2003, 2006, 2007, 2012, 2017 e ora 2022. L’Italia sta affrontando la sesta crisi idrica nell’arco di vent’anni. A causa di un inverno particolarmente siccitoso e di temperature superiori di due gradi rispetto alla media, il Po ha raggiunto livelli minimi che non si vedevano da settant’anni, secondo l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (AdBPo). Anche i laghi, eccetto il Garda, sono in sofferenza. La produzione di energia idroelettrica è calata quasi del 50% rispetto all’anno scorso ed è a rischio oltre un terzo della produzione agricola nazionale.
Valeria Vanzani
Valeria Vanzani, laureata in Astronomia, ha conseguito il Master in Giornalismo e Comunicazione Istituzionale della Scienza all’Università di Ferrara. Gestisce il blog Un Passo Oltre Il Cono Luce, dedicato a temi scientifici, sociali e di genere ed è autrice della saga per bambini Il Bosco Fatato.
L’aumento di un grado e mezzo, previsto dagli Accordi di Parigi, potrebbe essere raggiunto nei prossimi cinque anni
Probabilità in aumento, secondo i metereologi. Caldo record già in alcune Regioni
In almeno uno dei prossimi cinque anni la temperatura globale potrebbe già raggiungere il valore soglia stabilito dagli Accordi di Parigi, pari a +1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. A sancirlo è il Global Annual to Decadal Climate Update for 2022-2026 dell’Organizzazione meteorologica mondiale (World Meteorological Organization, WMO). Secondo il rapporto, la probabilità che avvenga lo sforamento è cresciuta costantemente dal 2015, quando era vicina allo zero, al 10% per gli anni 2017-2021 e fino al 48% per il periodo 2022-2026.