“Tipping point positivi”: bloccare i punti di crisi irreversibili del clima è possibile Servono specifici interventi dei Governi. Un buon esempio: la chiusura dell’ultima centrale a carbone UK

“Tipping point positivi”: bloccare i punti di crisi irreversibili del clima è possibile

Servono specifici interventi dei Governi. Un buon esempio: la chiusura dell’ultima centrale a carbone UK

Il 30 settembre il Regno Unito, primo Paese al Mondo ad aver inaugurato nell’Ottocento a Londra una centrale elettrica a carbone, ha detto addio alla produzione di tale energia, interrompendo il funzionamento dell’ultima centrale elettrica a “coal” a Ratcliffe-on-Soar in Nottinghamshire con un anno di anticipo rispetto all’impegno dichiarato dal Governo, in recepimento a quanto approvato dal Climate Change Act.

(© global-tipping.points.org)

La chiusura dopo 140 anni dell’era del carbone inglese è in linea con uno studio recentemente lanciato alla Climate Week NYC, da cui emerge che obblighi normativi con tempistiche specifiche possano garantire che le tecnologie pulite diventino più economiche dell’uso dei combustibili fossili, riducendo le emissioni di carbonio nei settori dell’energia, dei trasporti e del riscaldamento di almeno il 75% entro il 2050.

Il rapporto, condotto da Timothy M. Lenton del Global Systems Institute (GSI), University of Exeter, afferma infatti che si possa creare una cascata di tipping point positivi attraverso mandati climatici ai Governi, obbligando i settori chiave a passare all’energia pulita entro tempi specifici.

Tipping point positivi a cascata nei settori di energia, trasporti e riscaldamento (©global-tipping.points.org)

Lenton ha affermato che innescare punti di svolta positivi, considerando il fuori rotta del Mondo nel raggiungimento degli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi, sia attualmente l’unico modo credibile per limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali. 

È convinto che si debba attivare una rapida trasformazione nelle economie e società che porti a una riduzione drastica dei prezzi e delle emissioni di carbonio: concentrarsi sui punti di svolta positivi apporta a livello mondiale vantaggi a consumatori, contribuenti, aziende e persone che sono soggetti ai peggiori impatti del cambiamento climatico.

Utilizzando dati provenienti da oltre settanta Paesi, inclusi tutti i grandi emettitori di carbonio, i ricercatori di GSI hanno utilizzato la modellazione per prevedere l’impatto di diversi tipi di interventi governativi (tassazione, sussidi e mandati normativi) nell’incoraggiare la decarbonizzazione in quattro settori: produzione di energia, riscaldamento e trasporti su strada leggero e pesante.

I mandati valutati e raccomandati dagli esperti sono:

  • eliminazione graduale dell’energia a carbone entro il 2035 nei Paesi sviluppati ed entro il 2045 nei Paesi in via di sviluppo;
  • richiedere che una quota crescente delle vendite di automobili sia costituita da veicoli a emissioni zero, raggiungendo il 100% entro il 2035;
  • richiedere che una quota crescente delle vendite di camion sia costituita da veicoli a emissioni zero, raggiungendo il 100% entro il 2040:
  • richiedere che a partire dal 2025 una quota crescente delle vendite di apparecchi per il riscaldamento siano pompe di calore, raggiungendo il 100% entro il 2035.

Hanno individuato negli obblighi normativi, che richiedono ai produttori di un settore di soddisfare una quota crescente di vendite di tecnologie pulite o di eliminare gradualmente i combustibili più inquinanti, il modo più efficace per raggiungere punti di svolta in tutti e quattro i settori. Ciò aumenterebbe la possibilità di effetti a cascata, con i quali il cambiamento in ogni settore aiuterebbe ad accelerare gli altri, mentre la tassazione si è rivelata l’elemento più debole.

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