Secondo la U.S. Customs and Border Protection (CBP), da gennaio a settembre 2023 le forze dell’ordine hanno fermato 1.756.652 persone al confine fra Messico e Stati Uniti (Usa). I migranti provengono maggiormente da Messico (30,9%), Venezuela (12,9%), Guatemala (10%) e Honduras (9,8%). Nello stesso periodo, Frontex ha registrato 278.805 ingressi irregolari nell’Unione Europea (Ue), tenendo in considerazione sia le rotte via mare (Mediterraneo e Isole Canarie) che quelle via terra (Balcani e confine orientale). Le nazionalità più frequenti sono Siria (19,9%), Guinea (5,4%), Costa d’Avorio (5,4%) e Tunisia (4%); per il 19,2% la nazionalità è sconosciuta.
Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) 458 migranti sono morti o dispersi nel tentativo di attraversare il confine fra Messico e Usa tra gennaio e settembre 2023. Le due maggiori cause di morte sono l’annegamento (principalmente nel Rio Grande fra il Texas e il Messico) e le condizioni ambientali avverse o mancanza di acqua, cibo e rifugio.
Nello stesso periodo, 2.954 persone sono morte o disperse tentando di entrare in Ue o di attraversarne le frontiere interne.
Gli ingressi irregolari in Ue sono stati un sesto rispetto agli Usa, ma i morti sono quasi sei volte e mezzo.
Circa l‘82% di queste morti è avvenuto nel mar Mediterraneo, con l’annegamento come causa principale. Per le vie di terra come la rotta balcanica, invece, le cause più frequenti sono incidenti dovuti ai trasporti e condizioni ambientali avverse.
Usa e Ue hanno tentato in molti modi di fermare i migranti: dal muro al confine con il Messico (1.052 km secondo la CBP) alle recinzioni di filo spinato o metallo alle frontiere esterne o interne di alcuni Paesi dell’Ue (2.048 km nel 2022 secondo il Parlamento europeo), dalle barriere galleggianti nel Rio Grande a Eagle Pass (stabilite dal governatore del Texas, ma contestate a livello federale) agli accordi con Turchia, Libia e Tunisia. Da ultimo, a ottobre, gli Usa hanno deciso di costruire un nuovo tratto di muro tra Texas e Messico, mentre l’Italia e altri Paesi europei hanno sospeso gli accordi Schengen per timore di “penetrazione terroristica” lungo la rotta balcanica. Secondo le organizzazioni per i diritti umani, tutto questo non ha fatto e non farà altro che rendere i viaggi dei migranti più pericolosi e aumentarne la vulnerabilità e l’esposizione a violenza e al traffico di esseri umani.