L’obesità infantile è un’emergenza sociale, che causa problemi di salute anche in prospettiva di crescita e vita futura. Negli ultimi quattro decenni, il numero di bambini e adolescenti con obesità è aumentato di oltre dieci volte, per un totale di circa 120 milioni nel Mondo. È la Società italiana di pediatria (Sip) a rilanciare l’allarme. L’appello per ripristinare sani stili di vita, messi a dura prova in questi anni di pandemia, arriva dagli specialisti, riunitisi recentemente a Sorrento al Congresso italiano di pediatria.
Categoria: Consumo e produzione responsabili
Obiettivo 12: Consumo e produzione responsabili
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo.
1- Massimiliano Mazzanti, sostenibilità ed efficienza necessitano di cooperazione internazionale, afferma l’economista. E i produttori devono assumersi maggiori responsabilità
2- Istat, quanto siamo lontani dal traguardo di consumo e produzione responsabile. L’obiettivo 12 dell’ Agenda 2030 dell’ Onu misurato secondo otto parametri
Anche lo Spazio è una risorsa esauribile
Detriti in orbita a causa di un nuovo incidente. Rischi per i satelliti e l’industria aerospaziale
Quando si parla di consumo responsabile, in particolare per quanto riguarda la gestione sostenibile delle risorse e la riduzione degli scarti, l’attenzione è concentrata sugli ambienti terrestri e acquatici. Ma esiste un altro “ambiente” nel quale le questioni di sostenibilità sono sempre più problematiche: lo Spazio. Recentemente la Space Force statunitense, la nuova branca delle forze armate americane responsabile delle attività militari aerospaziali, con un tweet ha confermato l’esplosione in orbita di un razzo di fabbricazione russa, che si è frantumato in almeno sedici pezzi.
Dal 15 maggio consumiamo più di quanto il Pianeta mette a nostra disposizione
Al nostro Paese servirebbero 2,7 Terre
Quest’anno, la data in cui abbiamo esaurito quanto possiamo consumare è caduta due giorni più tardi rispetto al 2021. Ma non c’è da essere tanto soddisfatti. Se tutti gli abitanti del Pianeta vivessero come gli italiani, servirebbero 2,7 Terre per sostenere la popolazione mondiale.
A trent’anni da Rio de Janeiro l’Umanità al bivio
La sostenibilità è ancora un obiettivo lontano. Cosa abbiamo sbagliato, perché e cosa dovremmo fare
Coloro che si occupano di sostenibilità sanno che quest’anno si celebrano diversi anniversari importanti: cinquant’anni dalla prima storica Conferenza di Stoccolma durante la quale per la prima volta si posero al centro della riflessione internazionale le questioni dell’inquinamento e della protezione dell’ambiente; cinquant’anni dall’evento – minore ma intellettualmente più rilevante – della Conferenza del Dai Dong, summit indipendente organizzato proprio a Stoccolma in preparazione della conferenza ONU; cinquant’anni dalla pubblicazione del primo famosissimo rapporto “The Limits to Growth”, elaborato da alcuni scienziati del Massachusetts Institute of Technology di Boston, coordinati da Donella Meadows, a cui si era rivolto Aurelio Peccei, il visionario industriale e manager fondatore del Club di Roma; infine, trent’anni dal primo Summit della Terra di Rio de Janeiro durante il quale il concetto di sviluppo sostenibile, definito nel 1987 da Gro Harlem Brundtland, venne presentato al mondo.
Istat, quanto siamo lontani dal traguardo di consumo e produzione responsabile
L’obiettivo 12 dell’ Agenda 2030 dell’ Onu misurato secondo otto parametri
L’Istituto nazionale di statistica (Istat) redige annualmente un Rapporto SDGs (Sustainable Development Goals) nel quale illustra lo stato di attuazione in Italia dei 17 obiettivi (GOAL) dell’Agenda Onu 2030.
L’edizione 2021 in riferimento all’obiettivo 12 – consumo e produzione responsabile – mostra che i progressi nel contenimento del consumo di materia (CMI), verificatisi a partire dal 2010, negli ultimi cinque anni hanno subito una battuta d’arresto.
On the road
Nel progetto fotografico “Time to Change” di Stefano Guindani per Banca generali, pneumatici fuori uso avviati a recupero
Nel 2020, in Italia, la quantità di pneumatici fuori uso (pfu) avviata a recupero dai due principali consorzi di gestione – Ecopneus ed Ecotyre – è stata di 201.115 tonnellate. Il 41% dei materiali separati è stato avviato a recupero di materia e il 59% a recupero di energia come combustibile.
