L’urgenza di un costituzionalismo globale, in grado di fermare le catastrofi che i sistemi politico-economici possono provocare all’Umanità e al Pianeta è uno dei punti fondamentali emersi nel corso della 16a edizione del World Social Forum (WSF) svoltosi recentemente a Kathmandu (Nepal). “Le massicce violazioni dei diritti fondamentali, in quanto crimini di sistema non perseguibili dal diritto penale, e l’urgenza di attuazione del progetto di una Costituzione della Terra lanciato da Luigi Ferraioli” sono state sottolineate nel corso del Forum da Stefano Anastasia, filosofo e sociologo del diritto presso il Dipartimento di scienze giuridiche ed economiche dell’Università degli Studi di Roma “Unitelma Sapienza”.
Il Forum di Kathmandu: “Un altro mondo è possibile”
“Noi, i popoli del Pianeta, stiamo attualmente affrontando una crisi ambientale senza precedenti, unita a crescenti disuguaglianze, diffuse insicurezze alimentari, violenza maggioritaria, postumi dell’ultima pandemia e alla minaccia di una futura, e crescenti tensioni tra le grandi potenze. In effetti, l’umanità è sull’orlo di calamità dalle molteplici sfaccettature che porteranno alla distruzione della sua stessa sopravvivenza. Dato che la minaccia è reale e urgente, gli ideali del nuovo ordine mondiale che si basa sulla sostenibilità, la dignità, la coesistenza, l’uguaglianza e l’equità devono essere promulgati e attualizzati.” Sono queste le premesse da cui è partito il Forum.
L’iniziativa ha coinvolto più di 50 mila partecipanti da oltre trenta nazioni, spinti dal motto comune ”Un altro mondo è possibile” a scambiarsi strategie per affrontare crisi globali, quali le catastrofi climatiche, la disuguaglianza, l’ingiustizia sociale e i conflitti.
La sessione di dialogo transdisciplinare che ha visto fra i relatori Anastasia, articolata nel corso di sei presentazioni, ha avuto come focus la creazione di contesti utili a fornire un significato ecologico e umanistico per il riconoscimento del degrado e della disumanizzazione del mondo. L’obiettivo dell’evento è stato quello di generare, all’interno del Forum, uno spazio facilitatore e di compartecipazione di conoscenze su esperienze convergenti.
“Esistono problemi globali – ha affermato Anastasia durante il Forum – che non fanno parte dell’agenda politica dei governi nazionali, anche se dalla loro soluzione dipende la sopravvivenza dell’Umanità. Il riscaldamento climatico, il pericolo di conflitti nucleari, le disuguaglianze, la morte di milioni di persone ogni anno per mancanza di alimentazione di base e di farmaci salva-vita e le centinaia di migliaia di migranti in fuga segnano il nostro orizzonte presente e futuro. In gran parte dipendono dall’assenza di limiti ai poteri selvaggi degli Stati sovrani e dei mercati globali”.
“Tuttavia – prosegue Anastasia – secondo Luigi Ferrajoli un’alternativa istituzionale e politica è possibile e la sua stella polare è una Costituzione della Terra. Non si tratta di un’ipotesi utopistica. Al contrario, è la sola risposta razionale e realistica alla generale insicurezza determinata dalla libertà selvaggia dei più forti, oppure il patto di convivenza pacifica basato sul divieto della guerra e sulla garanzia dell’abitabilità del Pianeta e perciò della vita di tutti. È stesso dilemma che Thomas Hobbes affrontò quattro secoli fa.”
La vera utopia è credere che si può continuare come ora
“La reale utopia – sostiene Anastasia – l’ipotesi più inverosimile, è l’idea che la realtà possa rimanere così com’è: l’illusione cioè che potremo continuare a fondare le nostre democrazie e il nostro tenore di vita sulla fame e la miseria del resto del Mondo, sulla forza delle armi e sullo sviluppo ecologicamente insostenibile delle nostre economie. Solo una Costituzione della Terra che istituisca un demanio planetario a tutela dei beni vitali della natura, metta al bando le armi, a cominciare da quelle nucleari, e introduca un fisco globale e idonee istituzioni globali di garanzia in difesa delle libertà fondamentali e in attuazione dei diritti sociali di tutti può realizzare l’universalismo dei diritti umani, assicurare la pace e, prima ancora, la vivibilità del pianeta e la sopravvivenza dell’umanità.”
“Una Costituzione della Terra non è un’utopia – conclude Anastasia – ma è l’unica strada per salvare il Pianeta, per affrontare la crescita delle disuguaglianze e la morte di milioni di persone nel Mondo per fame e mancanza di farmaci, per occuparsi del dramma delle migrazioni forzate, per difendersi dai poteri selvaggi che minacciano la sicurezza di intere popolazioni”. È quanto ribadito dallo stesso Ferrajoli, in occasione dell’assemblea di Costituente Terra tenutasi il 21 febbraio, in qualità di Presidente, sottolineando come “l’alternativa, al contrario, esiste sempre, e dipende dalla politica costruirla. È questo il realismo razionale di tutte le costituzioni avanzate, che di fronte alle ingiustizie e alle catastrofi determinate dal gioco naturale dei rapporti di forza prefigurano e prescrivono i principi della pace, dell’uguaglianza, dei diritti e della dignità di tutti gli esseri umani in quanto persone”.