“Nel giro di pochi decenni, i ghiacciai delle Dolomiti scompariranno o si frammenteranno in piccoli corpi glaciali senza dinamica. Il loro destino appare purtroppo inevitabile anche assumendo una stabilizzazione del clima sui valori medi degli ultimi trent’anni (1991-2020).” Queste le conclusioni inequivocabili del recente studio sullo stato dei nostri ghiacciai delle Alpi orientali condotto dall’Istituto di scienze polari del Cnr e dell’Università Ca’ Foscari Venezia.
Michele Fabbri
Manifesto di Ventotene. Cos’è e perché è attuale. Il filosofo Pugliese sottolinea che l’Europa “anziché adottare politiche federaliste e disarmiste, è di nuovo epicentro di una potenziale guerra mondiale e di un mostruoso programma di riarmo”
Proposte concrete per la pace in Ucraina
In questi giorni c’è molta polemica attorno al Manifesto di Ventotene. Il ruolo dell’Europa in relazione alla guerra in Ucraina e al riarmo che si sta affermando ne hanno rilanciato l’importanza come punto di riferimento per un’ Europa che, uscita distrutta dalle guerre del secolo scorso, aspirava alla pace e alla collaborazione fra gli Stati.
Armi sempre più potenti all’Ucraina: inutili per rovesciare le sorti del conflitto. Pericolosissime per l’escalation che potrebbe ora coinvolgere la Nato. Cioè noi
Arrivano i Mirage francesi con missili a lungo raggio, mentre noi inviamo difesa antiaerea a un esercito incapace di usarla
Nei primi giorni del conflitto, i giornalisti nostrani con l’elmetto (cioè quasi tutti quelli asserragliati nelle redazioni dei grandi giornali) si esaltavano raccontando l’eroica risposta della popolazione all’invasione russa: dai cartelli delle indicazioni stradali spostati per sviare le colonne corazzate ai tank incendiati dalle bottiglie molotov fatte in casa. Chissà quale era la fonte di quelle sciocchezze sbattute in prima pagina. Sciocchezze e fake pericolose, però, perché accompagnate all’istigazione ai giovani ad arruolarsi.
Un anno pieno di armi. Trump vuole il cinque per cento del Pil alla Difesa. Intanto nel nostro Paese aumenti record delle spese militari e altro invio di materiale bellico (secretato) all’Ucraina
Strategia Usa condivisa dalla Von der Leyen. Nulla conta l'opinione contraria dei cittadini
Ieri, Donald Trump ha confermato che i Paesi NATO dovranno impegnare il 5% del proprio Prodotto interno lordo per la Difesa. Un’enormità, se si pensa che non arriviamo ancora al precedente livello richiesto del 2%. E che non sia una sparata del neoeletto presidente USA lo conferma la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha affermato che i Paesi dell’Unione devono aumentare le proprie spese nella difesa, coerentemente anche con il rapporto Draghi, da lei commissionato, sulla competitività.
Armi: aumentano la spesa dello Stato e gli affari delle imprese, ma i cittadini sono sempre più contrari
Impressionante il crescente scollamento delle scelte politiche e della narrazione mediatica rispetto alla volontà popolare. I dati delle ricerche
Il nostro Paese spende sempre più in armamenti, ma gli italiani sono contrari alle spese per le armi e a inviarle nei luoghi di guerra.
Lo sono ora e lo sono sempre stati, da quando i recenti conflitti – fondamentalmente la guerra in Ucraina e Medio Oriente – hanno imposto il problema alla nostra attenzione quotidiana.
L’avversione cresce, mentre il discorso pubblico, sui media e nelle dichiarazioni dei politici, vorrebbe convincere dell’utilità e necessità degli investimenti in armi: dalle opportunità economiche indicate nel Rapporto Draghi al rispetto degli impegni internazionali (obiettivo del 2% del Prodotto interno lordo in armamenti dei Paesi NATO).
Onu, siglato il Patto per il futuro. Rilancio della governance internazionale o ultima illusione?
Clima, pace, giovani, tecnologie: grandi obiettivi per un Mondo che cambia e diventa multilaterale. Ma per un nuovo inizio servirebbero diplomazia e cooperazione internazionale
L’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu) ha recentemente adottato a New York il “Patto per il futuro”, una dichiarazione di impegno internazionale su diversi settori con l’obiettivo di “garantire che le istituzioni internazionali siano in grado di agire in un Mondo che è cambiato radicalmente da quando sono state create.” Siamo finalmente di fronte a una presa di consapevolezza e un’assunzione di responsabilità su temi cruciali come ambiente, giovani, pace, diritti umani e sviluppo tecnologico, o si rivelerà l’ennesima illusione dell’Onu, ricca di buoni propositi difficilmente realizzabili?
