Si è concluso nel mese di giugno lo studio di Fase I di YCT-529, la “pillola” contraccettiva maschile messa a punto da Your Choice Therapeutics, azienda farmaceutica statunitense. Si tratta del primo contraccettivo non ormonale ad assunzione orale per uomini.
Nel dicembre 2023 la pillola era entrata nella sperimentazione clinica di Fase I nel Regno Unito per valutarne sicurezza, tollerabilità e funzionamento nell’uomo.
Un approccio molto cauto e ricerca di fiducia
Abbiamo Intervistato Akash Bakshi, amministratore delegato di Your Choice Therapeutics. “Quello completato è un primo studio sull’uomo per valutare la sicurezza, la tollerabilità, la farmacocinetica e la farmacodinamica di YCT-529. Lo studio sull’uomo di fase I, in doppio cieco, controllato con placebo ha riguardato due coorti di otto soggetti. Ogni coorte ha ricevuto due dosi del farmaco in studio, separate da un periodo di washout. Una coorte ha ricevuto una terza dose del farmaco in studio in condizioni di alimentazione nel periodo tre per studiare l’effetto del cibo su YCT-529 e i parametri di sicurezza.”
Circa l’esito di questa prima sperimentazione Akash Bakshi è prudente: “penso che dovremo aspettare ancora un po’ per pubblicare i risultati, che richiedono un’attenta valutazione. Lo faremo quando saremo a nostro agio nel condividere i risultati, probabilmente il prossimo dicembre, ma non ne siamo certi.
Il prossimo passo sarà dimostrarne l’efficacia. L’approccio che abbiamo adottato finora è molto cauto perché nessuno ha mai sviluppato una pillola contraccettiva maschile. Si tratta di creare fiducia con il regolatore, con i medici. Quindi inizieremo con una dose molto bassa e poi piano piano andremo sempre più in alto per stabilire la tollerabilità.
Il prossimo obiettivo è coinvolgere una grande coorte di persone in tutto il Mondo. Lo sviluppo di un farmaco è un processo molto lungo, ma riteniamo che il 2030 sia un arco di tempo realistico per mettere la pillola sul mercato.”
“Non disponiamo di alcuno studio particolare sull’accettazione della pillola maschile – continua Bakshi – ma crediamo che sia stato dimostrato da altri gruppi che esiste una domanda di contraccettivi maschili, per cui se il contraccettivo maschile sarà approvato penso sarà senz’altro utilizzato dagli uomini.
Del resto gli uomini usano Truvada (PrEP, o profilassi pre-esposizione) per prevenire la trasmissione dell’HIV, quindi perché non dovrebbero usare la pillola contraccettiva maschile? Un altro punto da considerare è che sia gli uomini che le donne hanno dichiarato di volere una responsabilità congiunta sui contraccettivi, ma attualmente le uniche opzioni tradizionalmente disponibili sono i contraccettivi femminili.
Quindi non riesco a immaginare perché, se venisse sviluppato un contraccettivo maschile, le coppie non lo dovrebbero usare, in nome della responsabilità congiunta resa sempre più attuale dalla disponibilità dei test di paternità.”
La pillola non ormonale sarà una pietra miliare nella contraccezione
La pillola YCT-529 è un nuovo equivalente maschile che, a differenza della pillola femminile, è priva di ormoni e previene la produzione di sperma bloccando l’accesso alla vitamina A. La fase iniziale è appena conclusa e se lo studio darà risultati positivi, i ricercatori auspicano che in futuro la responsabilità della contraccezione possa essere condivisa tra entrambi i partner.
I ricercatori hanno capito da molti anni che la vitamina A è essenziale per la fertilità maschile. Perché lo sperma possa prodursi e maturare è necessario che a livello cellulare la vitamina A si leghi ai recettori RAR-alfa (uno dei tre recettori nucleari, insieme a -beta e -gamma, che legano l’acido retinoico). YCT-529 agisce bloccando i recettori nucleari RAR-alfa impedendo la produzione di spermatozoi nei testicoli e il loro rilascio. La ricerca su modelli animali (topi, cane e scimmia) ha dimostrato che il farmaco ha un’efficacia del 99% senza effetti collaterali e una reversibilità del 100% appena cessata la somministrazione.
Un ulteriore contributo alla contraccezione maschile non ormonale deriva dalla recente scoperta dagli scienziati del Salk Institute di San Diego negli Stati Uniti di un approccio non ormonale costituito da un nuovo complesso proteico in grado di regolare l’espressione genica durante la produzione di sperma.
Nel corso della sperimentazione animale, la somministrazione orale dell’inibitore dell’HDAC (gli enzimi istone deacetilasi) ha bloccato la produzione di sperma e la fertilità nei topi senza influenzare la libido. Come evidenziato nella figura di seguito, lo sperma non è stato prodotto mentre i topi assumevano il farmaco inibitore dell’HDAC, ma dopo sessanta giorni senza il farmaco la spermatogenesi è ripresa, evidenziando la reversibilità degli effetti del farmaco stesso. Lo studio apre dunque nuove possibilità di sviluppo per gli studi clinici sull’uomo.
Sebbene molti uomini credano che prevenire una gravidanza indesiderata sia una responsabilità condivisa, il peso della contraccezione continuerà a essere sostenuto dalle donne fino a quando non verranno sviluppati nuovi contraccettivi maschili, che al momento si prevede saranno commercializzati entro i prossimi cinque anni. (1_Continua)