Ucraina: la violenza può sfuggire di mano alla politica. E per le armi atomiche sono saltati i colloqui di controllo

Castelli: “la guerra è l’anticamera di Auschwitz, non l'antitesi". Pascolini: "il clima di odio mina strumenti e prassi operative che prima funzionavano." E l'Europa ha interessi diversi dai Paesi anglosassoni

“Tutti i fenomeni di violenza organizzata, in particolare la guerra, si sa quando iniziano ma non dove vanno a finire. L’uso della violenza organizzata su vasta scala e prolungato nel tempo, infatti, mette in moto una serie di variabili politiche, economiche, e a volte perfino culturali, che possono portare a un’escalation della violenza stessa, fino all’uso della bomba atomica. È una specie di eterogenesi dei fini: difficilmente la violenza si lascia imbrigliare a strumento della politica e si arriva a un punto in cui cammina sulle proprie gambe, con il rischio di non riuscire a fermarla.” È quanto dichiara ad Agenda17 Alberto Castelli, docente di Storia delle dottrine politiche presso l’Università dell’Insubria.

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MONTAGNA, ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. Il cambiamento climatico travolge gli escursionisti sulla Marmolada

Crolla un pezzo del ghiacciaio per il caldo e l’assenza di neve. Dati e analisi del climatologo Mercalli e di Varotto, Unipd, coordinatore del Gruppo Terre Alte del Comitato scientifico del Cai

Nel primo pomeriggio di ieri, sulla Marmolada il crollo di un seracco ha provocato finora sette morti, otto feriti e quindici dispersi, ma il bilancio è ancora provvisorio, mentre continuano le operazioni di identificazione e soccorso. “Non erano prevedibili né il luogo né le circostanze: se fosse avvenuto di notte, infatti, non avrebbe fatto vittime. C’era ovviamente un maggior rischio generalizzato per l’ondata di caldo, ma si sarebbero dovuti chiudere al transito degli alpinisti tutti i ghiacciai delle Alpi in quattro diverse Nazioni e si tratta chiaramente di un provvedimento irrealizzabile” commenta ad Agenda17 Luca Mercalli, climatologo e presidente della Società meteorologica italiana (Smi).

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Assange estradato in USA. La decisione del Governo inglese è la sconfitta della libertà di stampa e della democrazia

La decisione temuta è arrivata. La ministra dell’interno inglese Priti Patel ha ordinato l’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti, dove rischia fino a 175 anni di carcere. “Una giornata buia per la libertà di stampa e per la democrazia britannica” si legge sul profilo Twitter di WikiLeaks, che annuncia il ricorso.

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Assange colpito perché ha svelato l’uso delle tecnologie di Rete nell’inchiesta giornalistica

Il metodo scientifico di WikiLeaks: “aprire” i dati, verificarli, condividerli e crittografare le fonti per proteggerle

“Il caso di Assange è semplicissimo da capire: si tratta di una mostruosa ingiustizia, nella quale per la prima volta nella storia degli Stati Uniti un giornalista rischia la prigione a vita per aver rivelato crimini di guerra e torture, mentre i criminali di guerra e i torturatori sono liberi come l’aria. Ora l’unica cosa che può salvarlo è la pressione dell’opinione pubblica, che deve far capire alla politica quanto è assurda e inaccettabile questa ingiustizia.” È quanto dichiarato da Stefania Maurizi, giornalista d’inchiesta de Il Fatto Quotidiano, alla Festa della legalità 2022 organizzata dal Comune di Ferrara.

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Ucraina. In caso di bombardamento, pericolo per le centrali nucleari. La gravità dipende dall’impianto

Controlli e monitoraggio in caso di fallout funzionano, ma gli accordi internazionali non proteggono reattori di ricerca e siti di stoccaggio

La guerra in Ucraina non solo ci ha messo di fronte alla possibilità del lancio di testate nucleari, ma ha fatto anche crescere la paura di possibili attacchi alle centrali nucleari che producono energia elettrica.
Questa mattina un missile russo è volato “criticamente a bassa quota” sulla centrale nucleare dell’Ucraina meridionale nella regione di Mykolayiv. Lo ha denunciato l’operatore nazionale delle centrali, Energoatom.

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MONTAGNA, ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. Le Olimpiadi di Cortina non lo sono

Grandi eventi, cambiamento climatico e speculazione sono i problemi, secondo il climatologo Mercalli e il docente di Uni Padova Varotto

Il mercato immobiliare in montagna sta vivendo un momento florido, secondo l’ultimo report di Legambiente. Questa crescita, trainata da pandemia e Superbonus, riguarda tuttavia in particolare le seconde case, con Cortina d’Ampezzo al primo posto a causa delle aspettative per le Olimpiadi invernali del 2026. Questo trend fa temere un aumento del consumo del suolo anche nelle aree montane, che, nell’ultimo rilevamento del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), risultavano invece tra le zone meno colpite. 

