Negli ultimi giorni, in particolare dopo il messaggio televisivo del 21 settembre e il discorso del 30 settembre del presidente russo, è cresciuta la preoccupazione di analisti e opinionisti che Vladimir Putin possa usare armi nucleari “tattiche” nella sua guerra contro l’Ucraina. Il rischio nucleare è stato amplificato dal presidente americano Joe Biden, che in un discorso del 6 ottobre ha descritto l’attuale situazione di stallo in Ucraina, con Putin che minaccia di usare tutti i mezzi a sua disposizione per difendere la Russia e il territorio che ha conquistato, come il momento nucleare più pericoloso dalla crisi dei missili di Cuba, avvenuta 60 anni fa, proprio in questo mese.
Categoria: Pace, giustizia e istituzioni forti
Obiettivo 16: Pace, giustizia e istituzioni forti
Pace, giustizia e istituzioni forti.
SPECIALE TREGUA IN UCRAINA Da posizioni diverse si chiede di articolare un percorso negoziale
Appelli di ambasciatori e intellettuali
Tutte le guerre finiscono, prima o poi. Uno dei problemi è come finiscono. Il problema della guerra in Ucraina – solo uno dei numerosi, e spesso ferocissimi, conflitti in atto nel Mondo – è che potrebbe finire con un conflitto nucleare.
Certamente si tratterebbe di un azzardo enorme da parte della Russia e dai risultati militari e politici incerti, ma non da escludere completamente. Soprattutto non è possibile escludere che scelte che oggi paiono illogiche diventino domani opzioni convenienti o quantomeno disperatamente obbligate.
Domani giornata per la liberazione di Assange: eventi in tutto il Mondo
Ora più che mai abbiamo bisogno del giornalismo scientifico di WikiLeaks, l’unico in grado di fare inchiesta sui dati nascosti nei file segreti
Chi ha fatto esplodere i gasdotti Nord Stream 1 e 2, posati sul fondo di un tratto di mare sorvegliatissimo dalla flotta e aviazione NATO? Chi ha fatto saltare il ponte che collega la penisola di Crimea alla Russia, un’arteria vitale sotto stretto controllo russo? Le fonti di parte si sono scatenate in ricostruzioni di propaganda. E questo è normale in guerra. Le fonti giornalistiche – quelle, in verità sempre più rare, lontane dalle parti – arrancano e azzardano. Ipotesi. Ipotesi che sono perlopiù deduzioni da proposizioni generali di tipo retorico (ad esempio “a chi giova?”). Altro non possono fare, perché mancano i dati, mancano le prove, manca la “pistola fumante” dell’inchiesta giornalistica.
La guerra in Ucraina “conta” più di quelle in Medio Oriente? No alla concorrenza della compassione
“Più bianchi, più civili e più degni di essere salvati?” Internazionale a Ferrara si interroga sulle scelte geopolitiche dell’Occidente
“La guerra in Ucraina può cambiare lo sguardo dei Paesi occidentali sul Medio Oriente, e se sì, in che modo?” È la domanda che Catherine Cornet, giornalista e ricercatrice francese, ha posto, nel ruolo di moderatrice, agli esperti presenti all’incontro di Internazionale a Ferrara “I buoni e i cattivi”.
“Autoritarismo orwelliano” di Putin e inerzia occidentale
Giornalisti e studiosi russi e ucraini dialogano all’incontro di Internazionale a Ferrara
“Putin ha eretto un assolutismo che attua un continuo ribaltamento dei fatti: all’inizio della guerra il presidente della Russia aveva ritenuto necessario difendere la Russia dal Donbass, perchè considerato pericoloso per suo il Paese, mentre ora ne ha voluto l’annessione”. Lo afferma Tikhon Dzyadko, giornalista russo indipendente, nel corso dell’ incontro “Imperialismo alla russa” nella prima giornata di Internazionale a Ferrara. Secondo Dzyadko, c’è un’assonanza con il mondo distopico rappresentato da Orwell in 1984, dove, all’inizio del romanzo, l’Eurasia passa da nemica dell’Oceania a sua alleata, mentre alla fine del libro torna a essere sua nemica, mostrando l’incoerenza e l’inconsistenza del potere politico.
