Tossicodipendenza 2.0: il mercato è stato invaso da un vasto ed eterogeneo insieme di nuove molecole psicotrope estremamente pericolose Non solo il famigerato fentanyl: in Europa viene individuata una sostanza alla settimana

Tossicodipendenza 2.0: il mercato è stato invaso da un vasto ed eterogeneo insieme di nuove molecole psicotrope estremamente pericolose

Non solo il famigerato fentanyl: in Europa viene individuata una sostanza alla settimana

La nuova tossicodipendenza sta emergendo sempre di più a causa dell’utilizzo delle cosiddette Nuove sostanze psicoattive (Nsp). Le Nsp sono sostanze, di origine naturale o sintetica, che imitano gli effetti delle droghe tradizionali ma i cui effetti farmacologici e collaterali sono ancora poco conosciuti. 

La crescente e diffusa disponibilità di queste sostanze in Europa ha accresciuto negli ultimi anni l’interesse per la tossicologia clinica e ha portato al potenziamento di centri di monitoraggio (EU Early Warning System) nazionali che mirano a rilevare e a diffondere allerte alle Istituzioni che rispondono rapidamente alle minacce di queste sostanze sulla salute pubblica.

Molecole vecchie, ma droghe nuove per il mercato 

Negli ultimi quindici anni, il mercato delle molecole psicotrope è stato invaso da un vasto ed eterogeneo insieme di sostanze, le Nsp, costantemente monitorate dall’ente United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC) delle Nazioni unite (ONU). 

Esse si distinguono dalle droghe classiche, come l’amfetamina, la cocaina, l’eroina e la cannabis, principalmente per il loro scarso o assente uso storico a fini terapeutici. Il termine “nuovo”, pertanto, non si riferisce necessariamente al fatto che siano molecole di nuova sintesi, ma più che altro al fatto che siano diventate recentemente disponibili sul mercato ricreativo, anche se la prima sintesi è stata fatta decenni fa. In particolare, la normativa comunitaria individua le Nsp (art. 1 della Decisione quadro 2004/757/GAI del Consiglio del 25 ottobre 2004, come modificata dalla Direttiva (UE) 2017/2103 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 novembre 2017) in ogni “sostanza allo stato puro o contenuta in un preparato non contemplata dalla convenzione unica delle Nazioni Unite sugli stupefacenti del 1961, quale modificata dal protocollo del 1972, o dalla convenzione delle Nazioni Unite sulle sostanze psicotrope del 1971 ma che può presentare rischi sanitari o sociali analoghi a quelli presentati dalle sostanze contemplate da tali convenzioni”. Con questa denominazione si fa riferimento alla proliferazione di un gruppo molto ampio di molecole, caratterizzate da proprietà farmacologiche e tossicologiche estremamente insidiose per la salute dei consumatori.

(©reuters)

Le Nsp nascono in un contesto di conflitto che coinvolge i cambiamenti socioeconomici, la revisione della legislazione e la legittima ricerca sulle droghe a scopo terapeutico. L’amfetamina, ad esempio, oggi prevalentemente associata all’abuso, è stata inizialmente sintetizzata negli anni Venti e ‘Trenta del XX per i suoi benefici sull’attenzione, sulle emozioni e sull’appetito, e si è diffusa poi anche come antidepressivo.

Un escamotage legale per sfuggire al controllo

Queste sostanze si distinguono dalle molecole classiche grazie a specifiche modifiche strutturali in grado di conferire loro una completa autonomia sia dal punto di vista farmaco-tossicologico che legale. 

Legalmente, infatti, queste sostanze non possono essere dichiarate illegali finché la loro struttura non viene identificata ed inserita nelle tabelle delle Convenzioni internazionali e nelle leggi nazionali sugli stupefacenti.

Un processo veloce che in Europa vede l’individuazione di una nuova sostanza sul mercato delle droghe ogni settimana, principalmente, secondo l’European Union Drugs Agency (EUDA), confische per oltre il 60% di cannabinoidi sintetici e da catinoni sintetici. 

Effetti devastanti non ancora completamente conosciuti

Uno dei rischi principali sarebbe proprio questo. Le Nsp sono associate a tossicità devastanti, ancora poco conosciute, i cui effetti sono spesso esacerbati dalla poliassunzione di queste sostanze con quelle più classiche, farmaci e alcool.

Ciò è evidenziato dai numerosi ricoveri ospedalieri in emergenza e dai decessi in aumento, secondo quanto si legge dalla relazione annuale del Parlamento italiano dello scorso 25 giugno, del 5% rispetto allo scorso anno. 

Inoltre, l’assenza di informazioni precise sulla purezza o sulla composizione esatta dei prodotti contenenti Nsp, causata dalla loro natura incerta e clandestina, ha portato all’aumento dei casi di adulterazione di prodotti come quelli a basso contenuto di THC o CBD con cannabinoidi sintetici.

Ciò comporta un’inconsapevole assunzione da parte degli utenti che potrebbero essere esposti a sostanze estremamente più potenti di quanto credano e che possono aumentare il rischio di overdose anche fatali.

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