Nel Canto General di Neruda messo in scena dal Centro teatro universitario di Unife risuona l’epica di un oggi lacerato da guerra e oppressioni ma anche l’incontenibile forza della Natura
“Quando ero giovane, la poesia di Pablo Neruda era una lettura ‘obbligatoria’ per la nostra generazione” afferma Michalis Traistis responsabile dei laboratori del Centro teatro universitario di Unife nel presentare nei giorni scorsi al Teatro universitario di Ferrara lo “studio teatrale” Canto General, tratto dall’omonimo poema epico di Pablo Neruda . “Ora, riletto a distanza di anni, lo si apprezza ancora di più. Non è solamente un grande affresco dell’America latina come fu concepito in quegli anni, ma è diventato, nel tempo della globalizzazione, il canto di una Storia-Mondo.
Julian Assange libero dopo 14 anni. Accusato di spionaggio, declassato ad hacker, fu lui ad “aprire i file” di crimini terribili
Nell'epoca dell’Intelligenza artificiale e delle fake, la verità senza il suo giornalismo scientifico d’inchiesta è oggi più lontana
Dopo quattordici anni Julian Assange è di nuovo libero: a dare la notizia WikiLeaks e Stella Moris, moglie del giornalista. Dopo lunghe trattative con il Governo degli Stati Uniti, Assange lascia la prigione londinese di Belmarsh. Il prezzo da pagare? Dichiararsi colpevole dei reati contestati, pur non avendoli mai commessi.
Contro la città autoritaria. L’associazione Sex and the City studia Milano dal punto di vista delle donne: dagli spazi pubblici a quelli di cura domestici
Esperienze dirette contro la paura nei luoghi urbani e progetti di abitare collettivo collaborativo oltre i legami di sangue
“Quando ci si occupa di città ‘a misura di donna’ l’unica soluzione è dare voce alle donne: non possiamo ipotizzare cosa è meglio per loro se non glielo abbiamo mai chiesto. Nelle nostre ricerche partiamo da queste domande, concentrandoci in particolare sul tema del lavoro di cura nella famiglia e su quello della percezione della paura nei luoghi dell’abitare, perché è attorno a essi che si ancorano le grandi differenze della vita quotidiana tra uomini, donne e minoranze di genere.” È quanto dichiarano ad Agenda17 Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro, ricercatrici e fondatrici dell’associazione di promozione sociale (Aps) Sex & the City.
Contro la città autoritaria. Assemblee dei cittadini per il clima. Dal MUSE di Trento una nuova modalità di partecipazione
Per ora è un’utile simulazione che andrà sviluppata, afferma Oxoli di Extinction Rebellion
La sfida per la città postindustriale è la decarbonizzazione. Lo affermano tutti: dai sindaci delle metropoli mortalmente inquinate ai decisori europei. Ma pochi lo fanno e molti lo rimandano al tempo futuro. Ciò che invece si sta affermando nel presente è un’eco-retorica che serve solamente a camuffare interventi di gentrificazione e speculazione. È contro questa politica che i giovani ambientalisti si mobilitano prendendo di mira anche i musei. Era successo anche a Trento, con gli attivisti di Extinction Rebellion alle porte del MUSE, il Museo della scienza. Ma qui le istituzioni cittadine, seppur inizialmente diffidenti, invece di farne una questione di ordine pubblico, hanno elaborato una risposta, avviando la sperimentazione di un’assemblea dei cittadini sul clima.
Dalla città autoritaria alla città felice
Contro la città autoritaria il sociologo Alfredo Alietti e l’architetto Romeo Farinella dell’Università di Ferrara hanno scritto un “manifesto” che invita al confronto interdisciplinare. Sono già intervenuti Carlo Zanotti, medico e socio dell’Associazione Ferrara sostenibile 2030, segnalando le implicazioni di questo modello urbano per la salute, e Francesca Cigala Fulgosi, medico, membro di Extinction Rebellion e del Forum Ferrara Partecipata, che ha affermato la necessità di ripensare nuove forme di governo superando i fallimenti della “retorica del consenso” diffusa in tante amministrazioni locali.
DOSSIER ISRAELE E PALESTINA: COSA RESTA DEL DIRITTO? Per molti aspetti siamo giunti a un punto limite
L’analisi di politologi, giuristi e Amnesty international
Pace e giustizia è il binomio necessario per garantire un ordine internazionale stabile e scongiurare il pericolo di ulteriori escalation nei conflitti in corso. Più volte abbiamo visto nel corso della storia cosa succede se la pace alla fine di un conflitto è stata vissuta dai belligeranti come un arbitrio del più forte e una violazione della giustizia. Anche dopo guerre terribili, il seme dell’odio ha ridato presto i suoi frutti velenosi, e il desiderio di revanche ha cancellato in fretta la memoria delle terribili sofferenze subite.