Il cammino delle Comunità energetiche rinnovabili – dopo una lunga e tormentata fase legislativa e normativa – si avvia a diventare una delle prospettive più interessante per un cambiamento epocale nella produzione, gestione e condivisione dell’energia.
Oltre a contribuire in modo significativo alla transizione energetica verso le fonti rinnovabili, le Cer sono già oggi indicate come una realtà in grado di contrastare la povertà energetica, promuovere forme di aggregazione, partecipazione e cooperazione, promuovere e attuare una vera democrazia energetica.
Categoria: Energia pulita e accessibile
Obiettivo 7: Energia pulita e accessibile
Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni.
Comunità energetiche rinnovabili di “seconda generazione”: un cambio di modello è ora possibile verso transizione alle rinnovabili, democrazia energetica e contrasto alla povertà
Contributi al dialogo – Fonti fossili. Il piano inclinato della crisi ambientale, e le lotte che fioriscono
La questione dell’utilizzo delle energie fossili è sempre al centro del dibattito sui cambiamenti climatici. Se da un lato la buona notizia è che il contributo delle rinnovabili si sta avvicinando a quello delle fonti fossili, dall’altro, la situazione dell’aumento delle temperature è talmente grave da sembrare fuori controllo addirittura da parte degli scienziati
Pubblichiamo il commento che ci ha inviato Pippo Tadolini, del Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”.
Rigassificatore, gasdotto in terra e trivellazioni in mare. Ravenna al centro di grandi interventi, emblema di un modello energetico
Pericoli per la salute e l’ambiente, progetti vecchi e previsioni sbagliate, secondo i comitati
Ravenna, già terra di conquista del settore fossile da decenni, oggi si appresta a ricevere la nave BW Singapore, il gigantesco rigassificatore galleggiante al largo della spiaggia di Punta Marina. È una nave di grandissime dimensioni, trecento metri di lunghezza e un’altezza pari a un palazzo di otto-dieci piani.
A SCUOLA DI AGENDA17 Transizione energetica: gli italiani la vogliono, gli esperti indicano la strada ma siamo in ritardo sull’Obiettivo 7 dell’Agenda Onu 2030
Un rapporto de La Sapienza conferma le azioni da intraprendere, e i dati di Observa rilevano la disponibilità dei cittadini
Sul problema della transizione energetica è in atto un’interessante convergenza fra esperti e opinione pubblica. È un fenomeno che vale la pena osservare con attenzione perché, in passato, spesso le opinioni degli scienziati e dei ricercatori erano lontane da quelle dei cittadini che venivano accusati di sostenere posizioni non fondate sulla realtà dei dati.
Gli scienziati europei: vietare subito l’installazione di nuove caldaie a gas
Per mitigare il cambiamento climatico è necessario vietare le nuove caldaie a gas, smettere di usare tutti i combustibili fossili, e aumentare in modo massiccio la produzione di elettricità da fonti di energia rinnovabili. È quanto afferma il nuovo rapporto sul futuro del gas dell’European Academies Science Advisory Council (EASAC).
Comunità energetiche rinnovabili: molto più che l’autoconsumo. Superare la discontinuità delle rinnovabili è possibile, secondo Zulianello, ricercatore di Rse
Gli italiani favorevoli alle Cer ma l’Ue in ritardo
A quasi quattro mesi di distanza dalla notifica del decreto a Bruxelles da parte del Ministero italiano dell’ambiente e della sicurezza energetica per ottenere il via libera necessario alla svolta normativa che consenta il decollo delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) nel nostro Paese, la risposta positiva dell’Unione europea (Ue) si fa ancora attendere.
Sotto il centro di Bologna ripartirà la piccola centrale idroelettrica del canale Cavaticcio
I mini impianti sono utili, ma la loro sostenibilità dipende da molti fattori
A partire da febbraio, il Comune di Bologna ha avviato il restauro della centrale idroelettrica del Cavaticcio, che dovrebbe riprendere a funzionare entro la fine del 2023. Sfruttando il naturale salto di quindici metri del canale che passa nel sottosuolo, il Comune stima che sarà in grado di aumentare la produzione di energia della città di circa 2mila MWh l’anno. Con 1 MW di potenza, si tratterebbe inoltre del più grande impianto all’interno di un centro storico in Italia.
