Nuove concessioni per estrarre energie fossili: oltre due volte il limite necessario per rispettare l’aumento della temperatura di 1,5° C 

A guidare la corsa alle nuove licenze sono Paesi a bassa dipendenza dal fossile

Produzione ed uso di combustibili fossili continuano ad aumentare, nonostante giugno 2024 sia stato il tredicesimo mese consecutivo più caldo mai registrato e il riscaldamento climatico anomalo seguiti a causare considerevoli danni al nostro Pianeta.
Secondo il rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iea), per limitare il riscaldamento globale a 1,5° C rispetto ai livelli preindustriali, le emissioni di gas serra legate ai combustibili fossili dovrebbero ridursi entro il 2030 del 75% rispetto al livello raggiunto nel 2022.

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Con la neonata “anagrafe dell’acqua potabile” è possibile conoscere i dati della propria zona. Qualità alta in quasi tutto il Paese

Molti però non si fidano e preferiscono quella minerale, di cui siamo primi consumatori al Mondo, con danni all'ambiente

Il primo rapporto nazionale sull’acqua potabile a cura del neonato Centro nazionale per la sicurezza delle acque (CeNSiA) dell’Istituto superiore di sanità (Iss) ha reso disponibili i risultati di oltre 2,5 milioni di analisi chimiche, chimico-fisiche e microbiologiche condotte tra il 2020 e il 2022 sull’acqua distribuita in diciotto Regioni e Province autonome, corrispondenti a oltre il 90% della popolazione italiana.

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Montagne (sempre più) verdi? Lo sguardo attento di una rifugista e gli studi scientifici sulla scalata verso l’alto delle piante

Da una chiacchierata in rifugio con chi è capace di osservare, porsi delle domande e fare delle ipotesi, agli studi scientifici internazionali e locali che confermano un fenomeno che potrebbe cambiare il volto delle nostre cime: la risalita delle specie vegetali verso le alte quote.
Gli occhi azzurri di Elisa scrutano oltre la finestra del rifugio. “Io ho una mia teoria”, dice, un accenno di cautela nella voce, proprio di chi non ha studiato per ciò che si appresta a dire, ma è capace di osservare e provare a ricavare delle ipotesi.

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Contributi al dialogo – La “forza della verità” per decostruire la narrazione bellicista

La questione del peggioramento delle condizioni della libertà di stampa a livello mondiale – anche nel nostro Paese – è di capitale importanza in un periodo in cui le guerre aumentano di numero e violenza e la menzogna diviene un’arma diffusa e sempre più sofisticata grazie a nuove tecnologie.
Il filosofo Pasquale Pugliese, invitato a “parlare di pace in tempo di guerra” agli Emergency Days di Ferrara, ci propone diversi spunti di approfondimento

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Eventi avversi delle vaccinazioni Covid-19. Secondo uno studio su 99 milioni di vaccinati il rischio non aumenta

Fanno eccezione eventi rari che hanno interessato in particolare i vaccini a vettore adenovirale

Negli ultimi tre anni sono state somministrate oltre 13,5 miliardi di dosi di vaccini anti Covid19 a livello globale. A novembre 2023 almeno il 70,5% della popolazione mondiale aveva ricevuto almeno una dose di vaccino: si tratta di uno scenario senza precedenti, che ha consentito un’importante ricerca aggiuntiva sulla sicurezza dei vaccini che permette di rilevare effetti avversi anche molto rari. Recentemente, il Global Vaccine Data Network (GVDN) ha pubblicato il più grande studio mai realizzato con l’obiettivo di facilitare questo tipo di valutazioni e, quindi, di intervenire nella somministrazione dei vaccini sulla base dei risultati di volta in volta aggiornati.

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Mai il cellulare in classe. Il divieto del ministro dell’istruzione e del merito Valditara non tiene conto delle condizioni reali e delle potenzialità

Ricerche dimostrano che i bambini delle elementari e medie aiutati dai genitori e abituati all'autocontrollo ne fanno un uso utile

Ai primi Collegi docenti che saranno convocati verso la fine del mese, dirigenti e docenti si troveranno a gestire e normare il divieto assoluto di smartphone e telefoni cellulari alle scuole elementari e medie. La nuova circolare va a inasprire le direttive della precedente, firmata dal ministro dell’istruzione Valditara: se prima i telefonini erano consentiti, in classe, solo per scopi didattici e di apprendimento, adesso anche questa possibilità è revocata.

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Mamma orsa uccisa in Trentino: il bilancio del veterinario locale che conosce tutta la storia e il territorio

Alessandro De Guelmi: l’abbattimento di un esemplare è un fallimento della politica e della società civile

“L’abbattimento di un animale protetto quale l’orso non può che segnare il fallimento della politica, ma in generale anche l’incapacità della società civile di confrontarsi in modo aperto e costruttivo su temi divisivi. Paradossale che il maggior responsabile politico di questa cattiva gestione degli orsi in Trentino si erga adesso, attraverso proclami inattuabili e l’emanazione di ordinanze, a paladino della sicurezza delle persone, dimenticando le sue gravi responsabilità in merito alle carenze in termini di ricerca, monitoraggio, conoscenze, informazione, comunicazione e prevenzione in generale.” Sono le parole di Alessandro De Guelmi, ex veterinario che è stato responsabile del benessere e dell’anestesia degli orsi durante le fasi di cattura in Trentino.

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La pelle dell’orso. Appesa come trofeo da chi cavalca la paura. Gli stessi che prima ne favorirono l’immigrazione come simpatica mascotte

I plantigradi non amano la compagnia degli uomini, ma noi li attiriamo con il cibo

Una mamma orsa (identificata ufficialmente come Kj1) uccisa su ordine del presidente della Provincia autonoma di Trento e un cucciolo di pochi mesi investito da un veicolo. In pochi giorni, in Trentino è di nuovo esplosa una questione che da tempo fa discutere. Dopo gli anni in cui – con grande battage pubblicitario e campagne massicce di marketing volute anche dagli enti locali – si erano reintrodotte alcune decina di orsi, la capacità di gestire la convivenza con questa specie si dimostra sempre più scarsa e mancano misure di prevenzione coerenti e adeguate a evitare incidenti e potenziali aggressioni.

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Molti lupi uccisi legalmente e illegalmente. Cresce l’intolleranza di popolazioni prive di aiuti per la convivenza (2)

Due studi attestano le cause antropiche di morte. Le uccisioni illegali - sottostimate - rimangono preoccupanti

La convivenza tra uomo e lupo è uno dei temi di ampio dibattito nei territori coinvolti dalla presenza di quest’ultimo. Come abbiamo visto, il lupo è considerato come specie particolarmente protetta a livello comunitario e l’attuale legislazione vigente ne impedisce l’uccisione, la cattura, la detenzione e il commercio. Tuttavia, tra le cause antropiche di morte del lupo, anche nonostante i dati siano sottostimati, rimane un’elevata percentuale di uccisioni illegali.

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