Agricoltura europea sempre più industrializzata e meno sostenibile, a livello sociale e ambientale: lo ha evidenziato Greenpeace in un recente report e ora lo conferma un’inchiesta del The Guardian. Pur di fronte alle evidenti difficoltà affrontate dalle piccole e medie aziende agricole, infatti, l’Unione europea (Ue), che assegna un terzo dell’intero bilancio agli agricoltori attraverso la Politica agricola comune (Pac), continua a farlo in base agli ettari posseduti e non alle reali necessità.
Categoria: Lavoro dignitoso e crescita economica
Obiettivo 8: Lavoro dignitoso e crescita economica
Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
Più li istruiamo, più li perdiamo. Per la prima volta, secondo Svimez, i laureati in fuga dal Sud del Paese superano i lavoratori non qualificati
Sommato al calo demografico sarà un fattore di mancato sviluppo. Colpa dei salari troppo bassi
Il lavoro è un fattore mobile: se non è remunerato adeguatamente porta il lavoratore a spostarsi; per cui sempre più spesso, dopo la laurea, i giovani italiani guardano all’estero per un’opportunità di carriera.
“In tutti i Paesi avanzati – afferma ad Agenda17 Annamaria Nifo, docente di Economia applicata presso il Dipartimento di economia management e metodi quantitativi dell’Università del Sannio – avere un titolo di studio terziario conviene perché garantisce migliori livelli di occupazione; in Italia invece il beneficio della laurea è minore. La laurea in Italia ripaga poco dell’investimento.”
Il Pil dell’Italia è cresciuto più al Sud. Ma resta il divario con il Nord. Salari bassi, imprese piccole, laureati in fuga sono le cause principali
Il Paese ha fatto meglio dell’Europa, ma ha accumulato un ritardo ventennale, segnala l’economista Annamaria Nifo
L’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno (Svimez) ha stimato che, nel 2023, il Prodotto interno lordo (Pil) dell’Italia è cresciuto rispetto all’anno precedente di +0,9% al di sopra della media europea (+0,4%). A questa crescita hanno contribuito in maniera difforme le quattro macroaree italiane: il Mezzogiorno +1,3%, il Nord-Ovest +1%, il Nord-Est +0.9% e il Centro +0.4%. La crescita del Mezzogiorno si deve principalmente agli investimenti nelle opere pubbliche, nel Nord, invece, la minore crescita è dipesa dal calo del valore aggiunto dell’industria e dell’agricoltura penalizzata dai fattori climatici avversi.
In Italia il primato per Pil di montagna grazie ad artigianato e turismo. Ma gli abitanti se ne vanno
Investire nella sicurezza del territorio e contro il cambiamento climatico
L’Organizzazione delle nazioni unite (Onu) riconosce i territori montani come risorsa globale ed essenziale per l’umanità e il Pianeta. Oltre al fondamentale ruolo a livello ambientale, climatico e culturale, hanno un peso sempre maggiore anche nel settore economico. E, nell’Unione europea (Ue), è l’Italia il primo Paese per Prodotto interno lordo (Pil) generato in aree montane con oltre un quarto (27,7%) del totale europeo prodotto in esse.
Ecuador, un altro mondo è possibile. Il caso di Salinas: dalla miseria e sfruttamento all’affermazione di una “ricchezza comunitaria” (1)
In un Paese oppresso da violenza ed emigrazione ma che ha deciso di uscire dall’economia fossile
Nel 1971, quando arrivarono i primi volontari, il capoluogo Salinas de Guaranda in Ecuador, situato nella provincia di Bolívar a 3.550 metri di altitudine nei pressi del vulcano Chimborazo, contava un centinaio di famiglie che vivevano in capanne. Circa il 45% dei bambini moriva prima di compiere un anno di vita. Cinquant’anni dopo Salinas de Guaranda è il centro di un sistema economico produttivo basato su quattro attività: agricola/alimentare, turistica, artigianale ed educativo/culturale. Nel territorio, inoltre, è possibile contare circa trenta microimprese e cooperative che assicurano il lavoro a tempo indeterminato a centinaia di salineros.
Ecuador, un altro mondo è possibile. Il caso di Salinas: dalla miseria e sfruttamento all’affermazione di una “ricchezza comunitaria” (2)
Il modello di “società aperta” che possiamo ritrovare anche in esperienze vicine a noi, da Massenzatica a Modena
Da un pugno di capanne dove negli anni Settanta metà dei bambini moriva prima di compiere il primo anno di vita, Salinas de Guaranda in Ecuador è diventato in cinquant’anni il centro di un sistema economico produttivo basato su quattro attività: agricola/alimentare, turistica, artigianale ed educativo/culturale. Nel territorio, inoltre, è possibile contare circa trenta microimprese e cooperative che assicurano il lavoro a tempo indeterminato a centinaia di salineros.