Con volontà e investimenti la decarbonizzazione è possibile, secondo l’ingegnere Piva di Unife
Il mix energetico europeo è un approccio troppo cauto
“L’approccio del mix energetico, che affianca diverse fonti di produzione di energia, comprese quelle fossili, è troppo cauto: siamo riusciti a fare le cose quando c’è stata la volontà. L’unica alternativa è essere decisi: il mix è una prospettiva di buon senso, ma è un approccio estremamente conservativo. Dovremmo imparare da una crisi energetica come quella appena vissuta, che non è stata determinata solo alla guerra ma anche e soprattutto da prezzi troppo bassi e mancanza di investimenti.” È quanto dichiara ad Agenda17 Stefano Piva, docente di Fonti energetiche rinnovabili presso l’Università di Ferrara.
Bene le rinnovabili in Ue secondo Ember. Ma per l’economista Fazioli di Unife restano molti problemi
Persa la sovranità sulle fonti, ora dipendiamo dal mercato. Puntare su accumulo e comunità energetiche
Ember, il think tank ambientale senza scopo di lucro che si batte per la decarbonizzazione, ha rilasciato l’European Electricity Review, un’analisi della produzione energetica in Europa nel 2022, e ha posto l’accento soprattutto sulla crescita dell’energia da fonti rinnovabili. In particolare, il report rileva che negli ultimi quattro mesi dell’anno è calata la produzione di carbone (-6% rispetto al 2021), soprattutto grazie a un calo della domanda di elettricità, e nel 2023 si prevede un’ulteriore diminuzione del 20% della produzione di energia da fonti fossili.
Elettricità da rinnovabili: 360 miliardi di euro di benefici e 540 mila posti di lavoro entro il 2030
Bisogna passare da uno a dieci Gigawatt installati per anno, secondo lo studio di Enel Foundation
“L’elettricità prodotta da fonti rinnovabili rappresenta la via fondamentale per attuare gli obiettivi che ci siamo posti entro il 2050” ha dichiarato il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in occasione della presentazione dello studio di Elettricità Futura, Enel e Althesys “La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030” di Enel Foundation. Il Piano 2030 del settore elettrico prevede infatti benefici economici pari a 360 miliardi di euro, che dovrebbero ricadere sulla filiera e sull’indotto, a cui si aggiungerebbero 540 mila nuovi posti di lavoro nel settore elettrico.
Contributi al dialogo – Energia. “Gassificazione totale” nel piano nazionale
A Piombino l’11 marzo manifesta l'opposizione
La guerra in Ucraina ha reso ancora più drammaticamente evidente il ruolo che hanno le fonti energetiche nelle nostre società. Lo scenario peggiore è quello di un incidente che coinvolga le centrali nucleari, ma anche la transizione verso fonti energetiche “pulite” ha incontrato nuovi ostacoli a causa della temuta mancanza di approvvigionamenti di gas dalla Russia. Mentre da tempo era in corso un acceso dibattito sul mix di energie necessario per la transizione, la guerra ha spinto alla corsa ad accaparrarsi forniture di gas in grandi quantità in nuovi mercati e diverse modalità, fra cui i rigassificatori, la cui installazione ha suscitato ulteriori dubbi e proteste.
La Chiesa nelle Comunità energetiche rinnovabili: emergenza ambientale e crisi sociale vanno affrontate insieme (2)
Modello Cremona: rete territoriale con amministrazioni, finanziatori, tecnici, enti, famiglie e imprese, secondo Eugenio Bignardi
Uno dei progetti in corso che vede le parrocchie italiane impegnate nella costituzione di Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sul territorio riguarda la diocesi di Cremona. “Noi partiamo dall’idea che la Cer sia anzitutto un’esperienza di comunità, legata a un territorio non troppo grande. È però anche un’occasione di confronto tra parrocchie e Comuni, che devono sempre essere presenti, e successivamente coinvolgiamo gli enti del terzo settore. Poi, una volta costituito il nucleo promotore, allarghiamo il progetto a famiglie e imprese