DOSSIER EOLICO Sempre più pale per catturare energia pulita. Ma si alza anche il vento della protesta La parola ai comitati. Il caso del Mugello, secondo l’architetta Silvia Ciucchi

DOSSIER EOLICO Sempre più pale per catturare energia pulita. Ma si alza anche il vento della protesta

La parola ai comitati. Il caso del Mugello, secondo l’architetta Silvia Ciucchi

Nel Mugello, il territorio coinvolto nell’intervento di impianto eolico è il crinale del Monte Giogo di Villore, tra i Comuni di Vicchio e Dicomano, un vero e proprio spartiacque tra Toscana e Romagna. 

Attualmente sono previsti 7 aerogeneratori alti circa 170 metri, con 80 milioni di kWh prodotti all’anno, di potenza complessiva di 29,6 MW, per i quali sono stati avviati i lavori di sbancamento necessari alla viabilità atta al collegamento e al trasporto delle turbine. Il progetto fu proposto  nel 2019 da AGSM Aim S.p.A., azienda controllata dal Comune di Verona.

Lavori di sbancamento per costruzione strada impianto eolico –video (devurbe.net)

Si tratta di un’area di grande interesse naturalistico, caratterizzata da elevata biodiversità e al confine con la zona protetta del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, a pochi chilometri dalla Valle dell’Acquacheta. Ospita specie protette ed è percorsa da considerevoli rotte dell’avifauna. Il territorio è poi attraversato dal Sentiero Italia Gea (Grande escursione appenninica), un percorso trekking lungo 425 chilometri che collega la Liguria con l’Umbria.

Ciò che i dissidenti contestano è che tali decisioni non siano mai state rese pubbliche in nessun strumento urbanistico e territoriale, nemmeno nei programmi elettorali delle recenti rinnovate amministrazioni comunali. 

La protesta dei comitati. Dall’opposizione alle proposte per la legge  regionale

La protesta da parte di comitati e cittadini va avanti dal 2020. Il progetto iniziale consisteva in 8 aerogeneratori, ridimensionato a 7 dopo il parere negativo della Soprintendenza. 

Il 28 settembre 2024 i comitati hanno manifestato davanti alla Regione Toscana,  e in un Assemblea pubblica tenuta a Vicchio ai primi di gennaio hanno proposto soluzioni alternative per la produzione di energia rinnovabile e raccolto firme per una lettera aperta alla Regione Toscana, chiedendo la sospensione dei lavori sul Monte Giogo di Villore. Il prossimo passo della  Coalizione Tess (Transizione energetica senza speculazione) prevede la discussione dei criteri di selezione delle aree idonee alla costruzione di impianti industriali, oggetto della prossima legge regionale toscana.

Protesta 28 Settembre (fonte Facebook: Fabrizia Jezzi)

Dichiara Silvia Ciucchi, architetta e attivista del Comitato per la tutela dei crinali mugellani: ” Nelle consultazioni pubbliche del progetto di Via (Valutazione di impatto ambientale) i cittadini hanno avuto la percezione che le decisioni fossero già state prese dalle due amministrazioni comunali maggiormente coinvolte: Dicomano e Vicchio, i cui sindaci si sono pronunciati a favore”.

Durante l’istruttoria per il rilascio del Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) sono stati espressi molti i pareri contrari tra cui quelli del comune di San Godenzo, su cui ricadono gran parte delle opere viarie di accesso al crinale, dell’Ente parco nazionale delle Foreste Casentinesi e delle Soprintendenze dell’Emilia Romagna e Firenze. Tuttavia il rilascio è avvenuto d’imperio con delibera del Consiglio dei ministri, in difetto delle motivazioni necessarie, superando il parere negativo del Ministero dei beni culturali.

Due i ricorsi presentati al Tribunale amministrativo della Toscana: uno dal comune di San Godenzo, l’altro da Italia Nostra e Club alpino Italiano (Cai), rigettati agli inizi del 2024. Nel gennaio 2023, il geologo Marco Bastogi della Commissione scientifica gruppo regionale CAI Toscana produsse osservazioni di criticità sugli aspetti geologici e geotecnici del progetto, evidenziando inadeguatezze sulle indagini preliminari.

Coordinamento delle 5 Montagne (fonte Facebook)

“Ad oggi – afferma Ciucchi – la situazione è peggiorata: supponiamo con fondatezza che i lavori si stiano svolgendo in difetto delle necessarie e obbligatorie autorizzazioni preventive (sismica e del vincolo idrogeologico), in assenza di deposito del progetto esecutivo presso il Genio civile. La denuncia di tale mancanza è stata resa pubblica anche da una recente comunicazione del Cai mai smentita.

Assistiamo ad alterazioni ingenti: sbancamenti operati sul dorso dei declivi con un fronte che arriva anche a 30 metri di altezza, per adeguare più di 40 chilometri di sentieri montani e trasformarli in strade adatte al trasporto eccezionale fino alla quota prevista per installare le torri eoliche, a circa 1.000 metri sul livello del mare. Non molto distanti dall’impianto sono già state avanzate altre tre istanze. Temiamo che questo intervento stia facendo da apripista ad altri progetti simili e preoccupante è il fine vita degli impianti, non avendo alcuna garanzia di ripristino dello stato dei luoghi da parte dell’impresa, nella consapevolezza tuttavia che certe ferite ambientali non si potranno mai più ripristinare.”

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