Il ruolo delle Nazioni Unite nel conflitto in Ucraina
Le capacità degli organi delle Nazioni Unite di incidere sulla sorte di un conflitto in corso sono alquanto ridotte. Occorre interrogarsi sull’esigenza di una riforma
Come stabilito dalla Carta delle Nazioni Unite, il compito principale della sua Organizzazione (Onu) è quello di salvare le future generazioni dal flagello della guerra. Tuttavia, non di rado sono emersi i limiti istituzionali dell’Onu nel perseguire siffatto mandato.
La recente invasione dell’Ucraina da parte della Russia nella notte del 23 febbraio 2022 ha ulteriormente riacceso il dibattito sulla capacità delle Nazioni Unite – soprattutto nella veste dei suoi organi più rappresentativi – di fronteggiare situazioni di crisi politiche internazionali.
La Corte penale internazionale e i crimini di guerra in Ucraina
Con l’intensificarsi del conflitto ucraino e l’emergere di tragici episodi di violenza nei confronti della popolazione civile quarantuno Stati, inclusa l’Italia, hanno richiesto l’intervento della Corte penale internazionale (ICC – International Criminal Court) che ha nominato il Procuratore capo Karim Ahmad Khan responsabile per l’apertura delle indagini su sospetti crimini di guerra.
Nuovo modello strategico NATO: l’Europa non sarà più oasi di pace
Ed esplode la spesa militare mondiale
In un precedente articolo abbiamo documentato il nuovo concetto strategico (CS) della NATO, che si è affermato dopo la guerra in Ucraina. “La posizione di deterrenza e difesa della NATO si basa su un’appropriata combinazione di capacità di difesa nucleare, convenzionale e missilistica, integrate da capacità spaziali e cibernetiche”. Questo è il quadro entro cui si riorganizza la posizione dell’Alleanza e degli Stati che ne fanno parte. Di seguito vediamo come si articola questa strategia.
Elezioni: preoccupa l’astensione, ma cinque milioni di elettori non potranno votare
Per il voto elettronico ci sono legge e fondi. In Europa si fa, da noi è rinviato
Con l’avvicinarsi della scadenza elettorale del 25 settembre, crescono le preoccupazioni per l’astensionismo specialmente tra i giovani. Secondo i dati di YouTrend, su 46 milioni e 600 mila aventi diritto al voto, la stima di affluenza si aggirerà intorno al 65/70%, in decrescita rispetto al 2018. Gli astenuti potrebbero essere tra i 15 e i 16 milioni, dato più alto di sempre.
Ambiente, Decalogo per le elezioni di settembre. Qual è la posizione dei partiti?
Dalle fonti fossili all'equità sociale e guerra in Ucraina, in dieci punti la proposta degli scienziati del gruppo Energia per l’Italia alla politica
Il tema dell’ambiente è citato in tutti i programmi dei partiti per le prossime elezioni politiche. Ma mentre è al centro delle cronache per i ripetuti disastri a cui stiamo assistendo, non è certamente fra i temi principali della campagna elettorale, né in cima alle agende politiche dei futuri governi.
La nuova strategia NATO: fine del controllo degli armamenti e progressiva militarizzazione dell’Europa
E un malinteso potrà portare alla catastrofe nucleare, secondo Antonio Guterres, segretario generale Onu
La recente dichiarazione del segretario generale dell’Organizzazione delle nazioni unite (Onu) Antonio Guterres, in occasione della decima Conferenza del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), non lascia spazio a dubbi: “finora siamo stati fortunati ma la fortuna non è una strategia. L’umanità è solo a un malinteso, a un errore di calcolo, dalla catastrofe nucleare. Ridurre il rischio di guerre non è abbastanza: eliminare le armi nucleari è l’unica garanzia che non saranno mai usate.”
Ameriguns: gli americani e le armi
I ritratti inquietanti e le storie dei proprietari di armi nelle immagini di Gabriele Galimberti, vincitore del WordPress 2021
“Scelgo le mie armi in assoluta libertà, non mi fido dei consigli delle aziende. Le compro spesso su Internet, esattamente come faccio per i miei vestiti” afferma l’ex attrice californiana Bree Michael Warner, oggi membro National Rifle Association (NRA) e istruttrice di armi da fuoco, ritratta dal fotografo toscano nella nuova proprietà a Manhattan.