Siamo molto grati alla redazione di Agenda17 che ha lanciato un dibattito aperto sulla proposta del “Manifesto contro la città autoritaria”. La gratitudine è altresì fondata sul valore delle osservazioni e dei contributi, molti dei quali ci permettono di inquadrare meglio i contenuti della nostra proposta. In queste brevi riflessioni tentiamo di rispondere alle tante sollecitazioni, scusandoci in anticipo se non tutte saranno trattate come si dovrebbe.
Alfredo Alietti
Contro la città autoritaria
Per un manifesto di confronto interdisciplinare sui luoghi dell’abitare
Il presente testo costituisce la premessa di una riflessione intrecciata, che coinvolge un sociologo urbano e un urbanista, riguardante il futuro delle nostre città e il loro ruolo all’interno dei processi democratici.
Tale riflessione, che confluirà in un testo in gestazione, costituisce una apertura al dibattito e al confronto interdisciplinare con chi è interessato al futuro delle nostre città come luoghi dell’“abitare”.
Le parole e le cose – Rischio e incertezza
La pandemia ha incrinato il senso di sicurezza e alterato l’orientamento del vivere associato
Proponiamo di seguito l’introduzione all’ “Indagine sulle condizioni di studio e di vita degli studenti e delle studentesse del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara al tempo della pandemia e del confinamento sociale”.
Le parole e le cose – Resilienza
Parola evocativa, ma dal significato ambiguo. Ha finito per scaricare sui più deboli l’onere della resistenza alle catastrofi
Nell’ultimo periodo gravato dalla crisi pandemica, riecheggia con una certa assiduità nel dibattito politico e nei mass-media una parola esoterica, circondata da un alone magico: resilienza. Non riusciamo a sfuggire dalla sua forza emotiva ed evocativa, dalla sua pervasività e dalle sue capacità di fronte alle crescenti difficoltà nel neutralizzare gli effetti del virus.