Il Consiglio d’Europa denuncia l’approccio violento e degradante dei Cpr italiani, diventati come carceri

Sovra-prescrizione di psicofarmaci e uso eccessivo della forza contro i migranti, secondo il rapporto

Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (Committee for the Prevention of Torture, CPT), un organo del Consiglio d’Europa, ha denunciato nel suo ultimo rapporto le condizioni di vita dei migranti trattenuti in quattro Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) italiani: Milano, Gradisca d’Isonzo (Gorizia), Potenza e Roma.

Come avevano già fatto il progetto “Chiusi dentro. Dall’alto” di PlaceMarks, Altreconomia e RiVolti ai Balcani, il CPT ha criticato la struttura simil-carceraria dei centri, con schermi a tripla maglia metallica alle finestre e cortili recintati da gabbie.

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Cpr: muri e gabbie

Immagine satellitare del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di via Corelli a Milano, parte del progetto “Chiusi dentro. Dall’alto” di PlaceMarks, Altreconomia e RiVolti ai Balcani

Nell’immagine satellitare si nota il muro di cemento con le torrette e i cortili recintati da gabbie. Il Cpr è stato commissariato da dicembre 2023, ma le condizioni di vita rimangono disumane secondo le organizzazioni civili. Le immagini satellitari esclusive eseguite da PlaceMarks mostrano i campi presenti in tutta Europa: soluzione per bloccare, respingere e confinare: marginalizzazione invece di pianificazione urbana.

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Migranti climatici. ActionAid: il controllo prevale sulla tutela dei diritti umani

“Il cambiamento climatico non conosce frontiere”: il report segnala un aumento della metà degli sfollati con nove milioni di nuovi casi

“La governance internazionale delle migrazioni attuale è il risultato di profonde disuguaglianze economiche e sociali. In questo contesto, gli interessi degli Stati prevalgono sui diritti umani, con un’agenda incentrata sul paradigma della deterrenza e sull’esternalizzazione delle frontiere. La risposta alle migrazioni climatiche risente di questo approccio, focalizzandosi esclusivamente sulla dimensione esterna che promuove l’adattamento in situ, trascurando l’ampliamento della protezione legale interna come efficace intervento a sostegno della migrazione.” Commenta così Roberto Sensi di ActionAid l’ultimo report sulle migrazioni climatiche: qual è allora la situazione ad oggi di un fenomeno destinato nel futuro a crescere?

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India: la più grande democrazia tra crescita economica e disuguaglianze sociali

Nella foto di Viky Roy, bambini al fiume sullo sfondo dei grattacieli a Mumbai, metropoli dai due volti

Narendra Modi ha vinto le elezioni indiane per la terza volta, ma non ottiene il plebiscito sperato nella più grande democrazia del Mondo. Quasi un miliardo di votanti (un decimo dell’Umanità) nell’arco di 44 giorni, con un milione di cabine elettorali perché ci sia almeno un seggio elettorale nel raggio di 2 chilometri, 15 milioni di addetti alle operazioni, più di 10 miliardi di dollari di spese stimati.

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Intelligenza artificiale. La nuova legge europea rischia di attivare una sorveglianza lesiva dei diritti dei migranti

Da tecnologie di protezione a strumenti di respingimento: sono scelte politiche, secondo Rodelli di Access Now

Il 13 marzo 2024 il Parlamento dell’Unione europea (Ue) ha adottato il testo finale dell’Artificial Intelligence Act (AI Act), dopo l’accordo con la Commissione e il Consiglio raggiunto a dicembre 2023.
Seppure costituisca il primo tentativo al Mondo di regolamentare lo sviluppo e l’uso di sistemi basati sull’intelligenza artificiale potenzialmente rischiosi per i diritti dei cittadini, l’AI Act fallisce nella protezione delle persone migranti, come denunciato da #ProtectNotSurveil, una coalizione di organizzazioni di diritti, tra cui Access Now e Amnesty International.

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Dal Pnrr 405 milioni per realizzare “Housing temporanei e stazioni di posta” dedicate alle persone senzatetto

Servirebbero però interventi strutturali, e l’assenza del reddito di cittadinanza ingrosserà le file dei bisognosi, secondo l’ “avvocato di strada” Antonio Mumolo

Secondo l’Istat, nel 2021 erano oltre 96mila le persone senza tetto e senza fissa dimora in Italia, di cui più di uno su dieci è un minore. Mentre tuttavia alcuni di loro scelgono deliberatamente di fare una vita da clochard, per la stragrande maggioranza dei casi non si tratta di una scelta. Tra i fattori che conducono a questa condizione, infatti, uno dei più rilevanti è la perdita del lavoro, che può portare a un rapido peggioramento delle condizioni socio-economiche, cui si aggiungono altri fattori di marginalità come avere una cittadinanza diversa da quella italiana o problemi di natura sanitaria o psicologica.

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Milioni di persone in movimento nel Mondo: il nostro è il “Secolo mobile”. Per i ricchi non ci sono problemi, ma per molti è illegale

La prospettiva storica di Gabriele del Grande spiega perché abolire il divieto di viaggio dei poveri

La Ue ha votato il nuovo patto sui migranti che da alcuni è ritenuto un patto storico con il parziale superamento dell’accordo di Dublino. In un momento in cui dall’Italia all’America, dal Regno Unito all’Australia le leggi sull’immigrazione diventano sempre più stringenti, il tema della migrazione è al centro dell’agenda politica dei tanti Paesi che andranno a votare nel prossimo futuro ed è difficile immaginare un mondo con le frontiere aperte.

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