Oppenheimer e l’accordo fallito sulla bomba atomica

Per carenza di cultura politica, gli scienziati pensarono di estendere la razionalità scientifica ai rapporti internazionali

Alessandro Pascolini, il cui contributo alla comprensione dei problemi della guerra in corso in Ucraina, e in generale della ripresa della corsa agli armamenti, i lettori di Agenda 17 ben conoscono e apprezzano, in questa ricostruzione storica mostra come dopo l’impiego dell’arma atomica nella Seconda guerra mondiale si era “giunti alla definizione della sola via razionale per la prevenzione della corsa alle armi nucleari”: quella elaborata dalla razionalità scientifica. Ma proprio la “carenza di cultura e di linguaggio politico della comunità scientifica” fu, come rileva l’autore alla fine dell’excursus, un elemento fondamentale del fallimento di quell’accordo.

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Falla nella diga sul Dnipro: nuovo problema per la centrale di Zaporizhzhya

Oltre all'insicura disponibilità di elettricità, diminuzione di personale e vicinanza delle operazioni militari

L’impianto nucleare ucraino di Zaporizhzhya (ZNPP) torna al centro dell’attenzione a seguito del danneggiamento della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka (KHPP) sul fiume Dnipro (Dnepr, anche Nipro o Boristene in italiano) nell’area di Nova Kakhovka, circa 55 km a nord-est della città di Kherson e un centinaio di km a valle appunto della ZNPP, che utilizza proprio il bacino generato dalla diga per la refrigerazione dei reattori e come pozzo di calore.

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Dieci anni fa il disarmo chimico della Siria: era un altro mondo

Raro esempio di razionalità politica e diplomazia degli organismi internazionali e di Usa e Russia

Molti sono i motivi per ricordare questo anniversario, prima di tutto perché si tratta dell’ultimo evento di disarmo raggiunto finora a livello mondiale. E di un disarmo significativo, che ha distrutto l’intero arsenale nazionale di una classe di armi “di distruzione di massa”, con l’eliminazione definitiva della completa filiera di acquisizione, dalla produzione degli agenti alla confezione dei proiettili finali.

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Escalation: la sospensione del New START

Molto probabile una nuova corsa agli armamenti nucleari con gravissimi rischi per la sicurezza mondiale

Il 28 febbraio scorso il Presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto  che formalizza la “sospensione” della partecipazione della Russia al Nuovo  trattato di riduzione delle armi strategiche (New START) del 2010. La decisione  era stata annunciata da Putin il 21 febbraio nel lungo e infuocato discorso alla  Nazione, ed entrambi i rami del Parlamento russo l’hanno immediatamente ratificata. Il documento afferma che sarà il Presidente a decidere se e quando  la sospensione avrà termine. 

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Solo 90 secondi dalla fine

Un momento di pericolo senza precedenti

Quest’anno, il Comitato per la Scienza e la Sicurezza del Bulletin of the Atomic Scientists ha spostato in avanti le lancette dell’Orologio del Giorno del Giudizio (il Doomsday Clock), soprattutto (anche se non esclusivamente) a causa dei crescenti pericoli posti dalla guerra in Ucraina. L’orologio è ora a soli 90 secondi dalla mezzanotte, il momento più vicino alla catastrofe globale che sia mai stato.

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La Nuclear Post Review di Biden: gli USA vogliono evitare il conflitto nucleare, ma senza impegnarsi per il disarmo

Rimane centrale la politica della deterrenza, che richiede però ulteriore rafforzamento degli arsenali

Lo scorso 27 ottobre il Segretario alla difesa americano ha rilasciato la versione pubblica della nuova Nuclear Posture Review (NPR), mentre l’edizione completa, includente le parti mantenute classificate, era stata presentata ai parlamentari lo scorso marzo. Le Nuclear Posture Review stabiliscono la politica e la strategia nucleare americana e determinano il ruolo e l’evoluzione delle forze nucleari.

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SPECIALE TREGUA IN UCRAINA Escalation nucleare del conflitto?

Un azzardo enorme con risultati limitati. Riprendere i negoziati strategici russo- americani

Negli ultimi giorni, in particolare dopo il messaggio televisivo del 21 settembre e il discorso del 30 settembre del presidente russo, è cresciuta la preoccupazione di analisti e opinionisti che Vladimir Putin possa usare armi nucleari “tattiche” nella sua guerra contro l’Ucraina. Il rischio nucleare è stato amplificato dal presidente americano Joe Biden, che in un discorso del 6 ottobre ha descritto l’attuale situazione di stallo in Ucraina, con Putin che minaccia di usare tutti i mezzi a sua disposizione per difendere la Russia e il territorio che ha conquistato, come il momento nucleare più pericoloso dalla crisi dei missili di Cuba, avvenuta 60 anni fa, proprio in questo mese.

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Nuovo modello strategico NATO: l’Europa non sarà più oasi di pace

Ed esplode la spesa militare mondiale

In un precedente articolo abbiamo documentato il nuovo concetto strategico (CS) della NATO, che si è affermato dopo la guerra in Ucraina. “La posizione di deterrenza e difesa della NATO si basa su un’appropriata combinazione di capacità di difesa nucleare, convenzionale e missilistica, integrate da capacità spaziali e cibernetiche”. Questo è il quadro entro cui si riorganizza la posizione dell’Alleanza e degli Stati che ne fanno parte. Di seguito vediamo come si articola questa strategia.

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La nuova strategia NATO: fine del controllo degli armamenti e progressiva militarizzazione dell’Europa

E un malinteso potrà portare alla catastrofe nucleare, secondo Antonio Guterres, segretario generale Onu

La recente dichiarazione del segretario generale dell’Organizzazione delle nazioni unite (Onu) Antonio Guterres, in occasione della decima Conferenza del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), non lascia spazio a dubbi: “finora siamo stati fortunati ma la fortuna non è una strategia. L’umanità è solo a un malinteso, a un errore di calcolo, dalla catastrofe nucleare. Ridurre il rischio di guerre non è abbastanza: eliminare le armi nucleari è l’unica garanzia che non saranno mai usate.”

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