Lenta erosione del diritto alla libera circolazione. Prorogato il blocco Schengen dalla Slovenia, questa volta per la Palestina

In teoria è una misura eccezionale, ma sta diventando il modo per respingere i flussi migratori, secondo Marcella Cometti di Unife

Il 10 dicembre il Governo italiano ha nuovamente prorogato il ripristino dei controlli alla frontiera interna con la Slovenia, deciso dal 21 ottobre con la motivazione di un “aumento della minaccia di violenza all’interno dell’Unione europea (Ue) a seguito dell’attacco a Israele e rischio di possibili infiltrazioni terroristiche nei flussi migratori irregolari provenienti dalla rotta balcanica”.
Ma il nostro Paese non è l’unico. Come riporta la Commissione europea, sono undici gli Stati che attualmente usufruiscono di questa deroga alla libera circolazione Schengen: Austria, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca, Svezia, Slovacchia, Slovenia.

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Migranti: Stati Uniti e Unione Europea sempre più blindati

Ue registra un sesto degli arrivi rispetto agli USA, ma i morti sono sei volte di più

Secondo la U.S. Customs and Border Protection (CBP), da gennaio a settembre 2023 le forze dell’ordine hanno fermato 1.756.652 persone al confine fra Messico e Stati Uniti (Usa). I migranti provengono maggiormente da Messico (30,9%), Venezuela (12,9%), Guatemala (10%) e Honduras (9,8%). Nello stesso periodo, Frontex ha registrato 278.805 ingressi irregolari nell’Unione Europea (Ue), tenendo in considerazione sia le rotte via mare (Mediterraneo e Isole Canarie) che quelle via terra (Balcani e confine orientale).

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Dopo la pandemia aumentano le disuguaglianze nel mondo del lavoro

Secondo l’ultimo rapporto Istat, colpiti in particolare donne, giovani e stranieri. E non ci sono tutele per la disabilità

Dall’ultimo rapporto dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), dedicato alla situazione economica e sociale del nostro Paese tra il 2021 e i primi mesi del 2022, emerge una situazione di sempre maggiore vulnerabilità per le fasce svantaggiate di lavoratori. Lo studio, infatti, si inserisce in un mondo del lavoro caratterizzato da crescenti disparità retributive, forte disagio economico per molte famiglie e poca tutela nei casi di disabilità.

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MIGRAZIONI Tornano gli sbarchi. Colpa anche della crisi climatica

Cala il totale, ma alla guerra si sono aggiunti i disastri del clima

I dati a lungo termine mostrano che la migrazione internazionale non è uniforme in tutto il Mondo, ma è plasmata da fattori economici, geografici, demografici, climatici, bellici e di altro tipo che determinano modelli migratori distinti che seguono specifici “corridoi”.

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