Agenda ONU, il contest ha offerto la possibilità a cittadini e studenti di veicolare messaggi artistici volti a rendere anche i contesti urbani maggiormente sostenibili.
Contributi al dialogo – Obiezione alla guerra e contrasto del bellicismo al Congresso nazionale del Movimento Nonviolento
Pasquale Pugliese, che ha già contribuito alla rubrica Le parole e le cose di Agenda 17 sul tema “Nonviolenza”, ha preso parte ai lavori il XXVII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento, recentemente svoltosi a Roma.
Mai come di questi tempi l’Obiettivo 16 dell’Agenda Onu 2030 “Pace, giustizia e istituzioni forti” è di terribile attualità, e da tempo seguiamo non solo le notizie sui conflitti in corso- principalmente in Ucraina e in Palestina – per fornire i contesti che consentono di interpretarle, ma cerchiamo anche di dar conto del dibattito sulle possibili soluzioni.
In questa prospettiva, il commento del filosofo Pugliese su quanto dibattuto nel Congresso ci pare particolarmente utile e ricco di spunti.
Direttiva europea contro la criminalità ambientale: nuovi reati e sanzioni per i trasgressori. Puntare sul risarcimento del danno, non sulle pene, secondo l’avvocato D’Ippolito
Rischio di ostruzionismo da parte degli Stati. Incentivare nel frattempo la sensibilizzazione
Il 27 febbraio il Parlamento europeo ha approvato la nuova direttiva sulla tutela penale dell’ambiente, che introduce in via definitiva nuove misure e sanzioni per contrastare la criminalità ambientale.
La direttiva entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (Ue) e i ventisette Stati membri avranno poi due anni per recepire le norme nel diritto nazionale.
Abbiamo chiesto a Giuseppe D’Ippolito, ambasciatore per l’Italia del Patto per il clima della Commissione europea e avvocato cassazionista, di esprimere ad Agenda 17 il suo punto di vista su contesto, novità ed eventuali punti di forza e criticità in cui si inseriscono le attuali azioni giuridiche e operative contro la criminalità ambientale.
Temperature invernali mai così alte: poca neve e aumenta il rischio di siccità
Conseguenze sugli ecosistemi, mentre già ora scarseggiano le riserve idriche
“Non solo è il gennaio più caldo mai registrato, ma abbiamo anche appena sperimentato un periodo di 12 mesi di oltre 1,5°C al di sopra del periodo di riferimento preindustriale. Le rapide riduzioni delle emissioni di gas serra sono l’unico modo per fermare l’aumento delle temperature globali.” È quanto ha recentemente dichiarato Samantha Burgess, vicedirettrice del Copernicus Climate Change Service (C3S) commentando i dati relativi all’andamento climatico dell’ultimo anno, in particolare la stagione invernale.
Piano per il clima e montagna: dati vecchi e accanimento terapeutico per la monocultura dello sci (2)
Aggiornare le mappe dei ghiacciai e maggiore attenzione al consumo di suolo
Anche sul fronte della montagna, il Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico (Pnacc) rivela poca attenzione alla situazione concreta, che necessita invece di misure mirate per la tutela dei territori. Pur essendo “uno strumento indispensabile per affrontare l’acuirsi della crisi climatica, con una particolare attenzione alla montagna, dove gli effetti sono più evidenti che altrove”, in esso “non si riscontra alcun riferimento a quanto accaduto non solo nell’ultimo anno ma anche negli anni precedenti. I dati di riferimento risultano piuttosto datati: l’utilizzo di un quadro climatico nazionale che riporta l’analisi del clima sul periodo di riferimento 1981-2010 ci pare inadatto e si chiede di intervenire in tempi brevi con un aggiornamento che prenda in considerazione anche gli ultimi dodici anni” osserva il Comitato italiano della Commissione internazionale per la protezione delle Alpi (Cipra).