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MONTAGNA, ANNO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. Ripopolamento per la tutela del patrimonio locale

Cambiamento culturale e recupero dell'esistente le priorità. Il telelavoro è un’opportunità

Il 2022 è stato proclamato dall’Organizzazione delle nazioni unite (Onu) anno dello sviluppo sostenibile della montagna. Come sottolineato in una recente pubblicazione dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis), in montagna si concentra la metà degli hotspot di biodiversità, la cui preservazione è fondamentale nell’opera di mitigazione dei cambiamenti climatici. Inoltre, la montagna è un luogo fragile, nel quale persistono profonde disuguaglianze a livello economico, sociale, territoriale e geomorfologico. Cosa significa allora, oggi, pensare a uno sviluppo sostenibile per questi territori?

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Nuova serie di attacchi hacker all’Italia: impossibile negare il nostro pieno coinvolgimento nella guerra cibernetica

Un nuovo attacco cibernetico ha colpito le istituzioni del nostro Paese. Il collettivo russo Killnet ha rivendicato l’offensiva, partita alle 22 di giovedì 19 maggio contro i siti del Consiglio superiore della magistratura (Csm), l’Agenzia delle dogane, il Ministero degli esteri, dell’istruzione e dei beni culturali. “Non si tratta di uno scherzo o semplici ragazzate da parte di gruppi minori, ma è la conferma che abbiamo a che fare con attività molto serie e, quindi, pericoli concreti” commenta ad Agenda17 Stefano Pietropaoli, docente di Informatica giuridica presso l’Università di Firenze.

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La libertà di Assange è la libertà di stampa

Giornalismo scientifico, non fuga di notizie la sua lezione

La decisione finale spetta ora al Ministro dell’interno inglese, che deve pronunciarsi entro domani: se sarà estradato, Julian Assange rischia una condanna fino a 175 anni di carcere e, con essa, sarà inflitto un duro colpo alla libertà di stampa e al diritto di informazione. 

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Attacco informatico alle istituzioni italiane: la guerra in Ucraina è anche cibernetica

Contro il nostro invio di armi c'è la regia di una solida struttura politica, secondo il giurista Pietropaoli

Nel pomeriggio dell’11 maggio i siti di Senato, Ministero della difesa, Istituto superiore di sanità e Automobile club d’Italia (Aci) sono rimasti bloccati per alcune ore (salvo quello dell’Aci, tornato operativo il giorno successivo) a causa di un attacco informatico contro il nostro Paese. “Questo attacco conferma il quadro generale della guerra: era infatti già chiaro come fossimo tutti esposti anche sul piano cibernetico. L’azione ha consentito alla Russia di farci capire, anche senza un intervento militare diretto, che l’invio di armi in Ucraina non è un gesto che passa inosservato ma, al contrario, può scatenare ripercussioni su vari livelli, compreso quello della sicurezza informatica.” È quanto dichiara ad Agenda17 Stefano Pietropaoli, docente di Informatica giuridica presso l’Università di Firenze.

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Molti suicidi nelle nostre carceri sovraffollate e in condizioni precarie

Il tasso fra i più alti in Europa, rileva il Consiglio EU

È stato recentemente pubblicato il report Space I, con il quale ogni anno il Consiglio d’Europa, in collaborazione con gli esperti dell’Università di Losanna, fornisce statistiche sulla popolazione carceraria e gli istituti detentivi dei Paesi membri. Il nostro Paese si conferma tra i primi per sovraffollamento, ma ad allarmare è soprattutto il tasso di suicidi.

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La transizione ecologica non può avvenire senza giustizia sociale

Le città sono le maggiori responsabili dell’inquinamento. Ma secondo Farinella e Alietti di Unife la pianificazione urbana senza equità non funziona

“Oggi chi vive nelle favelas lavora nei quartieri vicini, dove la ricca borghesia si serve di questi lavoratori per mantenere il proprio benessere. E si tratta delle stesse dinamiche che caratterizzano lo sviluppo a livello globale: molte città del Mondo sono strutturate in questo modo, e in esse si produce la ricchezza che serve a noi per prosperare, con una serie di conseguenze in termini di disuguaglianze sociali e ambientali.” Parte da questo quadro generale l’architetto Romeo Farinella per affrontare, con il sociologo Alfredo Alietti, il tema dell’ordine e del disordine urbano, come dimensioni che hanno accompagnato lo sviluppo delle nostre città e che sono oggi legate alle disuguaglianze sociali e ai temi della giustizia climatica.

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