Il commento articolato per punti e documentato con esempi dei principi del Diritto internazionale umanitario stravolti nel conflitto, attraverso l’analisi di Alessandra Annoni, giurista Unife.
Categoria: Pace, giustizia e istituzioni forti
Obiettivo 16: Pace, giustizia e istituzioni forti
Pace, giustizia e istituzioni forti.
Carceri: nel 2024 già quattro suicidi, sovraffollamento in crescita e condizioni sempre più precarie
Poco spazio e regimi più restrittivi disincentivano il recupero del detenuto
Nel 2024 sono stati quattordici i decessi nelle carceri italiane: già quattro i suicidi nel giro di dieci giorni, cui si aggiungono le morti per cause naturali. Sono i dati rilasciati dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, che segnala il rischio per quest’anno di un andamento molto simile al 2022, quando si è verificato un record negativo di detenuti che si sono tolti la vita.
Caso Assange: una risoluzione Usa chiede la fine della persecuzione in nome della libertà di stampa. Fissata a febbraio l’ultima udienza per l’estradizione
In un clima internazionale di crescente minaccia per la libertà di stampa e l’indipendenza del giornalismo, con il caso Assange divenuto, purtroppo, l’emblema dei Paesi occidentali che spesso gridano alla difesa dei diritti umani ma continuano a perseguire un uomo innocente, il repubblicano Paul Gosar ha presentato nei giorni scorsi una risoluzione al Congresso statunitense per ribadire che “le regolari attività giornalistiche sono protette dal Primo emendamento e che gli Stati Uniti dovrebbero far cadere tutte le accuse contro e tutti i tentativi di estradare Julian Assange.”
Conferenza per il Trattato di messa al bando delle armi nucleari. Tante adesioni ma i Paesi con le bombe non firmano
Salgono le testate operative. In Italia - che non ha firmato - 40 ordigni USA, ma i cittadini non le vogliono
Presso la sede dell’ONU a New York, si è svolta recentemente la seconda Conferenza delle nazioni che hanno firmato il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari (Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons – TPNW).
Il TPNW è il primo trattato internazionale che mette al bando gli ordigni nucleari, ed è considerato uno strumento fondamentale per raggiungere il disarmo nucleare universale e l’abolizione, tramite strumenti legali, di tutti gli ordigni di distruzione di massa nucleari.
Libertà di stampa a rischio in sette Paesi su dieci. In Europa aumentano querele temerarie e cause per diffamazione e l’Italia detiene il primato
Il disegno di legge sulla diffamazione è una “bomba a orologeria”, secondo il presidente dell’Ordine dei giornalisti
La libertà e l’indipendenza del giornalismo sono sempre più minacciate. In una recente intervista, il presidente dell’Ordine dei giornalisti italiani Carlo Bartoli denuncia la presenza di una “bomba a orologeria” nelle redazioni, cioè il disegno di legge sulla diffamazione attualmente in Commissione giustizia al Senato.
Mai così tante spese militari nel Mondo. Nel 2022 raggiunto il massimo storico
La guerra in Ucraina e la fine dei trattati le cause principali
“La situazione sul piano di battaglia è difficile e questo ci deve spingere ancora di più ad aiutare l’Ucraina” ha dichiarato nei giorni scorsi Jens Stoltenberg, il Segretario generale della NATO. E questo significa: più armi.
Intanto, la Russia – che si è recentemente ritirata dal Trattato CFE sul controllo e contenimento delle armi convenzionali- ha lanciato un programma di produzione bellica mai visto prima, che nel 2024 porterà la spesa militare del Paese a 10,8 trilioni di rubli (circa 111 miliardi di dollari), il 6% del PIL, in aumento rispetto al 3,9% di quest’anno e al 2,7% del 2021.
Armi convenzionali: addio al Trattato CFE sul controllo e contenimento. Un altro colpo alla sicurezza comune
Agevolò la fine della Guerra fredda e portò allo smantellamento di decine di migliaia di equipaggiamenti militari
Il 7 novembre si sono compiuti i tempi previsti per la procedura di ritiro della Russia dal Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (CFET- Treaty on Conventional Armed Forces in Europe oppure CFE Treaty), in vigore dal 9 novembre 1992; al contempo, la Russia si è ritirata da altri due accordi indissolubilmente legati al CFET: l’Accordo di Budapest (3 novembre 1990) e il Flank Document del 31 maggio 1996.
USA, il rapporto della Congressional Commission incentiva la corsa agli armamenti ma non considera la possibile reazione di Russia e Cina. E la democrazia in Occidente è sempre più a rischio
Lo scorso 12 ottobre è stato reso noto il rapporto finale della Congressional Commission on the Strategic Posture of the United States (SPC), costituita in modo bipartitico dal Congresso americano “per condurre una revisione della posizione strategica degli Stati Uniti e formulare raccomandazioni su come procedere.”
La mediazione per la pace è ancora possibile. Il nostro Paese può giocare un ruolo importante: ne ha le capacità e il modello è la Svizzera
La proposta lanciata al Festival della diplomazia dall’associazione 3IM, con il supporto della Rete delle università per la pace
“C’è sempre spazio per soluzioni diplomatiche anche quando la situazione è estremamente polarizzata. E anche quando lo spazio sembra pressoché inesistente, è doveroso tenere aperti i canali diplomatici per poter agire tempestivamente quando se ne presenta l’occasione.” Parte da questo presupposto Gabriella Arcadu, cofondatrice di 3IM (Italian Initiative for International Mediation) per spiegare il progetto che l’associazione, recentemente costituita, intende portare avanti per favorire un ruolo significativo del nostro Paese nei processi di mediazione internazionale e lanciare l’incontro che si terrà (anche in streaming) domani alle ore 14:30 sul tema “Mediation in international contexts: which role for Italy?” nell’ambito del Festival della Diplomazia in corso a Roma.
Educare alla nonviolenza nella scuola. L’ora di educazione civica non basta e “indottrinare alla pace” non serve
La cultura della non violenza, sia come mezzo di risoluzione dei conflitti sia come strumento educativo, e la ricerca del dialogo in un conflitto intrattabile come quello tra Israele e Palestina è stata al centro del convegno “Pace e pacifismo: un’agenda per il Mondo”. Elena Buccoliero è intervenuta sul tema “Esperimenti di nonviolenza nei contesti educativi”. Di seguito ci propone i punti fondamentali del suo contributo
Conflitto israelo-palestinese: la ricerca caparbia del dialogo in una situazione difficilissima spiegata da Aide Esu, università di Cagliari
La “matrice dell’ intrattabilità” spiega perché essere pacifisti in un territorio come quello di Israele e Palestina è molto difficile. Ma Israele è forse lo Stato al mondo con il più alto numero di associazioni pacifiste: oltre 150. Costruire la pace con la cultura della nonviolenza al convegno “Pace e pacifismo: un’ agenda per il mondo”.
“Stop border violence”. I cittadini europei fanno sentire la propria voce contro la violenza sui migranti
Una campagna per richiamare l’Ue ai propri valori fondanti, afferma Silvia Ridolfi di Stop Border Violence
Un milione di firme in almeno sette Stati membri dell’Unione Europea (Ue) entro il 10 luglio 2024. È questo l’obiettivo della campagna “Stop Border Violence. Art. 4: stop alla tortura e ai trattamenti inumani ai confini d’Europa”, registrata come Iniziativa dei Cittadini europei, ovvero strumento di democrazia partecipativa per chiedere alla Commissione europea un intervento legislativo.