Uno dei mercati con il maggior potenziale di sviluppo per la circolarità di pfu è quello degli asfalti modificati con tecnologie rubberized asphalt. Se la Spagna è leader europeo del settore, con oltre 1.600 km di strade realizzate con queste tecnologie, in Italia i chilometri sono poco meno di 600, pari allo 0,09% circa degli oltre 650mila km della rete stradale nazionale.
Una nuova legislazione europea sulle plastiche. Con il parere dei cittadini
La Commissione europea ha lanciato una consultazione online
C’è tempo fino al 15 marzo per partecipare alla consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea per chiarire il ruolo che le plastiche a base biologica, biodegradabili e compostabili possono avere nel conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, in linea con il Green Deal europeo.
Storico accordo Onu per fermare l’inquinamento da plastica. Ma bisogna monitorare nuove sostanze e rischi ignoti
L’80% di molecole immesse nell’ambiente è ancora da valutare
Gli Stati membri delle Nazioni unite all’Assemblea delle nazioni unite per l’ambiente (United Nations Environment Assembly UNEA-5.2) hanno deciso all’unanimità di elaborare un Trattato giuridicamente vincolante per porre fine all’inquinamento da plastica. E’ un impegno solenne accolto con grande favore e, persino commozione, da parte dei delegati presenti. Ma occorrerà un grande e difficile impegno per conseguire risultati concreti. Un passaggio prioritario e fondamentale per la riduzione dell’inquinamento da sostanze di sintesi come la plastica è quello di conoscere ciò che viene immesso nell’ambiente. Ma siamo molto lontani da questo obiettivo.
Sviluppo sostenibile: l’Italia è ancora lontana dagli obiettivi dell’Agenda 2030
Regioni, province e città sotto la lente del Rapporto 2021 dell'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile
Nonostante sempre più territori siano impegnati nella pianificazione di strategie di sviluppo sostenibile, il nostro Paese è ancora lontano dal raggiungimento della sostenibilità sociale, economica e ambientale. Tra gli obiettivi di sviluppo sostenibili stabiliti dall’Organizzazione delle nazioni unite (Onu), solo quelli riguardanti le coltivazioni biologiche e la riduzione dei tempi della giustizia sono stati raggiunti dalla maggior parte dei territori. Per altri obiettivi come la riduzione dei gas serra e l’efficienza energetica, si stanno attuando interventi significativi, mentre per il consumo di suolo e la protezione delle aree marine, anche se l’urgenza è chiaramente percepita, c’è ancora molto da fare.
Obiettivo 12 Sostenibilità ed efficienza necessitano di cooperazione internazionale, afferma l’economista Massimiliano Mazzanti. E i produttori devono assumersi maggiori responsabilità
L’obiettivo deve essere ridurre i rifiuti, e non solo differenziare e riciclare. Ma per fare questo non basta la responsabilizzazione dei consumatori; occorre che siano anzitutto i produttori ad agire. La sostenibilità si persegue attraverso l’innovazione dei materiali, dei processi e dei comportamenti. Ma al centro devono esserci le politiche delle istituzioni internazionali.
Italiani consapevoli del degrado dell’ambiente, ma ignorano le soluzioni digitali possibili. Compito delle istituzioni rendere le tecnologie più accessibili
La trasformazione digitale nella catena di produzione e consumo: presentati i dati Ipsos a “Smart Environment”
La sostenibilità negli ultimi anni è diventata una prerogativa imprescindibile per qualunque attività umana, tanto nella vita comune quanto nell’ambito della grande produzione e distribuzione. L’educazione ad azioni sostenibili e alla conoscenza delle tematiche ambientali sta raggiungendo buoni risultati a livello di consapevolezza, ma l’attuazione massiccia di pratiche sostenibili sembra ancora un risultato lontano da raggiungere.
Liberarsi dalla plastica. I progetti dell’associazione Plastic Free con amministrazioni e commercianti
L’Italia è uno dei paesi in cui si consuma più acqua in bottiglia: 200 litri all’anno pro capite contro i 118 in media nei paesi dell’Unione europea. Si stimano circa otto miliardi l’anno le bottiglie di plastica con impatto ambientale rilevante, oltre a una spesa non trascurabile.