“La disobbedienza compare quotidianamente nella discussione pubblica. C’è chi la evoca fiducioso, e chi la deplora; chi la attende, e chi la teme. In ogni caso, sembra far parte del nostro vissuto politico quotidiano. Eppure, oggi è difficile valutarne la consistenza storica e politica.”
Così Federico Zuolo, docente di filosofia politica dell’Università di Genova, introduce, nell’ambito delle iniziative organizzate dal Laboratorio per la pace dell’Università di Ferrara, il suo libro “Disobbedire. Se, come, quando”, in cui analizza i vari aspetti che caratterizzano la disobbedienza nel tentativo di costruire uno spazio discorsivo condiviso, aperto a prospettive valoriali, politiche e umane di diversa origine.
Categoria: Pace, giustizia e istituzioni forti
Obiettivo 16: Pace, giustizia e istituzioni forti
Pace, giustizia e istituzioni forti.
La violazione dei diritti umani riguarda tutto il Mondo, anche l’Occidente. A rischio è la stessa democrazia, secondo Riccardo Noury di Amnesty International
L’ultimo rapporto evidenzia passi indietro nei diritti universali, con rischi legati a una tecnologia non regolamentata
“Nel 2023 il Mondo è sfrecciato all’indietro rispetto alla promessa dei diritti umani universali del 1948, nonostante dall’altro lato si stia proiettando sempre più velocemente in un futuro dominato da una tecnologia senza regolamentazione. I passi indietro fatti sul fronte dei diritti umani non sono però avvenuti nel silenzio. Le persone di tutto il Mondo si sono opposte a questa regressione, dimostrando una solidarietà globale senza precedenti.”
Gaza: il reato di genocidio è difficile da definire, ma lì è in atto, secondo Francesca Albanese, giurista, Relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati
“Gaza rappresenta la fine dell’umanità: ormai è un cimitero in cui si confondono macerie e resti umani”
“Apartheid, genocidio, sono brutte parole, sono parole ‘scabrose’. Usare la parola genocidio non è scabroso: sono crimini. È ‘scabroso’ che ciò avvenga. E ‘imparzialità ormai è diventata una parola, pomposa per giustificare l’indifferenza. Ma non è quello che faccio io. Da imparziale io guardo ai fatti, tutti, ed è per questo che oggi non esprimo semplici parole di condanna nei confronti degli israeliani.” È il concetto stesso di genocidio quello che Francesca Albanese, giurista e relatrice speciale delle Nazioni unite sui territori palestinesi occupati ha affrontato per descrivere la situazione di Gaza durante il festival di Internazionale che si è svolto recentemente a Ferrara.
“Il coraggio di avere paura”. Sul filo di rasoio dell’escalation della guerra fra potenze nucleari in corso in Europa
Un solo ordigno nucleare “tattico” provocherebbe in meno di un'ora decine di milioni di morti
Nel 2019 un gruppo di ricercatori dell’università di Princeton, guidati dal professor Alex Glaser, svolse una simulazione sugli effetti di una guerra nucleare tra Russia e Nato. Il modello era basato sulla reale dotazione nucleare delle potenze in campo e sui rispettivi obiettivi strategici ed aveva come ipotesi di avvio un primo colpo “tattico” nucleare inviato dall’esclave russa di Kaliningrad – l’antica Königsberg, città di Immanuel Kant autore, tra l’altro, del progetto Per la pace perpetua… – con l’obiettivo di fermare l’avanzata della Nato verso i confini russi, e la conseguente risposta nucleare USA-Nato.
Prospettive grigie per il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari. La seconda sessione per la conferenza di riesame si chiude senza documento
Contrapposizioni su ogni punto, clima politico avvelenato dai conflitti e dal riarmo bloccano la diplomazia
Si è svolta a Ginevra dal 22 luglio al 2 agosto, sotto la presidenza dell’ambasciatore kazako Akan Rakhmetullin, la seconda sessione del comitato preparatorio (PrepComII) dell’undicesima Conferenza di riesame (RevCom) del Trattato di non proliferazione (NPT), prevista per il 2026.
Le isole del Pacifico al centro di un secolare conflitto strategico. Ora la tensione è Cina-USA
Mentre incombe la minaccia del cambiamento climatico, gli isolani cercano di affermare la loro cultura e indipendenza strategica. E Hugo Pratt aveva già raccontato tutto
Dal 9 luglio la squadra navale d’attacco della portaerei cinese Shandong sta operando nel mare delle Filippine, dopo aver attraversato lo stretto di Luzon, fra Taiwan e la principale isola filippina.
