Gaza: ritorno a casa fra le macerie Il fiume di oltre 370 mila sfollati troverà il 92 per cento delle abitazioni distrutte o danneggiate

Gaza: ritorno a casa fra le macerie

Il fiume di oltre 370 mila sfollati troverà il 92 per cento delle abitazioni distrutte o danneggiate

Vista aerea di edifici crollati e distruzione nella Striscia di Gaza, ottobre 2023 (© UNRWA Foto di Ashraf Amra)

Oltre 376mila persone stanno tornando ai loro luoghi d’origine nel Nord di Gaza, dopo il ritiro delle forze israeliane, dalle due strade principali. muovendosi  lungo il corridoio Netzarim, una striscia di terra lunga 7 chilometri che divide Gaza.  Si stima che su una popolazione di 2.1 milioni, oltre 1.9 milioni sono sfollati.

L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Office for the Coordination of Humanitarians Affairs, OCHA) ha dichiarato che il 92%  delle case nella Striscia di Gaza, oltre 436 mila abitazioni, sono state danneggiate o distrutte dai bombardamenti israeliani.

I detriti generati dalla guerra nella Striscia di Gaza ammontano a oltre 50 milioni di tonnellate. In media, ci sono più di 365 chilogrammi di detriti per ogni chilometro quadrato. Il loro smaltimento, senza riciclaggio e con l’utilizzo di camion, richiederà fino a vent’anni e costerà oltre 900 milioni di dollari.

Si teme, inoltre,  che i corpi di migliaia di persone siano ancora sepolti sotto le macerie perché le squadre di soccorso hanno incontrato difficoltà nel trovarli e recuperarli. Le macerie sono pericolose perché non solo potenzialmente ci sono resti umani che non sono mai stati recuperati, ma ci sono anche ordigni inesplosi e mine antiuomo che rendono l’ambiente altamente tossico e pericoloso.  

Si stima che la bonifica delle bombe inesplose e delle mine potrebbe richiedere fino a dieci anni.

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