Senza merito: sempre più disuguaglianza economica e sociale, ma la concentrazione della ricchezza non è frutto di duro lavoro e abilità, secondo Oxfam Italia

Dipende anche da un fisco internazionale favorevole a ricchi ereditieri e multinazionali digitali

Mentre i miliardari americani Musk e Altman si sfidano sull’acquisto delle tecnologie di OpenAI e di X, i divari economici fra la popolazione continuano ad acuirsi. “La comunità internazionale è alle prese con numerose sfide: la necessità di accelerare la decarbonizzazione e combattere il cambiamento climatico, la necessità dei Paesi indebitati di mantenere lo spazio fiscale per investire nell’eliminazione della povertà, nei servizi sociali e nei beni pubblici globali, e la necessità di rimettersi in carreggiata per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. C’è un problema che rende molto più difficile affrontare queste sfide globali: la disuguaglianza.”

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Il diritto all’istruzione sempre più minacciato. Enti e associazioni rilevano qualche progresso, ma guerre e cambiamenti climatici aggravano la carenza di investimenti nella scuola

Colpiti soprattutto i Paesi poveri, ma anche le fasce più deboli del nostro

“Siamo a un punto di svolta. Il cambiamento climatico, la tecnologia, e i conflitti stanno ridisegnando il nostro mondo, ma l’educazione, una soluzione chiave per queste sfide, è pericolosamente sottofinanziata.” Si apre così l’appello della Global Partnership for Education per “Answer the call”, una campagna lanciata per fare luce sulla crisi dell’istruzione, soprattutto nei Paesi a basso reddito (ma non solo). Le priorità di finanziamenti e donazioni su altri fronti, infatti, stanno generando come risultato “una generazione impreparata ad affrontare le sfide presenti e future.” 

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Dazi di Trump: a rischio la qualità dell’agroalimentare europeo. Mantenere standard elevati e accordi di scambio con altri Paesi, secondo Fabio Bartolini di Unife

L’attacco al new deal compromette l'equilibrio aziendale di sostenibilità economica e ambientale

“Finora in Europa abbiamo creato sistemi che, se pur in parte farraginosi, ci permettono di garantire ai nostri cittadini una qualità delle produzioni, anche grazie al fatto che gli agricoltori devono rispettare standard produttivi elevati. Se Trump dovesse alzare i dazi o bloccare le importazioni, per quanto gli Stati Uniti siano per noi un mercato importante, sarà fondamentale rimanere uniti, mantenere gli standard elevati e costruire opportunità commerciali con blocchi di Paesi.” È quanto dichiara ad Agenda17 Fabio Bartolini, docente di Economia e politiche agro-alimentari presso l’Università di Ferrara.

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Carceri: il Governo approva due protocolli per aiutare i giovani autori di reato, ma taglia il Fondo per la povertà educativa

Il Fondo è essenziale perché i giovani autori di reato provengono spesso da contesti sociali poveri

“Restituendo dignità a genitori detenuti e garantendo una crescita possibilmente meno traumatica a figli minori senza colpe, oppure offrendo opportunità e alternative valide a giovani e gruppi di ragazzi sottoposti a procedimenti penali, si sta indicando un percorso di crescita all’intero Paese.” Sono le parole di Marco Rossi-Doria, presidente dell’impresa sociale Con i bambini, a commento dei recenti protocolli d’intesa siglati dall’associazione che presiede e da Fondazione Con il Sud con il Ministero della giustizia per favorire iniziative volte al reinserimento sociale e l’inclusione di giovani e adulti autori di reati.

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Europa tra Usa e Brics: economia debole e dipendente dal dollaro, ai margini del Mondo multipolare secondo l’economista Paolo Pini

Abbandono del Green Deal, massicci acquisti di armi USA a scapito del welfare. In Nord Africa chiusura alle migrazioni e partnership bloccate

Dopo il vertice dei Brics a Kazan, si fa sempre più chiara la volontà di questi Paesi di ridefinire gli equilibri geopolitici internazionali. I temi in gioco sono tanti: il multilateralismo, la possibilità di un mercato alternativo al dollaro, il ruolo dell’Africa e i possibili cambiamenti con la nuova amministrazione americana. Come si posiziona l’Europa in questo scenario? Lo abbiamo chiesto a Paolo Pini, già docente di Economia politica presso l’Università di Ferrara.

