Educare alla nonviolenza nella scuola. L’ora di educazione civica non basta e “indottrinare alla pace” non serve

La cultura della non violenza, sia come mezzo di risoluzione dei conflitti sia come strumento educativo, e la ricerca del dialogo in un conflitto intrattabile come quello tra Israele e Palestina è stata al centro del convegno “Pace e pacifismo: un’agenda per il Mondo”. Elena Buccoliero è intervenuta sul tema “Esperimenti di nonviolenza nei contesti educativi”. Di seguito ci propone i punti fondamentali del suo contributo

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Avvio molto difficile per la Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, cruciale per la sicurezza

Situazione di grave tensione globale. Incancrenite precedenti contrapposizioni e messo in discussione anche il principio di deterrenza nucleare

Si è svolta a Vienna dal 31 luglio all’11 agosto, sotto la presidenza dell’ambasciatore finlandese Jarmo Viinanen, la prima sessione del comitato preparatorio (PrepComI) dell’undicesima conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione (NPT), prevista per
il 2026. Dopo due settimane di discussioni su questioni che hanno un’importanza fondamentale per la sopravvivenza del Mondo, gli Stati parte hanno concluso la riunione non solo senza produrre un documento condiviso, ma addirittura litigando su quali documenti si potessero elencare nel rapporto procedurale.

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Le parole e le cose – Sviluppo

Non è una meta determinata a priori, ma un percorso lungo cui tentare di migliorare la nostra convivenza e risolvere le conflittualità

Sviluppo è innanzitutto e intrinsecamente cambiamento; è economico quando ci si riferisce ai modi di provvedere e impiegare mezzi e risorse. Tale cambiamento si è sostanziato in un percorso millenario lungo il quale si riconoscono due grandi svolte o “rivoluzioni”: il passaggio dal nomadismo alla sedentarietà intorno al 7000 a.C. e l’avvio dell’industrializzazione nella seconda metà del XVIII secolo.

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Oppenheimer e l’accordo fallito sulla bomba atomica

Per carenza di cultura politica, gli scienziati pensarono di estendere la razionalità scientifica ai rapporti internazionali

Alessandro Pascolini, il cui contributo alla comprensione dei problemi della guerra in corso in Ucraina, e in generale della ripresa della corsa agli armamenti, i lettori di Agenda 17 ben conoscono e apprezzano, in questa ricostruzione storica mostra come dopo l’impiego dell’arma atomica nella Seconda guerra mondiale si era “giunti alla definizione della sola via razionale per la prevenzione della corsa alle armi nucleari”: quella elaborata dalla razionalità scientifica. Ma proprio la “carenza di cultura e di linguaggio politico della comunità scientifica” fu, come rileva l’autore alla fine dell’excursus, un elemento fondamentale del fallimento di quell’accordo.

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Assange a un passo dal carcere a vita negli Stati Uniti. Ultima possibilità di appello

Al centro c’è la libertà di stampa, garantita dal suo modello di giornalismo. Senza siamo ciechi: ieri l’Iraq, oggi l’Ucraina

In una sentenza di tre pagine emessa il 6 giugno, il giudice dell’Alta corte britannica ha respinto l’appello di Julian Assange, fondatore di Wikileaks, contro l’ordine di estradizione degli Stati Uniti, firmato un anno fa dal ministro degli interni britannico. Assange si trova da quattro anni nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh a Londra e, se estradato, rischia una pena fino a 175 anni di carcere.

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Le parole e le cose – Diniego

Automatismo difensivo dalla paura del disastro climatico

Conosciamo ma non sentiamo: la scissione ragione/sentimento e il diniego della realtà sono  conseguenza della gravità della crisi climatica. Pur essendo informati e consapevoli dell’origine antropica del problema non riusciamo a reagire e ad attivare strategie politiche e sociali e comportamenti individuali all’altezza della nuova era che chiamiamo Antropocene.

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Falla nella diga sul Dnipro: nuovo problema per la centrale di Zaporizhzhya

Oltre all'insicura disponibilità di elettricità, diminuzione di personale e vicinanza delle operazioni militari

L’impianto nucleare ucraino di Zaporizhzhya (ZNPP) torna al centro dell’attenzione a seguito del danneggiamento della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka (KHPP) sul fiume Dnipro (Dnepr, anche Nipro o Boristene in italiano) nell’area di Nova Kakhovka, circa 55 km a nord-est della città di Kherson e un centinaio di km a valle appunto della ZNPP, che utilizza proprio il bacino generato dalla diga per la refrigerazione dei reattori e come pozzo di calore.

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Dieci anni fa il disarmo chimico della Siria: era un altro mondo

Raro esempio di razionalità politica e diplomazia degli organismi internazionali e di Usa e Russia

Molti sono i motivi per ricordare questo anniversario, prima di tutto perché si tratta dell’ultimo evento di disarmo raggiunto finora a livello mondiale. E di un disarmo significativo, che ha distrutto l’intero arsenale nazionale di una classe di armi “di distruzione di massa”, con l’eliminazione definitiva della completa filiera di acquisizione, dalla produzione degli agenti alla confezione dei proiettili finali.

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Senza neve

I cittadini delle Terre alte devono essere protagonisti della transizione

Parlare di neve, oggi, significa parlare soprattutto della sua assenza. Significa capirne le ragioni, le conseguenze e le inevitabili dinamiche che condizionano – e condizioneranno sempre più – non solo le economie di montagna e il turismo invernale, ma anche l’ambiente e le nostre vite.

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Contributi al dialogo – Conversione ecologica dell’economia e della società

Mobilitazioni dei soggetti e movimenti sociali

La transizione energetica è il tema su cui Agenda 17 declina gran parte dell’ Obiettivo 7: Energia pulita e accessibile. Gli aspetti tecnici e scientifici si intrecciano con quelli economici e ambientali e chiamano in causa i limiti dei modelli di produzione e di consumo.
Il “mix energetico” deciso dall’Unione europea, entro il quale si deve muovere la transizione negli Stati membri, prevede il gas naturale; ma dalla guerra in Ucraina alla decisione di installare i rigassificatori questa decisione è diventata ancor più controversa.

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“Cura del Mondo e urgenza climatica”. Partire dall’eredità del pensiero di Elena Pulcini

Convegno dell'associazione AfsEP a Firenze

“Consapevole dell’urgenza di intervenire per contrastare l’escalation dei rischi globali, provocati dall’orientamento individualista e acquisitivo dell’homo oeconomicus, figura dominante nella società contemporanea e principale responsabile della deriva autodistruttiva dell’umanità e del Pianeta, Elena Pulcini lascia in eredità un pensiero teso al recupero e allo sviluppo delle facoltà relazionali emotive ed affettive, oggi indispensabili per una radicale trasformazione del soggetto, da cui partire per scongiurare la catastrofe globale.” Elena Pulcini  (10/3/1950 – 9/4/2021) ha insegnato per molti anni Filosofia sociale all’Università di Firenze e, con queste parole, il sito dell’associazione a lei dedicata (AfsEP- Associazione di filosofia sociale Elena Pulcini) ricorda il suo campo di interessi e l’impegno intellettuale e civile, che l’associazione intende valorizzare.

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