Regolamentare l’Intelligenza artificiale. L’approccio “orizzontale”, scelto dall’Ue, non convince il giurista Andrea Bertolini del Sant’Anna di Pisa
ChatGPT è diversa da un’auto a guida autonoma. Ma l’Europa ha urgenza di decidere: USA e Cina incalzano
Entro la fine di quest’anno, i Paesi dell’Unione europea (Ue) dovrebbero approvare un testo di legge definitivo che assicuri il rispetto dei diritti fondamentali e dei valori riconosciuti dall’Ue nel contesto dell’IA e di tutte le sue possibili applicazioni.
Gli stati membri sono attualmente coinvolti in colloqui, o triloghi, sulla base della posizione negoziale sul cosiddetto Artificial Intelligence Act adottato Parlamento europeo il approvato il 14 giugno scorso.
ChatGPT. Affrontare la perdita di lavoro nell’era dell’automazione e dell’Intelligenza artificiale
Nuove opportunità, ma milioni di posti di lavoro qualificato a rischio. Servono adattamento e formazione
ChatGPT e Midjourney sono due sistemi di intelligenza artificiale, definiti generativi perché in grado di generare contenuti. Il primo è integrato in una chat ed è in grado di rispondere alle domande che gli vengono poste, dimostrando ampia conoscenza dello scibile umano e l’abilità di mantenere una conversazione attiva ricordandosi quanto già stato detto, il secondo è un sistema in grado di generare immagini anche estremamente realistiche partendo da una descrizione testuale del contenuto dell’immagine (forse qualcuno ricorderà la foto di Papa Francesco in piumino bianco).
La globalizzazione dell’economia si regge sulle spalle dei lavoratori migranti (2)
Gli stranieri contribuiscono al bilancio statale e sono un ammortizzatore sociale nelle crisi
In Italia nel 2021 l’occupazione ha registrato una ripresa: il numero degli occupati totali è salito a 22.554 milioni, con un recupero significativo rispetto alle perdite causate dalla pandemia nell’anno precedente. Nel 2021 gli stranieri occupati in Italia rappresentano un decimo dei lavoratori totali e
sono stati un totale di 3,14 milioni suddivisi tra circa 285mila dipendenti agricoli, 1,9 milioni dipendenti in altri settori, 532mila collaboratori domestici e 421mila autonomi.
La globalizzazione dell’economia si regge sulle spalle dei lavoratori migranti (1)
Istat: occupati in lavori poveri, senza riconoscimento delle qualifiche
Dall’ America Latina al Nord America, dall’Asia e dall’Africa all’Europa, milioni di persone nel Mondo lasciano il proprio Paese di origine in cerca di un impiego, non necessariamente un lavoro migliore ma qualsiasi lavoro. Secondo l’Organizzazione Internazionale del lavoro (International Labor Organization -ILO) la migrazione per lavoro costituisce un aspetto fondamentale della globalizzazione e provoca un significativo impatto sull’economia mondiale perché i lavoratori migranti inviano a casa rimesse preziose per le economie dei Paesi di origine per sostenere le proprie famiglie.
I trafficanti di esseri umani ora usano tecnologie digitali
In Italia, per il crimine organizzato è la terza fonte di guadagno dopo armi e droga
Secondo l’ultimo report sulla tratta di esseri umani pubblicato di recente dall’Ufficio delle Nazioni unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (United Nations Office on Drugs and Crime, UNODC), durante la pandemia è incrementato l’uso da parte dei trafficanti delle tecnologie digitali per reclutare e mantenere il controllo sulle proprie vittime, fenomeno definito cyber-trafficking.
Partecipare ad attività sociali e di volontariato migliora l’inserimento lavorativo, la percezione di sé e lo sviluppo sociale
Il nostro Paese ha una grande vocazione solidale: va rafforzata, oltre le logiche di mercato, secondo Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà
Il rapporto “Sussidiarietà e… sviluppo sociale”, pubblicato di recente dalla Fondazione per la sussidiarietà in collaborazione con l’Istituto nazionale di statistica (Istat), ha evidenziato una robusta correlazione positiva fra l’impegno sussidiario, la soddisfazione per la propria vita, l’inserimento lavorativo e lo sviluppo sociale.