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Carcere. Mai così tanti morti e suicidi. Anche fra le guardie carcerarie

Un girone di violenza che cresce per il diminuire di spazio vitale, delle alternative alla detenzione e delle possibilità di reinserimento. Convegno Unife “Resta diritto. Il carcere e i diritti che restano"

Al 2 dicembre sono ottantasette i suicidi nel 2024 nelle carceri italiane, su un totale di 233 morti: in tutto il 2023 erano 191, con sessantuno suicidi. Sono i dati di Ristretti orizzonti, che certifica il numero più alto di decessi e di suicidi dal 1992, con i detenuti che si tolgono la vita con una frequenza diciannove volte maggiore rispetto alle persone libere. E a ciò si aggiungono i suicidi di sette agenti di polizia penitenziaria, ulteriore segnale del disagio e della disperazione che si respirano all’interno delle strutture.

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Onu, Patto per il futuro. Utopia o speranza? Equilibri politici sempre più precari. Il futuro è nelle mani dei Paesi asiatici, secondo l’economista Paolo Pini (2)

I Brics e lo scenario internazionale: Paesi molto diversi, ma tutti non allineati al volere statunitense

Cos’è cambiato negli ultimi anni, durante i quali lo scenario internazionale è diventato più precario e le grandi istituzioni internazionali hanno perso la loro autorità? Lo abbiamo chiesto a Paolo Pini, già docente di Economia politica presso l’Università di Ferrara, dopo i due vertici internazionali, quello dell’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu) per un Patto per il futuro e il summit dei Brics a Kazan, per valutare l’attuale e difficile scenario geopolitico globale. 

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Fondi europei per l’agricoltura a pochi miliardari, mentre la piccola azienda muore. Un’inchiesta del Guardian

Agricoltura europea sempre più industrializzata e meno sostenibile, a livello sociale e ambientale: lo ha evidenziato Greenpeace in un recente report e ora lo conferma un’inchiesta del The Guardian. Pur di fronte alle evidenti difficoltà affrontate dalle piccole e medie aziende agricole, infatti, l’Unione europea (Ue), che assegna un terzo dell’intero bilancio agli agricoltori attraverso la Politica agricola comune (Pac), continua a farlo in base agli ettari posseduti e non alle reali necessità. 

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Rigenerazione urbana e overtourism: l’analisi dell’abitare nel report di Legambiente

Ripensare le città del futuro partendo dai cittadini. Latina e Ferrara esempi positivi

L’unica via sostenibile per rilanciare il Paese è ripensare le realtà urbane aumentando mobilità sostenibile, economia circolare e infrastrutture intelligenti. “Nelle città è in atto una rivoluzione ecologica ma è troppo lenta. Per città più sostenibili, resilienti e sicure servono politiche coraggiose e risorse economiche all’altezza della sfida. Manca una visione d’insieme, una strategia nazionale urbana che non lasci soli i Comuni nell’affrontare i temi legati a sicurezza e vivibilità. A partire dall’adattamento alla crisi climatica, che causa sempre più danni e perdite di vite umane; alla rigenerazione urbana e alla messa in sicurezza degli edifici, dalla presenza di amianto e dal rischio di terremoti; alla lotta allo smog, che causa quasi 50mila morti premature solo per il PM2,5.”

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Onu, siglato il Patto per il futuro. Rilancio della governance internazionale o ultima illusione?

Clima, pace, giovani, tecnologie: grandi obiettivi per un Mondo che cambia e diventa multilaterale. Ma per un nuovo inizio servirebbero diplomazia e cooperazione internazionale

L’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu) ha recentemente adottato a New York il “Patto per il futuro”, una dichiarazione di impegno internazionale su diversi settori con l’obiettivo di “garantire che le istituzioni internazionali siano in grado di agire in un Mondo che è cambiato radicalmente da quando sono state create.” Siamo finalmente di fronte a una presa di consapevolezza e un’assunzione di responsabilità su temi cruciali come ambiente, giovani, pace, diritti umani e sviluppo tecnologico, o si rivelerà l’ennesima illusione dell’Onu, ricca di buoni propositi difficilmente realizzabili?

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L’agricoltura europea sempre più industrializzata. Scompaiono le piccole aziende e cala la sostenibilità ambientale

La sicurezza alimentare è nelle mani della finanza e grandi aziende, con perdita di posti di lavoro soprattutto nelle aree rurali

Recentemente Greenpeace ha rilasciato il report “La crisi degli agricoltori italiani ed europei” da cui emerge un’inequivocabile tendenza all’industrializzazione del settore e all’accentramento della produzione nelle mani delle grandi aziende. Le conseguenze sono molteplici e drammatiche: “un maggiore controllo della produzione alimentare da parte di pochi grandi attori, un aumento della disoccupazione rurale, un crescente divario tra aree urbane e rurali, e maggiori impatti sulle risorse naturali, le stesse su cui gli agricoltori fanno affidamento per la loro sussistenza.”

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