È finita la COP16, la Conferenza sulla biodiversità riunitosi a Cali (Colombia) dal 21 ottobre al 1° novembre, per l’implementazione del Global Biodiversity Framework. E, secondo molti osservatori, non è stato un successo. Nonostante alcuni risultati positivi, le aspettative disattese a Cali mettono a rischio l’attuazione del Quadro globale per la biodiversità.
Maria Grazia Campantico
COP16. Riflettori su perdita di biodiversità e cambiamento climatico. WWF: in soli 50 anni diminuzione del 70% delle popolazioni di animali selvatici
Il pericolo dei tipping point, i punti di crisi irreversibile. Ma siamo ancora in tempo per invertire la rotta
Ha preso il via il 21 ottobre il sedicesimo incontro della Conferenza delle Nazioni unite sulla biodiversità (COP16), durante il quale i Governi avranno il compito di rivedere lo stato di attuazione del quadro globale in seguito all’adozione del Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework (GBF), riflettendo sull’importanza di agire per il clima e la protezione della vita.
COP16. Riflettori su perdita di biodiversità e cambiamento climatico: due facce della stessa medaglia
Michele Mistri, ecologo Unife, esperto di biodiversità degli ecosistemi marini: grande importanza della prima Conferenza su un accordo globale. Il nodo delle risorse finanziarie
Si è aperta il 21 ottobre e proseguirà fino al 1° novembre a Cali (Colombia) la 16ma Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica (COP16), con una partecipazione stimata di oltre 12.000 persone, fra ministri, scienziati e operatori, inclusi almeno dieci capi di Stato.
“Tipping point positivi”: bloccare i punti di crisi irreversibili del clima è possibile
Servono specifici interventi dei Governi. Un buon esempio: la chiusura dell’ultima centrale a carbone UK
Il 30 settembre il Regno Unito, primo Paese al Mondo ad aver inaugurato nell’Ottocento a Londra una centrale elettrica a carbone, ha detto addio alla produzione di tale energia, interrompendo il funzionamento dell’ultima centrale elettrica a “coal” a Ratcliffe-on-Soar in Nottinghamshire con un anno di anticipo rispetto all’impegno dichiarato dal Governo, in recepimento a quanto approvato dal Climate Change Act.
Nuove concessioni per estrarre energie fossili: oltre due volte il limite necessario per rispettare l’aumento della temperatura di 1,5° C
A guidare la corsa alle nuove licenze sono Paesi a bassa dipendenza dal fossile
Produzione ed uso di combustibili fossili continuano ad aumentare, nonostante giugno 2024 sia stato il tredicesimo mese consecutivo più caldo mai registrato e il riscaldamento climatico anomalo seguiti a causare considerevoli danni al nostro Pianeta.
Secondo il rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iea), per limitare il riscaldamento globale a 1,5° C rispetto ai livelli preindustriali, le emissioni di gas serra legate ai combustibili fossili dovrebbero ridursi entro il 2030 del 75% rispetto al livello raggiunto nel 2022.
Il ghiacciaio Pine Island in Antartide potrebbe essere prossimo al suo tipping point
Fra le conseguenze, un maggiore rischio di innalzamento del livello del mare
Le piattaforme di ghiaccio che costeggiano l’Antartide sostengono il flusso di ghiaccio dall’entroterra contribuendo a limitare l’innalzamento del livello del mare. Esse sono agganciate alla costa tramite “punti di ancoraggio”, che costituiscono un indicatore dello spessore delle piattaforme stesse.
Negli ultimi tre anni l’assottigliamento delle piattaforme ha subito un’accelerazione, rischiando di compromettere l’effetto protettivo delle barriere all’innalzamento del livello del mare. Quest’ultimo rappresenta uno dei maggiori impatti a lungo termine della crisi climatica e potrebbe portare a un ridisegnamento nei prossimi secoli della mappa del Mondo, con entità di innalzamento delle acque molto più elevata di quella prevista.
Tenersi a distanza dai tipping point: un modello matematico per misurare la resilienza degli ecosistemi proposto da Camilla Sguotti di Unipd
Individuare le variabili per prevenire i punti di crisi irreversibile di un sistema naturale. Il caso della pesca del merluzzo
Con l’attuale livello di riscaldamento globale alcuni ecosistemi hanno perso resilienza e sono già prossimi al raggiungimento dei climate tipping point, soglie critiche il cui superamento può causare cambiamenti di grande portata, con effetti retroattivi e amplificanti tali da provocare trasformazioni irreversibili. Ma quanto può sopportare un ecosistema prima di raggiungere questi “punti di non ritorno”?