Contributi al dialogo – La “forza della verità” per decostruire la narrazione bellicista
La questione del peggioramento delle condizioni della libertà di stampa a livello mondiale – anche nel nostro Paese – è di capitale importanza in un periodo in cui le guerre aumentano di numero e violenza e la menzogna diviene un’arma diffusa e sempre più sofisticata grazie a nuove tecnologie.
Il filosofo Pasquale Pugliese, invitato a “parlare di pace in tempo di guerra” agli Emergency Days di Ferrara, ci propone diversi spunti di approfondimento
La responsabilità di istituzioni, aziende e finanza di fronte alle crescenti disuguaglianze sociali ed economiche
Per l’economista Stefano Zamagni non basta rispondere delle conseguenze delle azioni direttamente compiute
Cosa significa oggi essere responsabili? Abituati a un concetto di responsabilità “attiva”, nel quale è responsabile solo chi agisce concretamente, spesso trascuriamo invece le conseguenze del non agire: tuttavia, ognuno di noi ha precise responsabilità a livello sociale, ambientale ed economico anche e soprattutto quando sceglie, appunto, di non fare nulla. A spiegarci i molteplici livelli della responsabilità è Stefano Zamagni, economista, autore del libro “Responsabili. Come civilizzare il mercato”, nel quale introduce anche l’idea del “trilemma”, cioè la necessità di operare mantenendo in armonia queste tre dimensioni, contrariamente a quanto spesso oggi avviene.
Nel Canto General di Neruda messo in scena dal Centro teatro universitario di Unife risuona l’epica di un oggi lacerato da guerra e oppressioni ma anche l’incontenibile forza della Natura
“Quando ero giovane, la poesia di Pablo Neruda era una lettura ‘obbligatoria’ per la nostra generazione” afferma Michalis Traistis responsabile dei laboratori del Centro teatro universitario di Unife nel presentare nei giorni scorsi al Teatro universitario di Ferrara lo “studio teatrale” Canto General, tratto dall’omonimo poema epico di Pablo Neruda . “Ora, riletto a distanza di anni, lo si apprezza ancora di più. Non è solamente un grande affresco dell’America latina come fu concepito in quegli anni, ma è diventato, nel tempo della globalizzazione, il canto di una Storia-Mondo.
Aumentano le esecuzioni della pena capitale nel Mondo, in particolare in Iran e Arabia Saudita
Le donne, le minoranze etniche e gli oppositori politici sono quelli a rischio maggiore anche solo per un tweet
Nel mese di maggio Amnesty International ha pubblicato il Rapporto sulla pena di morte e sulle esecuzioni eseguite nel Mondo nel 2023. Amnesty International ha registrato 1.153 esecuzioni, un aumento del 31% rispetto alle 883 esecuzioni eseguite nel 2022.
Il significativo aumento del totale globale è dovuto principalmente all’aumento delle esecuzioni in Iran e in Arabia Saudita che sono stati responsabili dell’89% del totale delle esecuzioni conosciute.
Julian Assange libero dopo 14 anni. Accusato di spionaggio, declassato ad hacker, fu lui ad “aprire i file” di crimini terribili
Nell'epoca dell’Intelligenza artificiale e delle fake, la verità senza il suo giornalismo scientifico d’inchiesta è oggi più lontana
Dopo quattordici anni Julian Assange è di nuovo libero: a dare la notizia WikiLeaks e Stella Moris, moglie del giornalista. Dopo lunghe trattative con il Governo degli Stati Uniti, Assange lascia la prigione londinese di Belmarsh. Il prezzo da pagare? Dichiararsi colpevole dei reati contestati, pur non avendoli mai commessi.
Massimo storico di spese per la NATO. Una cifra enorme: i Paesi europei da soli superano di 100 miliardi la somma di Cina e Russia
Il nemico alle porte è Mosca, e bisogna riarmarsi. Trentadue miliardi a carico dell’Italia (e non basteranno)
Lo scorso 17 giugno la NATO ha reso note le spese per la difesa dei suoi Paesi membri, con dati consuntivi dal 2014 al 2022 e stime per gli anni 2023 e 2024.
Mentre nel 2014 i paesi europei attualmente membri della NATO impegnarono per la difesa l’equivalente di 211,104 miliardi di dollari (G$) per un totale della NATO (inclusi USA e Canada) di 943,218 miliardi di dollari, nel 2024 l’Europa spenderà 476,191 G$ per un totale NATO che supera il bilione (milione di milioni) di dollari, ossia 1474,399 G$, maggiore della spesa totale del resto del Mondo.