Le parole e le cose – Antropocene

La reale portata del termine non può essere colta senza l’inestricabile compresenza dei livelli: scientifico-naturale, storico, politico, etico, antropologico

Nel corso di poco più di vent’anni l’Antropocene si è conquistato una posizione preminente nel dibattito pubblico, ben al di là del contesto specialistico che lo ha partorito, al punto da diventare non solo un trend topic, ma addirittura un cliché: un’etichetta (vuota) buona per quasi qualsiasi utilizzo. Nella sua brevità, questo contributo si propone di delineare per sommi capi: significato, storia e possibili esiti di tale concetto, la cui reale – e solida – portata rischia di venir eclissata dal suo stesso successo.

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Fuoripista vietato

La monocoltura dello sci non regge al cambiamento climatico

La stagione sciistica si scontra con l’assenza di neve. La nuova normalità è la neve artificiale: dalle Olimpiadi invernali alle piste di tutto il Mondo, gli sport invernali non possono rinunciarvi. Le Olimpiadi di Pechino, ad esempio, si sono affidate quasi completamente all’innevamento artificiale, in una Regione i cui inverni si sono già accorciati di oltre dieci giorni rispetto agli anni Settanta.

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DOSSIER MONTAGNA: ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE Ripensare tutto: sicurezza, abitare, relazioni umane, cura dell’ecosistema

Bilancio con Benedetti, Calzolari, Gogna e Mercalli. Al centro la crisi climatica

L’anno internazionale dello sviluppo sostenibile della montagna sta arrivando all’ultima tappa: la stagione invernale, che – perlomeno in Europa – coincide con quella della sci. È tempo di  bilancio dei mesi appena trascorsi, prima di dedicarci a quella che ormai è chiamata la “monocoltura dello sci”, che ha la sua apoteosi nelle Olimpiadi invernali. 

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DOSSIER MONTAGNA: ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE Se la montagna soffre, soffriamo anche noi

Celebrazioni: occasione perduta. Ripartire dal basso e dai giovani

A guardarle dal basso sono belle. Anzi, bellissime. E il mondo, visto da lassù, si presenta nuovo, con tutt’altre prospettive e contorni inediti. Non è retorica, ma un’ammissione inalienabile del reale. Ammesso ovviamente che questa bellezza delle montagne, tutt’altro che illusoria, non sia inquinata nello sguardo dagli effetti di interventi umani di discutibile significato, che spesso corrispondono anche a un doloroso e profondo impatto ambientale. Questa premessa apparentemente trascurabile è invece utile e necessaria per fare una riflessione sull’Anno internazionale dello sviluppo sostenibile della montagna, proclamato dall’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu) per questo 2022 e che sta per chiudersi.

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DOSSIER MONTAGNA: ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE Il pericolo non si affronta con l’ossessione della sicurezza, secondo Alessandro Gogna

La lezione della Marmolada: alpinismo con libertà, responsabilità e conoscenza del cambiamento climatico

Marmolada, 3 luglio 2022, ore 14.30: un’enorme massa di ghiaccio si stacca dalla parte alta del ghiacciaio e scivola a valle, trascinando detriti e uccidendo undici alpinisti.

Subito parte la litania dei “si poteva” e dei “si doveva”: prevedere, informare, monitorare, vietare. Con gli inevitabili colpevoli individuali e istituzionali che, a vario titolo, non hanno previsto, informato, monitorato, vietato. La tragedia, si dice, sarebbe stata certo evitata se fossero state messe in atto le giuste misure di divieto, monitoraggio, informazione e prevenzione. Un circolo vizioso che pare individuare nella strada normativa dei regolamenti, dei divieti e dei patentini l’unica possibile per frequentare la montagna in sicurezza.

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DOSSIER MONTAGNA: ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE Vivere in alta quota per sfuggire al riscaldamento globale: per Luca Mercalli è ancora possibile

Le terre alte resteranno comunque più vivibili. Cambieranno paesaggi e turismo

“Non voglio dipingere la montagna come un Eldorado – afferma ad Agenda17 Luca Mercalli, climatologo e presidente della Società meteorologica italiana (Smi)  –. È un luogo che avrà i suoi problemi come qualsiasi altro, ma almeno rispetto al caldo, che è l’elemento più vistoso e certo  del cambiamento climatico (non a caso si chiama riscaldamento globale), la montagna è ancora un luogo dove avere un po’ più di fresco. 

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DOSSIER MONTAGNA: ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE I rifugi alpini come luogo di condivisione sociale e confronto, secondo Giacomo Benedetti, vicepresidente Cai

In carenza di interventi di mitigazione climatica, le relazioni tra chi vive il territorio sono un’alternativa per nuove risposte

Le temperature elevate della primavera ed estate associate alla carenza idrica evidente già a inizio luglio anche ad alta quota hanno preoccupato da subito i rifugisti che temevano una chiusura anticipata della stagione di lavoro. Qualche precipitazione nel mese di agosto associata a interventi per migliorare la captazione dell’acqua hanno garantito il mantenimento dei servizi in quota fino a metà-fine settembre come da prassi.
Giacomo Benedetti, neoeletto alla vicepresidenza generale del Club alpino italiano (Cai), racconta ad Agenda17 come è andata la stagione estiva.

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DOPO COP27 Brasile, Indonesia e Repubblica del Congo uniti in una OPEC delle foreste pluviali

Se paghiamo il petrolio al prezzo stabilito dal cartello dei produttori, dovremmo remunerare così anche le risorse ambientali

Sono in corso trattative tra Brasile, Indonesia e Repubblica Democratica del Congo (RDC) – i tre grandi Paesi che detengono oltre metà della foresta pluviale tropicale del Pianeta – per formare un’alleanza strategica, soprannominata l’OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries) delle foreste pluviali.
L’alleanza è stata lanciata il 14 novembre 2022 alla Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici (Conference of Parties, COP27) in Egitto.

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DOPO COP27 Il ritorno del Brasile nella lotta alla crisi climatica

Forse la deforestazione dell’Amazzonia non si fermerà, ma sicuramente diminuirà, secondo Gianfranco Franz, docente Unife

La Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici (Conference of Parties, COP27), tenutasi in Egitto dal 6 al 18 novembre, ha visto il ritorno sulla scena internazionale di Luis Inácio Lula Da Silva, presidente eletto del Brasile, che assumerà l’incarico a partire dal primo gennaio 2023.
Nel suo discorso al summit globale del clima, il leader brasiliano ha criticato le spese eccessive per gli armamenti in un Mondo segnato da molteplici sfide, che vanno dalla fame ai cambiamenti climatici, sottolineando che la lotta alla povertà e alla crisi climatica non sono obiettivi separabili ma vanno affrontati insieme.

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Eventi estremi: alluvioni e desertificazione insieme

Paolo Ciavola di Unife: la crisi ambientale è complessa ma ha cause chiare, però si può intervenire anche con la partecipazione dei cittadini

Gli eventi meteorologici estremi associati a gravi inondazioni, dai forti nubifragi delle nostre latitudini alle violente tempeste tropicali, sono sempre più diffusi e frequenti. Limitiamoci a scorrere il calendario degli ultimi due mesi: a metà settembre, nelle Marche, le piogge torrenziali più intense degli ultimi dieci anni hanno portato all’inondazione di vaste porzioni di territorio, con tragiche conseguenze. Negli stessi giorni, il maltempo e le alluvioni colpivano anche la Spagna e il Portogallo.

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