Stoccaggio della CO2 e crediti di carbonio continuano a essere un problema per la decarbonizzazione
L’Europa li vuole e il sito di Ravenna sarà uno dei più grandi, ma molte ricerche indipendenti li contestano
Secondo l’ultimo report di Oil Change International, che ha analizzato otto grandi compagnie petrolifere a livello mondiale, nessuna di esse sta rispettando gli accordi per l’eliminazione dei combustibili fossili: anzi, loro da sole sono sulla buona strada per usare il 30% del nostro rimanente budget di carbonio per limitare il riscaldamento a 1.5°C previsto dagli accordi di Parigi.
Queste aziende intendono affidarsi a metodi come la cattura e lo stoccaggio di carbonio (CCS, Carbon Capture and Storage), alle compensazioni e/o altre soluzioni che, in realtà, “ritardano e distraggono dalla fine dei combustibili fossili” oltre a prolungare l’impatto dell’energia fossile sulla salute e la sicurezza delle comunità.
Obesità in crescita: più di un miliardo di persone nel Mondo. Il fenomeno preoccupa anche l’Italia
I dati di The Lancet e dell’Istituto superiore di sanità e un Piano internazionale per affrontarla. Intervista a Vincenzo Brandolini, già docente di chimica degli alimenti Unife
Continuano ad allarmare i dati crescenti dell’obesità a livello mondiale. È quanto emerge da un recente paper pubblicato su The Lancet, che offre un focus su tendenze globali di sottopeso e obesità nel periodo 1990-2022. Il lavoro è frutto di un’analisi aggregata di 3663 studi rappresentativi della popolazione con 222 milioni di bambini, adolescenti e adulti. I dati sono stati raccolti e analizzati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e diffusi anche attraverso l’Osservatorio globale della salute.
I cambiamenti climatici possono portare i sistemi naturali a punti di crisi irreversibile. Servono dati accurati per i modelli teorici
Un contributo fondamentale per conoscere i “tipping point” viene dal telerilevamento satellitare, secondo Paolo Cipollini dell’ESA
Nelle operazioni di rilevamento dei cambiamenti climatici i satelliti forniscono informazioni essenziali, migliorando la comprensione di fenomeni complessi come i climate tipping points, soglie critiche che una volta superate possono causare mutamenti irreversibili all’interno del sistema, e offrendo un contributo allo sviluppo di strategie efficaci per la mitigazione e l’adattamento.
Una Costituzione della Terra contro le catastrofi causate dai sistemi politico-economici. L’appello dal Forum sociale mondiale di Kathmandu
Rilanciare il progetto di Ferrajoli a tutela dell’Umanità e del Pianeta, secondo Stefano Anastasia
L’urgenza di un costituzionalismo globale, in grado di fermare le catastrofi che i sistemi politico-economici possono provocare all’Umanità e al Pianeta è uno dei punti fondamentali emersi nel corso della 16a edizione del World Social Forum (WSF) svoltosi recensement a Kathmandu (Nepal). “Le massicce violazioni dei diritti fondamentali, in quanto crimini di sistema non perseguibili dal diritto penale, e l’urgenza di attuazione del progetto di una Costituzione della Terra lanciato da Luigi Ferraioli” sono state sottolineate nel corso del Forum da Stefano Anastasia, filosofo e sociologo del diritto presso il Dipartimento di scienze giuridiche ed economiche dell’Università degli Studi di Roma “Unitelma Sapienza”.
Direttiva europea contro la criminalità ambientale: nuovi reati e sanzioni per i trasgressori. Puntare sul risarcimento del danno, non sulle pene, secondo l’avvocato D’Ippolito
Rischio di ostruzionismo da parte degli Stati. Incentivare nel frattempo la sensibilizzazione
Il 27 febbraio il Parlamento europeo ha approvato la nuova direttiva sulla tutela penale dell’ambiente, che introduce in via definitiva nuove misure e sanzioni per contrastare la criminalità ambientale.
La direttiva entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (Ue) e i ventisette Stati membri avranno poi due anni per recepire le norme nel diritto nazionale.
Abbiamo chiesto a Giuseppe D’Ippolito, ambasciatore per l’Italia del Patto per il clima della Commissione europea e avvocato cassazionista, di esprimere ad Agenda 17 il suo punto di vista su contesto, novità ed eventuali punti di forza e criticità in cui si inseriscono le attuali azioni giuridiche e operative contro la criminalità ambientale.